In fondo alla Valle di Non, su un terrazzo ritagliato tra il letto del Noce e la gola del rio Romedio, spuntano nei meleti le tre frazioni di Sanzeno. L’altopiano fu abitato dal VI secolo a.C., quando i Reti vi posero un cospicuo insediamento. L’età romana portò la prosperità dei commerci; il Medioevo la fioritura come centro di pellegrinaggio. Nato nel 1968 dall’unione degli abitati di Sanzeno, Casez e Banco, il comune ha il profilo del borgo agricolo, dove tutto converge sulla provinciale e le strade secondarie si perdono tra i frutteti. Lastricata e ornata d’un fontanile, la piazza centrale in leggera pendenza è chiusa a nord dalla cinquecentesca casa de Gentili, mentre dall’altra parte della strada spicca casa Ziller (inizi XVII secolo). Dietro casa de Gentili, la chiesa di Sant’Alessandro è una minuscola aula absidata di fondazione romanica, mentre solo poco più in là, all’inizio di via San Romedio, Santa Maria o del Rosario fu in origine (XIII secolo) parte di un monastero agostiniano, rifatta nel 1553 nelle semplici forme attuali