In questi mesi ognuno di noi si è sentito come se abitasse in una valle, una di quelle molto piccole, circondate da alte montagne e impervi passi, strade che una volta rimanevano isolate per tutti i lunghi mesi invernali, talmente sommerse di neve da non poter uscire di casa. Ora che si può iniziare a muoversi, pur con tutte le accortezze del caso, è come se il lungo inverno fosse finito e arrivasse finalmente la bella stagione. Bella stagione che nel cuore delle Dolomiti, in Val Gardena, conoscono assai bene, visto che vanno assai fieri dei loro oltre 300 giorni di sole l'anno. Lì il virus ha picchiato forte, secondo un test sull’immunità esteso a un migliaia di valligiani circa il 50 per cento della popolazione dovrebbe averlo contratto, creando una parziale immunità di gregge che dovrebbe aver messo al riparo la maggioranza della popolazione.
Così in Val Gardena tutto è pronto per la riapertura della stagione – ufficialmente è stata inaugurata il 4 giugno – con tutte le accortezze e le cautele dovute alla situazione sanitaria, e un imperativo categorico: massima sicurezza. Così i tre paesi dalle valle (Ortisei, Selva di Val Gardena e Santa Cristina) sono stati letteralmente sanificati da cima a fondo, grazie al lavoro di un’impresa altoatesina che ha convertito i cannoni di innevamento artificiali in strumenti per sanificare tutto il territorio. Partendo dalla tecnologia utilizzata per l’innevamento invernale ha trasformato un generatore neve in un sistema mobile di igienizzazione, andando in giro per la valle a sparare una soluzione disinfettante invece che neve. 
Nel mentre i sentieri sono stati sistemati, i rifugi hanno approntato tavoli all’aperto approfittando dei prati e della vastità dell’ambiente alpino, che in Val Gardena assicura circa 7mila metri quadrati di territorio per ogni posto letto disponibile. Certo, si dirà, il problema non è durante le passeggiate montane: è negli hotel e nei ristoranti. Vero, ma in Val Gardena si sono preparati anche a questo. Negli alberghi che via via riapriranno si preparano attività come il Fast Check-in, orari differenziati per gli ospiti a pranzo e a cena, colazioni in giardino con ceste stile pic nic dove possibile. Non solo, molte strutture si sono dotate di macchine all’ozono per la sanificazione, per rendere completamente sterile ogni ambiente, tra un soggiorno e l’altro. Mentre tutti i ristoranti si sono attrezzati per mantenere le distanze, aumentando gli spazi all'aperto e organizzando turni per servire gli ospiti.
E poi, come detto, la Val Gardena può contare su circa 300 giorni di sole l’anno, per cui si scommette anche sul bel tempo e la buona sorte. Dunque gli sportivi possono prepararsi a prendere parte al programma Val Gardena Active: ogni giorno piccoli gruppi di massimo 8 persone parteciperanno ad attività all'aria aperta che vanno dalle escursioni alle gite in Mountain bike per godere dei percorsi del Sellaronda magari utilizzando gli impianti di risalita che sono normalmente aperti anche se a capienza ridotta per rispettare il distanziamento sociale. E comunque in questi mesi non tutto si è fermato, sono per esempio ultimati i lavori per la nuova attrazione della Val Gardena, la Zip Line Monte Pana: circa un chilometro e mezzo appesi a una una a cento metri d’altezza sopra i boschi del monte de Seura. Tutto, ovviamente, in sicurezza.