Chiesa rinascimentale (1510), con facciata e campanile del primo '600. Nell'interno, di elegante architettura, è mirabile il celebre ciclo di affreschi** del Correggio, del 1520-23 (Transito di S. Giovanni, nella cupola; Evangelisti e Padri della Chiesa, nei pennacchi; S. Giovanni evangelista giovane in una lunetta sopra la porta d'accesso alla sagrestia), e del Parmigianino (Santi sugli archi della 4ª, della 2ª e della 1ª cappella a sinistra). La decorazione delle volte e nelle candelabre fu eseguita da Michelangelo Anselmi (1520 circa) sotto la direzione del Correggio; i finti cassettoni fra le arcate sono di Francesco Maria Rondani, al quale è dovuto anche il fregio a chiaroscuro intorno alla navata centrale (1522-23), pure su disegno del Correggio. Nell'abside, coro* intagliato e intarsiato di Marcantonio Zucchi (1512-31), completato nel 1538; sotto il catino, grande Trasfigurazione, di Girolamo Mazzola-Bedoli (circa 1556), del quale è anche lo Sposalizio di S. Caterina, nella 4ª cappella sinistra. Nei due transetti, quattro statue di terracotta, di Antonio Begarelli. Notevoli anche la sagrestia con armadi intagliati del principio del '500, e tre chiostri cinquecenteschi del monastero: primo chiostro (o di S. Giovanni Abate), secondo chiostro (del Pozzo o del Capitolo), con portale* e due bifore in marmo scolpiti da Antonio d'Agrate, e chiostro grande o di S. Benedetto. Nella Sala capitolare (accesso dal secondo chiostro), due affreschi* del Correggio staccati dal presbiterio della chiesa.