Lungo la via omonima, è, dei luoghi di culto fuori le mura, forse quello che meglio ha conservato l'aspetto originario, opera di Carlo Rosa che nel '600 si ispirò alle chiese rurali medievali ma creò un interno fastoso in chiave barocca. Una sosta merita anche l'abbazia di S. Leone, lungo viale Giovanni XXIII a sinistra della Villa comunale, che fu benedettina, cistercense e olivetana; conserva parte del chiostro rinascimentale e, nella chiesa, il coro affrescato.