Lo strano nome della grotta Zinzulusa, una tra le più interessanti e conosciute caverne marine della regione, si deve alle forme delle sue scure concrezioni calcaree, apparse ai primi pescatori che vi entrarono come indumenti stesi ad asciugare o stracci, detti 'zinzuli' nel dialetto locale. L'ambiente sotterraneo, che si sviluppa per circa 150 m, comprende il lungo corridoio delle Meraviglie, con stalattiti e stalagmiti di diverse forme, uno spazioso antro - per le sue proporzioni detto Duomo - un tempo coperto dal guano dei pipistrelli, laghetti dalle acque salmastre e caverne sommerse, come l'Abisso e la grotta del Diavolo.<br>Importante per i ritrovamenti di una stazione del Paleolitico Superiore e del Neo-Eneolitico, la grotta della Zinzulusa è conosciuta anche per una fauna ipogea di minuscoli crostacei, con specie del tutto originali nell'ambito della fauna troglobica italiana. Tra queste, un granchietto cieco dalle lunghe antenne - Thiphlocaris salentina è il suo nome scientifico - la cui specie risalirebbe secondo gli studiosi a più di 200.000 anni fa.