Sull'Appennino tosco-romagnolo, distante 35 km da Cesena e 50 km da Forlì, Sarsina sorge all’interno della Valle del Savio, in un territorio ben conservato che racchiude foreste secolari, boschi, valli solitarie, monti e laghetti.

COSA VEDERE

Sarsina ha una storia che risale al VI secolo a.C. testimoniata all’interno del Museo Archeologico Nazionale, uno dei più importanti dell’Italia settentrionale e all’interno del centro storico con numerosi reperti archeologici e monumenti di epoca Romana: il Mausoleo di Obulacco, il foro Romano, gli scavi di via IV novembre, il tempio votivo di Cesio Sabino e la casa di Tito Maccio Plauto (il grande poeta e commediografo infatti nacque proprio qui). Da non perdere sono anche la basilica cattedrale e la taumaturgica “catena” in essa custodita, il Museo d’arte sacra e il borgo castello di Calbano. Anche dal punto di vista naturalistico ci sono delle eccellenze come il Sito di Interesse Comunitario SIC Careste, il Parco delle Marmitte dei Giganti, raro fenomeno di erosione della pietra dovuto al moto vorticoso delle acque e il lago di Quarto che, seppur in gran parte interrato, costituisce una delle cosiddette “zone umide” più interessanti, se non uniche, dell’Appennino romagnolo. Per gli escursionisti, il "Cammino di San Vicinio" che si sviluppa su un itinerario circolare di quasi 350 chilometri, partendo proprio da Sarsina, tra le provincie di Forlì-Cesena, Arezzo e Rimini, attraversando ambienti naturali unici e suggestivi e toccando anche importanti “luoghi dello spirito”. 

PRODOTTI E TRADIZIONI

La pagnotta pasquale, tipico dolce di Sarsina e dintorni, a forma di cupola, dal diametro variabile, esalta l'incontro di uova e zucchero con la farina di frumento. Ottimi a Sarsina sono i prosciutti e tutti gli insaccati di maiale. I salumi si accoppiano felicemente con la piadina e con formaggi nostrani. Come la piada, vengono cotti sulla "lastra" i rustici gussùn, sfoglia con un ripieno di zucca e patate o di erbette, preferibilmente dei campi. La salsiccia matta, dove il tradizionale impasto viene insaporito e aromatizzato con una concia di sale, pepe, vino rosso e aglio spremuto. Il Bustrengo, dolce tipico della tradizione contadina, preparato dalle azdore specialmente in occasione dei giorni di festa o della domenica, utilizzando il pane raffermo e altri ingredienti presenti in dispensa, senza buttare via nulla!

EVENTI

Il Plautus Festival, ad agosto, festival di prosa d’importanza nazionale e uno dei più longevi in Europa con un repertorio prevalentemente rivolto verso il “Dramma antico” ed il teatro classico più in genere. Le sue scene sono calcate ogni anno dai più importanti attori/attrici italiani. La sagra della pagnotta, che si svolge da oltre 30 anni nelle due domeniche precedenti la Pasqua, è finalizzata a valorizzare questo dolce tipico. La Festa romana, ogni secondo sabato del mese di luglio, quando l’antica civitas “indossa” gli abiti degli antichi romani che per secoli ne hanno calcato il Foro e le vie e si addobba a festa per ricordare il suo glorioso passato, riproponendone l’arte, la cultura e la gastronomia.

Perché Bandiera Arancione:

“La località si distingue per il valore dell’offerta culturale, con attrattori ben tenuti e ben promossi. Il centro storico è omogeneo e vivace, con numerosi esercizi ristorativi. Il servizio di informazioni turistiche è efficiente grazie al punto informativo dedicato e buoni sono i servizi per i camperisti.” Marta, ghost visitor TCI