La grandiosa badia si trova in un bellissimo ambiente isolato, preceduta da un viale di cipressi. Fu costruita inizialmente nell’890 da monaci benedettini, e in seguito ripresa nel 1049 da un seguace di Giovanni Gualberto, il fondatore dell’ordine vallombrosano, che è sepolto qui.<br>Il complesso monastico ha pianta quadrangolare, con torri angolari e cinta muraria del ’400. La chiesa duecentesca di S. Michele arcangelo, più volte rimaneggiata all’interno, presenta una ricca decorazione ad affresco con interventi del Passignano (1601) e di Alessandro Allori (1581); il tramezzo ligneo (1549) è ornato da due tavole (Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele; Natività) attribuite a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio.<br>Nel monastero si visitano la vecchia cucina, la sala del Capitolo e il refettorio, con un’Ultima cena di Domenico e Davide Ghirlandaio (1476-1477) sovrastata da due lunette quattrocentesche affrescate da Bernardo di Stefano Rosselli.<br>Fuori dalle mura dell’abbazia si trova il piccolo borgo di Passignano, con una casa-torre duecentesca e con la chiesa di S. Biagio, rinnovata tra 1335 e 1340; ha interno a sala, e due cicli di affreschi quattrocenteschi ascrivibili a Filippo d’Antonio Filippelli.