Della sua arte si innamorò la mecenate Peggy Guggenheim, tanto da dare inizio alla sua collezione d’arte acquistando la scultura "Testa e conchiglia" ("Tête et coquille") del 1933. La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia rende un atteso omaggio a Jean (Hans) Arp, artista franco-tedesco, tra le figure più complesse e influenti del XX secolo con la mostra La natura di Arp, a cura di Catherine Craft e organizzata dal Nasher Sculpture Center di Dallas.
"Sono nato nella natura […] sono nato in una nuvola […] spazio alla natura. La natura è un’aquila bianca. Spazio-dada alla natura-dada”, così recita la poesia di Arp del 1931, Configurazione Strasburgo, e la mostra intende di fatto riflettere il ruolo fondamentale svolto dalla natura nell’opera dell’artista. “In un mondo sconvolto dalla prima guerra mondiale, fare arte secondo la tradizione e soprattutto a imitazione della natura è per Arp moralmente inaccettabile. La sua ricerca creativa si orienta perciò verso strategie che riflettono i processi della natura, dalla crescita alla gravità, dal decadimento al caso” spiega la Craft.

Ritratto di Arp, ca. 1926 - Courtesy Stiftung Arp e.V., Berlin/Rolandswerth

LA MOSTRA
A Palazzo Venier dei Leoni oltre 70 opere, tra sculture, rilievi, collage, disegni, e libri illustrati, provenienti da importanti musei statunitensi ed europei, raccontano i sessant’anni della lunga e complessa carriera dell’artista, “i cui lavori costituiscono un esempio di apertura e rifiuto dei dogmi” sostiene la curatrice. Arp occupa una posizione di rilievo alla Collezione Peggy Guggenheim, che oggi conta ben sette sue opere.

Una lunghissima amicizia legò per decenni l’artista alla collezionista americana, portandola a esporre più volte i suoi lavori, come in occasione della prima mostra di scultura contemporanea da lei organizzata nell’autunno del ’49 a Palazzo Venier dei Leoni, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario, in cui due erano le opere di Arp: "Testa e conchiglia" e "Corona di germogli I", 1936, entrambe incluse nel percorso espositivo attuale. Nel 1954 l’artista verrà poi insignito del Gran Premio per la scultura alla XXVII Biennale di Venezia e nel corso degli anni ‘50 soggiornerà più volte in città facendo visita a Peggy, come testimoniano gli schizzi da lui lasciati nel libro degli ospiti del palazzo. In maniera analoga a Peggy Guggenheim, anche i coniugi Patsy e Raymond Nasher hanno dato inizio alla propria collezione con un bronzo di Arp, "Torso con germogli" del 1961.


Foto Matteo De Fina
 

GLI EVENTI
Ad accompagnare la mostra è un ampio calendario di attività gratuite, aperte al pubblico, volte a far luce sia sulla figura dell’artista, che fu anche poeta e scrittore, sia sul rapporto che sempre legò la sua arte alla natura. In programma due visite con il poliedrico Luca Scarlini, scrittore e drammaturgo, un laboratorio per famiglie ispirato proprio ai temi della natura che si inserisce nel Festival dello Sviluppo Sostenibile 2019 promosso da ASviS, di cui il museo è membro dal 2018, oltre che workshop per bambini e il programma di accessibilità Doppio senso, rivolto al pubblico di non vedenti, ipovedenti e vedenti. Il calendario completo dei Public Programs è disponibile sul sito del museo. 

INFORMAZIONI

Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, Venezia
Orario: apertura 10-18 tutti i giorni; chiuso il martedì e il 25 dicembre. La biglietteria chiude alle ore 17.30.
Tutti i giorni alle 15.30 visite guidate gratuite comprese nel biglietto d’ingresso. ​
Informazioni generali: tel: 041.2405.411; www.guggenheim-venice.it. Biglietto ridotto per i soci Tci.