Quest'articolo è frutto dalla convenzione stipulata dall’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) e Touring Club Italiano. Sotto la guida di Sandra Leonardi, docente di Geografia e Turismo Sostenibile e valorizzazione del territorio presso la Facoltà di Lettere - La Sapienza Università di Roma, gli studenti hanno elaborato 4 percorsi a tema "walkability" in zone urbanistiche di Roma Capitale: a questo link tutte le informazioni sul progetto e i rimandi a tutti gli itinerari. Presentiamo in questa pagina il lavoro di Giada Galassi, Roberta Semeraro e Gianluca Brunelli nella zona urbanistica 5A Casal Bertone - Municipio IV. 
 
CASAL BERTOUR
Un progetto di riqualificazione territoriale e turistica di Casal Bertone
a cura di Giada Galassi, Roberta Semeraro e Gianluca Brunelli
 
Quando si pensa a Casal Bertone spesso viene in mente un quartiere periferico, lontano dal centro, dislocato dal resto della città e privo di attrattive interessanti. In realtà non è così. Zona urbanistica 5A dell’attuale IV Municipio di Roma Capitale, Casal Bertone nasce sul finire degli anni Venti in una zona dell’allora Campagna romana. Il suo nome si pensa derivi da uno dei quattro casali situati in questa zona - vere testimonianze della vocazione agricola - nei quali venivano allevati cavalli “bretoni”.
Stretto tra le infrastrutture ferroviarie, la via Tiburtina e la Prenestina, Casal Bertone si è sviluppato con la configurazione di piccolo “villaggio” all’interno di una grande città.

Attraverso il percorso progettato nell’ambito del project work del corso di Turismo sostenibile e valorizzazione del territorio - CdL Magistrale in gestione e Valorizzazione del Territorio della Sapienza Università di Roma, è possibile conoscere il quartiere, avvicinarsi alla sua quotidianità e riviverne la storia, spesso poco conosciuta e sicuramente non valorizzata. Un luogo ricco nel suo complesso, ben assortito e dal grande valore culturale e naturale. L’obiettivo di chi scrive è stato innanzitutto quello di dare voce a questo spazio, rimarcare i caratteri unici del territorio e conferirgli una dignità valoriale. La sfida è stata rendere Casal Bertone un quartiere anche turisticamente fruibile, specialmente da parte di chi è alla ricerca di luoghi fortemente identitari. Per ogni tappa del percorso è stato realizzato un QR Code al fine di facilitare, in chi legge, la ricostruzione e la visione degli ambienti; tutti certamente narranti le vicende del passato ed in parte non più come in origine.


Mappa del Tour realizzata da Roberta Semeraro mediante il geobrowser Google Earth 
 

Vecchie strutture per nuove prospettive 
Prima tappa di questo itinerario è uno dei casali che del passato conserva la struttura edilizia ma che ha cambiato la destinazione d’uso. Oggi infatti, è uno dei luoghi più noti della movida del Municipio IV. Si chiama Monk e il nome non è casuale: deriva dal celebre jazzista statunitense Thelonious Monk, noto per il suo singolare stile d’improvvisazione. Non a caso tra il 1995 e il 2007 questo fu uno dei luoghi più importanti della scena jazz romana.

L’intero spazio – rimasto poi chiuso per ben 7 anni, fino al 2014 – oggi si presenta come un luogo di condivisione, multiforme, variegato, capace di accogliere sia iniziative di carattere culturale sia ludiche. Il complesso si compone di un teatro che trova spazio nell’edificio principale del casale, di un ristorante situato nell’edificio più piccolo e di un grande giardino, attrezzato con aree per bambini e campo da basket.


Un ambiente del Casale, oggi riconvertito in teatro. Foto di Giada Galassi

Palazzo dei cervi
Spostandoci verso quello che era stato pensato come il fulcro del quartiere negli anni Venti, ci imbattiamo nel palazzo simbolo del quartiere: il Palazzo dei ferrovieri, conosciuto anche come Palazzo dei cervi. Quelli che oggi incorniciano l’ingresso e che paiono essere dei cerbiatti, secondo la storia popolare erano in passato dei cervi adulti: una notte un abitante del palazzo, stanco delle calunnie che venivano rivolte ai ferrovieri in relazione a presunti tradimenti delle consorti, si sarebbe arrampicato fino in cima per staccarne le corna, mettendo così simbolicamente fine alle dicerie e alle chiacchiere della gente.

