Sull'omonima piazza sorgono questa chiesa e l'annesso convento dei Carmelitani. La chiesa conserva al suo interno una preziosa Decollazione del Battista di Gherardo delle Notti. Iniziata nel 1593 da Francesco Capriani per un'immagine della Madonna ritenuta miracolosa, fu completata nel 1610 e restaurata nel 1851. La facciata, ultimata nel 1624 su progetto del Capriani secondo un modello codificato a Roma nella seconda metà del '500, è costituita da un doppio ordine sovrapposto di paraste con la parte centrale in leggero aggetto. L’interno è una riformulazione della chiesa del Gesù. Nella1ª cappella destra è la splendida Decollazione del Battista di Gherardo delle Notti (1619). Nel transetto, la cappella di S. Teresa d'Avila, disegnata da Giovanni Paolo Pannini, ha un ricco altare con pala di Francesco Mancini. Il complesso dell'altare maggiore di Carlo Rainaldi (1647) reca al centro il prezioso ciborio, modello in scala di un tempietto a pianta centrale, con colonne in alabastro di Sicilia e cupola in bronzo. Nel transetto sin., la cappella della Madonna della Scala reca, sull'altare classicheggiante di Alessandro Algardi, l'immagine legata alla fondazione della chiesa; sulla destra, monumento funebre di Prospero Santacroce con busto dell'Algardi. Fra le altre opere degne di nota, nella 2ª cappella sin., disegnata da Girolamo Rainaldi, il Transito della Vergine di Carlo Saraceni, che sostituì il dipinto di Caravaggio di analogo soggetto (ora al Louvre) non accettato dai frati; nella 1ª: Madonna che porge lo scapolare a S. Simone Stock del Pomarancio, autore anche del Padre Eterno nel timpano. Il convento, costruito a inizi '600, è in parte attribuito a Matteo da Città di Castello (chiostro grande) e in parte a Ottaviano Mascherino (edificio che costeggia la strada e chiostro piccolo). Al secondo piano si trova la «speziaria», farmacia perfettamente conservata con gli arredi del sec. XVII.