Fuggivano all'avanzata ottomana i profughi illirici giunti a Roma nel XV secolo che dedicarono al santo la chiesa eretta sull'antica S. Marina. Nel 1588 l'edificio fu ristrutturato da Martino Longhi il Vecchio, cui si deve anche la facciata tardo-rinascimentale in travertino (nell'interno barocco, affreschi di Andrea Lilio e Antonio Viviani).