Ezio Auditore, nobile fiorentino appartenente alla Setta degli Assassini(un immaginario ordine segreto in secolare lotta contro i Templari), sorvola piazza S. Marco a Venezia con l’aliante inventato da Leonardo da Vinci, suo contemporaneo. è una delle scene simbolo di Assassin’s Creed II, videogioco pubblicato da Ubisoft nel 2009, parte di una saga che ha ormai raggiunto i dieci capitoli e milioni di giocatori in tutto il mondo.
Assassin’s Creed II si svolge in Italia al tempo del Rinascimento, fra le città di Venezia, Roma, Firenze e altri centri minori della Toscana. Tutte ricostruite nel dettaglio. E ha contribuito in maniera insospettabile a far conoscere questi luoghi a un pubblico di giovani e giovanissimi.
La scena condensa in pochi istanti storia, arte e architettura, presentandoli con un linguaggio moderno, immediato e proponendo un’esperienza culturale, per quanto virtuale. Qualcosa che coinvolge e attira non solo i ragazzini: la saga di Assassin’s Creed, iniziata oltre 13 anni fa, ha ormai unito due generazioni. Del resto, se è vero che oltre il 90% dei nati dopo gli anni Ottanta utilizza videogiochi, è anche vero che oggi l’età media dei videogiocatori è 35 anni, come spiega Fabio Viola, esperto di gamification. «Quella dei videogiochi è un’industria che fattura un miliardo di euro l’anno in Italia e quasi 100 nel mondo.»
Racconta Alberto Ziello di Ubisoft Italia (la casamadre è francese ed è la più importante produttrice di videogiochi moderni nel Vecchio continente): «Il team di sviluppo di Assassin’s Creed II visitò di persona i luoghi e studiò in archivi, biblioteche e musei. Utilizzarono mappe, dipinti e libri di quel tempo per ricostruire l’atmosfera dell’epoca, coinvolgendo anche storici e storici dell’arte».
Questo lavoro così accurato ha avuto anche imprevisti e piacevoli effetti collaterali: in alcune località riprodotte c’è stato un incremento di turisti. è il caso di Monteriggioni, piccolo borgo fortificato in provincia di Siena, Bandiera Arancione Tci come la vicina San Gimignano, e come San Gimignano presente in Assassin’s Creed II. Dalle risposte a un questionario per i visitatori realizzato dal Comune di Monteriggioni nel 2016, risultava che l’11% dei turisti arrivati nel borgo medievale avevano scoperto la sua esistenza grazie al videogioco. A distanza di diversi anni dalla pubblicazione del videogioco, il nome del borgo di Monteriggioni era ancora legato ad Assassin’s Creed II. «Sono oltre 300 i videogiochi ambientati, in toto o in parte, in Italia», racconta ancora Viola, «e sono stati giocati da circa 500 milioni di persone nel mondo: un bacino enorme che sta conoscendo ed ammirando il nostro Paese attraverso un videogioco».
I videogiochi della serie Assassin’s Creed hanno anche creato una vera forma di turismo virtuale. «Sia in Odissey, ambientato nell’antica Grecia, sia in Origins, che si sviluppa nell’antico Egitto, esiste una modalità parallela al gioco vero e proprio, quella delle visite guidate nei luoghi del videogioco: si chiama Discovery Tour» racconta Paolo Cupola, giornalista esperto di giochi e videogiochi. «Un turismo virtuale che permette di visitare luoghi ormai scomparsi, ma ricostruiti nei minimi dettagli. In Origins è possibile assistere all’imbalsamazione di una mummia dentro la piramide di Cheope. Facendo una battuta, chi gioca ad Assassin’s Creed impara la storia suo malgrado...».
La saga di Assassin’s Creed è la punta dell’iceberg di un fenomeno piuttosto diffuso nel mondo dei videogiochi: ricostruire città e location reali, permettendone così la conoscenza e la scoperta. Altri esempi famosi? Caucaso, Georgia e Azerbaigian fanno da sfondo a Tom Clancy's Splinter Cell (Ubisoft, 2002), spy story con protagonista un agente segreto americano. Grand Theft Auto V (Rockstar Games, 2013), videogioco ambientato nel mondo della malavita, ricostruisce fedelmente alcune città della California, pur cambiando loro il nome: sono riconoscibili Los Angeles (ribattezzata Los Santos), Miami (Vice City) e New York (Liberty City).
La possibilità di esplorare e visitare attraverso i videogiochi luoghi reali, tuttora esistenti come Venezia, Firenze, Monteriggioni, oppure in gran parte scomparsi come Roma antica, l’Acropoli di Atene, l’antico Egitto è affascinante. Come scrisse Goethe, «Il sapere è come una sfera: più è grande, più sarà vasta la nostra superficie di contatto con l’ignoto».