Gli scavi archeologici (raggiungibili anche con la Ferrovia Circumvesuviana da Napoli, fermata Torre Annunziata), fanno parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco dal momento che hanno portato alla luce quello che gli studiosi ritengono far parte della villa di Poppea Sabina. Costruita in due fasi tra il I secolo a.C. e l'età claudia, è l'unico monumento attualmente visitabile. A oriente della villa di Poppea, i lavori di scavo rivelarono nel 1974 anche la villa di Lucius Crassius Tertius. È cosi detta per il rinvenimento di un anello-sigillo riportante questo nome; si tratta di una villa rustica a due piani che si sviluppa intorno a un grande peristilio con altrettanti ordini di colonne doriche in tufo. Nel 1984 al suo interno è stata rinvenuta una cassa di legno contenente 170 monete d'oro e d'argento, alcuni gioielli, unguentari e accessori per la cosmesi; in un altro ambiente sono stati scoperti i corpi carbonizzati degli abitanti, sorpresi dall'eruzione con indosso monili in oro di raffinata fattura. Tutto ciò fa parte del celebre tesoro degli ori di Oplontis (non esposto al pubblico, ma oggetto di mostre itineranti). Presso il mare, sotto le attuali terme Nunziante, gli scavi hanno permesso l'identificazione di una struttura termale.