Oltre alla narrazione popolare il palazzo merita una menzione per essere stato scelto nel 1962 da Pier Paolo Pasolini come location di uno dei suoi più celebri film: Mamma Roma. Nella scena (al minuto 12 circa) i due protagonisti attraversano l’attuale via Domenico De Dominicis e Piazza De Cristoforis, a dire il vero del tutto irriconoscibili rispetto alla realtà odierna. 

 

Palazzo dei cervi in Piazza Tommaso de Cristoforis. Foto di Roberta Semeraro
Il mercato Rionale e Piazza S. Maria Consolatrice
Ed eccoci ora tra la folla e il tipico vociare di commercianti e clienti del mercato rionale di via Ricotti. Poco distante, in via di Pietralatella, anni fa era stata progettata per il mercato una sede coperta e più sicura ma durante i lavori di costruzione, nel 2009, venne rinvenuto un ampio tratto dell’antica via Collatina con tombe e corredi funebri risalenti al I e II secolo; per questo motivo il progetto venne bloccato e mai più ripreso.

Adiacente ai banchi del mercato appare il vero fulcro contemporaneo del quartiere: la piazza di Santa Maria Consolatrice e la sua omonima chiesa, costruita tra il 1942 ed il 1945. Fra i tanti luoghi di culto commissionati in quegli anni, la chiesa di Casal Bertone si presenta tra le più elaborate: strutturata su tre navate, è caratterizzata da un forte richiamo all’epoca paleocristiana, così si può evincere nelle arcate della facciata, nelle tre absidi, nell’uso del marmo per la pavimentazione e nella presenza dei  mosaici. Si tratta di una costruzione dal carattere architettonico tipicamente fascista; la piazza antistante la chiesa fu teatro di numerosi momenti cruciali di quegli anni, quali anche la Liberazione di Roma. La festa del 25 aprile è tutt’oggi molto sentita dagli abitanti del quartiere, i quali usano riunirsi in piazza per ricordare la Resistenza. Ad ogni celebrazione infatti, dalla piazza di Casal Bertone parte un corteo che, soffermandosi nei pressi delle abitazioni dei partigiani, ne commemora il sacrificio per la libertà.


Piazza di Santa Maria Consolatrice. Foto da www.smconsolatrice.it

Il Cinema Puccini
Proseguendo in via Baldassarre Orrero, è impossibile non notare quel che resta del Cinema Puccini, cinema di quartiere attivo tra gli anni ’40 e ’50. A vivere lo stabile sono oggi una colonia felina e diverse specie arboree. Nella sua storia è stato protagonista di una scena del film Morte di un amico di Franco Rossi (1959). Diversi sono i progetti proposti per riqualificare lo stabile, avanzati anche  dallo “spazio ribelle” dei Magazzini Popolari di Casal Bertone.
Magazzini Popolari
I “Magazzini Popolari” nascono nell’ottobre del 2008 là dove negli anni’70 si riuniva la sezione del Partito Comunista del quartiere. Sono un luogo di socialità, cultura e condivisione e i suoi componenti si fanno portavoce di numerose iniziative volte al coinvolgimento della cittadinanza. Degna di nota la Biblioteca Popolare dei Magazzini, l’unica nel quartiere, che vanta un patrimonio di oltre duemila libri di vario genere. Non va dimenticata l’importanza di uno spazio condiviso come questo al fine della creazione e il mantenimento dell’identità - talvolta persa e poco sentita - di Casal Bertone.


Uno degli ambienti dei Magazzini Popolari. Foto di Giada Galassi

Il primo palazzo bombardato
Il 19 luglio del 1943 Roma subì il primo bombardamento della Seconda guerra mondiale. L’obiettivo era San Lorenzo, snodo fondamentale in tempo di guerra per la presenza della dogana, ma inevitabilmente furono colpite anche le zone limitrofe e tra queste Casal Bertone. I danni furono ingenti, in particolare lungo il tratto della ferrovia e agli edifici tra cui un palazzo sito in via A. Baldissera, rimasto abbandonato fino al 2010, poi abbattuto e ricostruito ex-novo. Le condizioni delle zone bombardate erano drammatiche, come testimonia il poeta Elio Filippo Acrocca nella sua poesia Portonaccio:

Portonaccio è un ponte sulla ferrovia,
è un quartiere di povera gente.
Gli uomini, da vivi lo ignorano,
da morti lo abitano. 
 
