Il tratto di via dell'Abbondanza dopo le Terme stabiane si inoltra nell'area dei cosiddetti Nuovi scavi, condotti dal 1911 cercando di conservare in situ la maggior parte dei reperti. Qui si apre l'ingresso alla casa di Marco Edipio Rufo, che offre un grandioso esempio di atrio corinzio a 16 colonne. Più avanti è l'officina di Verecundus, dove si confezionavano stoffe e vestiti di lana e oggetti di feltro (“coactilia”): ha l'ingresso principale fiancheggiato da quattro pitture; due rappresentano le divinità protettrici dell'officina (Mercurio e Venus Physica) su una quadriglia tirata da quattro elefanti; le altre i laboratori dei “coactiliari” in piena attività (tessitura e bollitura fatta da lanaioli e feltrai); a destra e a sinistra una Scena di vendita al banco.