Il trascorrere del tempo, gli eventi bellici, lo sviluppo urbanistico hanno restituito agli interessati il ricordo del fastoso mausoleo di San Vittore al Corpo. Solamente grazie alle indagini archeologiche, alle descrizioni cinquecentesche di Giacomo Filippo Besta e Bonaventura Castiglioni, a un disegno del 1570 riusciamo a ricostruirne la forma.

Il complesso doveva essere molto simile al sacello di Sant’Aquilino in San Lorenzo, con gli spigoli esterni evidenziati da lesene angolari; lo spazio interno era caratterizzato da nicchie rettangolari e semicircolari alternate inframezzate da otto colonne.
Il pavimento in opus sectile doveva presentare una tessitura di esagoni e triangoli marmorei. Risalendo il muro la decorazione poteva presentare uno zoccolo in marmo grigio, tarsie marmoree e una decorazione a mosaico. Probabilmente il piano superiore presentava una galleria ricavata nel muro in corrispondenza delle finestre.

Nel mausoleo, databile al IV sec. d.C., riposavano le spoglie dei Valentiniani, da Graziano a Valentiniano II che, morto in Gallia, era inumato in un sarcofago di porfido.