E' questo il ponte che conduce all'isola
dei prati dove muore la città
d'uomini vivi, dove vive il campo
santo dei morti tra convogli radi
al fischio delle fabbriche.
 
A notte ì morti crescono coi tufi
che ardono alla luna.
 
E' questo il ponte che conduce all'isola
dei morti dove vive la pietà
degli uomini che vegliano nel grigio
di queste loro case in miniatura
sepolte dentro gli orti.
 
A notte i treni passano sui morti
che ridono alla luna.

La storia di Casal Bertone si intreccia più volte con la storia del secondo conflitto mondiale anche perché qui sono nati e vissuti molti partigiani. Tra i più noti ricordiamo Giorgio Marincola e Luce Romoli. Giorgio, nato da padre italiano e madre somala, perì giovanissimo il 4 maggio del 1945; a lui la Città di Roma ha dedicato una fermata della nuova linea C della metropolitana su via Amba Aradam in direzione Colosseo. Luce invece, partigiana a soli 8 anni, svolgeva insieme alla sorella compiti importanti per la Resistenza: portava messaggi e consegnava armamenti ai soldati.
 

Piazza Cosenz
Oltre alla storia della Resistenza, Piazza Cosenz viene ricordata anche per una nota scena della pellicola “I soliti ignoti” di M. Monicelli (1958). Al minuto 37 è possibile rivivere la celebre scena girata sulla terrazza di un palazzo, all’epoca fatiscente, che affaccia sulla piazza. Il palazzo in questione fu fortemente danneggiato a causa dei bombardamenti del 1943 e venne demolito ta il 1965 ed il 1966. Qualche anno prima della sua demolizione, nel 1958, sulla terrazza condominiale, Monicelli riuscì però a girare la scena in cui il personaggio di Dante Cruciani spiega alla sua banda come aprire una cassaforte. La terrazza si affaccia da un lato sulla ferrovia e dall’altro su Piazza Cosenz per un divertente scambio di battute tra Dante e alcuni ragazzi che, dalla piazza, attirano la sua attenzione. In questa scena risulta riconoscibile il palazzo tuttora presente sull’altro lato della piazza.

Anche questa tappa, come quella del Palazzo dei cervi, consente di immergersi in un mondo lontano, un mondo che il cinema neorealista italiano ha saputo raccontare e di cui il quartiere di Casal Bertone è stato protagonista.


Frame della scena del film I soliti ignoti. Foto da www.raiplay.it
 

Borghetto Malabarba
Un tempo sede di uno dei primissimi insediamenti di baracche di Roma, il Borghetto Malabarba venne via via smantellato a partire dagli anni ’70 fino al 1997, quando iniziarono i lavori per la costruzione della ferrovia ad alta velocità. La particolarità di questo sito risiede nel rinvenimento, in occasione dei lavori della TAV, di importanti reperti tra cui resti di una basilica, alcune statue e in particolare una conceria risalente al II/III secolo d.C. Si tratta di una delle più grandi concerie dell’Antica Roma.
 
 
Area nella quale era presente Borghetto Malabarba nel 1934. Foto da www.rerumromanorum.com
 
Murales “Valori di strada”
Proseguendo il nostro viaggio lungo via degli Orti (il toponimo che dà il nome alla via è testimonianza dell’antica vocazione agricola dell’area) non passa inosservato il murales che si intravede da lontano. L’opera “Valori di strada” dell’artista Alice Pasquini è dedicata alla memoria dell’attivista curdo-turca Ebru Timtik morta il 27 Agosto 2020 dopo 238 giorni di sciopero della fame. Ebru chiedeva un processo equo dopo essere stata condannata a 13 anni di carcere per terrorismo. Il murales fa parte del progetto ONE City che sta vedendo la realizzazione di diverse opere in più luoghi della città.

