È il principale monumento della città di Trapani, costruito tra il 1315 e il 1332 e totalmente rifatto nel corpo principale durante il 1760. La facciata è rimasta quella originale, con il grandioso rosone e il portale gotico-normanno dei primi del '400; il poderoso campanile barocco che la affianca, simbolo delle continue ristrutturazioni del complesso, data al 1650. Nell'interno, ricostruito a un'unica navata da Giovanni Biagio Amico nel '700, spiccano la cappella dei Pescatori (a destra) e la cappella dei Marinai (a sinistra), entrambe costruite in tufo nel XVI secolo: la prima ha pianta quadrata sormontata da cupola (i decori a conchiglia ricordano i dedicatari del vano), la seconda si segnala per la particolare monocromaticità della partitura architettonica, data dal colore giallo del tufo, tipico di tante costruzioni in questa parte della Sicilia. La cappella della Madonna (il santuario propriamente detto, cui si accede da dietro l'altare maggiore), risalente al 1530, si distingue invece per la policromaticità dei marmi alle pareti e sul pavimento: il grandioso arco marmoreo ornato a rilievo (Padre eterno e profeti) è di Antonino e Giacomo Gagini (1531-37); la celebre statua marmorea della Madonna col Bambino, detta «Madonna di Trapani», sull'altare, è opera di Nino Pisano del 1360. Sulla destra si apre la cappella dell’altro patrono di Trapani, S. Alberto, la cui statua, opera settecentesca dell’argentiere trapanese Vincenzo Bonaiuto, viene portata in processione in città il 7 agosto; lo stesso accade, il 16 (ma in copia), alla Madonna di Trapani.