È in corso in questi anni la ripresa del vecchio piano urbanistico degli anni ’50-’60 – rimasto poi a lungo bloccato – che prevedeva la costruzione di un Centro direzionale, cioè di un quartiere a destinazione terziaria fuori del centro storico.<br>Originariamente previsto nell’area del Sempione e della Fiera, il piano fu poi localizzato vicino alla Stazione Centrale, lungo via Melchiorre Gioia ricavata dalla copertura del naviglio della Martesana. Mancò però una vera programmazione, e gli esiti architettonici furono discontinui e spesso disorganici.<br>In piazza Luigi Einaudi spuntano il grattacielo sede provinciale dell’INPS (1967) e, in direzione opposta, il palazzo della Telecom Italia (di Melchiorre Bega, 1960-1964). Dietro a questo si trovano i due edifici comunicanti (uno alto e uno a ponte) del complesso per i servizi tecnici del Comune di Milano (di Vittorio Gandolfi, Alberto Bazzoni, Luigi Fratino e Aldo Putelli, 1955-1966).<br>Nel tratto verso la Stazione Centrale svettano tra edifici di vecchia periferia il nitido grattacielo (di Melchiorre Bega, 1959) della torre Galfa – così chiamata perché sorge all’angolo tra le vie Galvani e Fara – e, in via Pirelli, al N. 20 il palazzo Sirti (di Giuseppe Valtolina, 1951), al N. 18 la sede della IBM Italia (di Paolo Chiolini, 1951) e, all’angolo con via Fabio Filzi, il palazzo della Galbani (di Eugenio Soncini e Giuseppe Pestalozza, 1956-1959).<br>La ripresa del piano, avviata nel 2009, ha coivolto un pool di architetti, tra cui César Pelli, Nicholas Grimshaw e Stefano Boeri. Un nuovo sistema pedonale avrà il suo fulcro nei 100mila metri quadrati del parco dei Giardini di Porta Nuova, con un Museo dei fiori e degli insetti. Gli edifici in costruzione includono la torre Garibaldi (di César Pelli), la torre Diamante tra viale della Liberazione e via Galilei, il Bosco Verticale (di Stefano Boeri), e, nel quartiere Isola, il centro culturale Incubatore per l’arte e una Casa della Memoria che ricordi partigiani, deportati e vittime del terrorismo.