Nel realizzare l’opera l’artista si è ispirata alle storie che animano il quartiere: la protagonista infatti non poteva che essere la ferrovia, uno dei simboli della zona. Il risultato è una sorta di viaggio onirico restituito soprattutto dai colori, che rompe il muro prospettico e così vuole restituire una funzione pubblica all’arte, tentando di creare un dialogo tra la ferrovia che isola il quartiere e ciò che si trova al di là di essa.

Murales dell’artista Alice Pasquini. Foto di progettoabc.it

Lago Bullicante Ex-SNIA Monumento Naturale
L’itinerario tra le vie di Casal Bertone termina al lago Bullicante. La storia del lago è singolare e complessa. In passato questo piccolo spazio di Casal Bertone era parte dell’Ex fabbrica SNIA Viscosa - complesso industriale chimico-tessile situato su via Prenestina nell’attuale parco delle Energie - che venne smantellata nel 1992. Nello stesso anno la falda acquifera sottostante al lago venne compromessa da parte del privato che si appropriò parzialmente dell’area, dando origine alla situazione odierna.

L’aspetto più interessante è che, rimasto interamente chiuso fino al 2015, il lago non ha subito modificazioni antropiche ed è stato protagonista di un lento processo di rinaturalizzazione, in cui le popolazioni di piante tipiche della Campagna romana hanno a poco a poco ripopolato il luogo. Oggi il territorio rinnova il valore della biodiversità: vi si può osservare un ricchissimo ecosistema ospitante ben 71 specie di avifauna, di cui 3 protette dalla Direttiva Uccelli. Proprio per questa sua peculiarità, nel 2020 il lago è stato riconosciuto da parte della Regione Lazio “Monumento Naturale”! Il lago Bullicante da oltre dieci anni fa anche parte dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros.

Il sito è autogestito da piccole realtà locali come una comunità di senegalesi resasi disponibile ad attrezzare l’area, curandone la manutenzione ed impegnandosi a garantire l’apertura e la chiusura giornaliera. Da qualche anno l’apicoltore CalaMax (questo è lo pseudonimo con il quale si fa chiamare da grandi e piccini) ha avviato il progetto “Api per il lago”: attraverso uno straordinario apiario didattico s’impegna a raccontare e promuovere un’apicoltura collaborativa e sostenibile. Esiste dunque il “Miele bullicante”!

Il lago è un luogo cui gli abitanti del quartiere sono particolarmente affezionati; ne è la prova “Il lago che combatte”, brano scritto e cantato dal gruppo underground rap romano “Assalti Frontali” (qui il link a Youtube), che consente di comprendere fino in fondo il valore simbolico ed il forte legame tra il luogo e chi lo vive. 

 

Il lago Bullicante. Foto di Roberta Semeraro
 
Un futuro per Casal Bertone
Nell'ambito del corso di Turismo sostenibile e valorizzazione del territorio, ci siamo resi conto come sia possibile rivalutare le caratteristiche, le potenzialità e le vulnerabilità di Casal Bertone e formulare alcune proposte che possano consentire una migliore fruizione di questa porzione di territorio ormai non più periferica della città. In linea con il piano della Regione Lazio, che intende riconoscere tutta l’area della fabbrica Ex SNIA come Monumento Naturale, potrebbe essere utile  – anche ai fini turistici – collegare in modo sostenibile il Parco del Lago Bullicante con via Prenestina, così da creare uno spazio verde congiunto e garantire al tempo stesso una posizione meno marginale di Casal Bertone. Va da sé che unendo i due spazi sarebbe pensabile e interessante creare un grande Polo Museale, prefigurante l’obiettivo di raccontare le vicende storiche ed identitarie dell’intera area prenestina.

Già presso l’Archivio del Parco delle Energie (Centro documentazione Maria Baccante - Archivio storico Viscosa), sono presenti testimonianze che consentono di tracciare nel dettaglio la storia del territorio e le sue vicende industriali, sociali e culturali. Ricostruire gli ambienti di Casal Bertone che rappresentano le vicende qui riportate, utilizzando la realtà aumentata, potrebbe essere un altro modo per offrire all’utente la possibilità di essere spettatore e protagonista nello/dello spazio. Ed infine, considerando il percorso ecomuseale casilino già esistente e denominato “Luoghi del Cinema”, potrebbe essere opportuno aggiungere le tappe riguardanti Casal Bertone, come incentivo per rendere maggiormente visibile il quartiere e il suo passato nel segno della tradizione cinematografica romana.