Ormai stiamo per assistere alla seconda tornata di nevicate sulle Alpi e sugli Appennini, dopo la prima di metà dicembre, e la neve sta diventando abbondante nelle località di montagna per la gioia degli operatori turistici. In poche parole stiamo per entrare nel periodo delle settimane bianche o dei più economici weekend sulla neve!

È il momento migliore, quindi, per praticare oltre allo sci di discesa e allo sci di fondo, anche altri sport sulla neve sicuramente più low cost come lo sci alpinismo e le ciaspolate. Ma, mentre lo sci alpinismo è pratica complessa che prevede la frequentazione di appositi corsi dove ha un ruolo importante nella didattica anche l'aspetto della sicurezza, andar per ciaspole è, invece, una pratica cui si possono avvicinare un po' tutti con maggiore facilità e quindi ecco che vale la pena di alzare la paletta rossa e richiamare l'attenzione specialmente dei più sprovveduti.

La pratica di “ciaspolare”, ossia di camminare sulla neve con le racchette ai piedi per non affondare troppo nel manto bianco, ha avuto negli ultimi anni un notevole successo. I motivi sono semplici. Intanto è uno sport quasi a costo zero: non ci sono i salassi degli skipass e l'unica spesa da affrontare è quella per acquistare l'attrezzatura, che fondamentalmente consiste solo nelle ciaspole o racchette da neve. Queste ultime, da quando si sono evolute e trasformate da semplici racchette di corda e legno ad attrezzo tecnologico in plastica speciale e acciaio, hanno determinato un vero boom di appassionati. Ogni strada innevata in montagna, ogni sentiero, con le ciaspole diventa praticabile e quindi oggetto di una sana escursione all'aria aperta, in mezzo alla natura. Vi sono agenzie specializzate e pro loco nelle località di montagna che organizzano ciaspolate per i boschi per raggiungere chiesette isolate, frazioni sparse, rifugi. Qui, di solito, a guidare il gruppo c'è una guida alpina che conosce la montagna e i suoi pericoli e sa quindi come comportarsi per essere sempre in piena sicurezza.

Molto spesso però la gita con la racchette da neve viene organizzata fra amici, magari principianti, ed ecco allora che è opportuno partire solo se le condizioni del manto nevoso sono sicure.

Il pericolo del distacco delle valanghe in montagna è infatti un dato oggettivo e legato alle condizioni meteorologiche e dello stato della neve che il principiante non è certo in grado di valutare appieno. È quindi quanto mai opportuno, prima di partire per qualsiasi escursione, informarsi con attenzione sulle condizioni meteo e consultare il bollettino delle valanghe che ormai è rilevabile sia dalle trasmissioni tv, sia su internet da siti nazionali e locali.



Sottolineiamo infine che nel caso di accertato pericolo di valanghe è obbligatorio, per chi si avventuri nella neve fuori dalle piste da sci - quindi gli sciatori alpinisti e gli escursionisti con le ciaspole - avere con sé tre particolari attrezzature: l'arva (un'apparecchiatura elettronica per la ricerca dei sepolti da valanghe che emette un segnale radio), una pala e una sonda.

L'obbligo dell'arva per gli sciatori alpinisti è dettato dalla legge n. 363 del 2003 (l'articolo 17 al comma 2 recita infatti: “I soggetti che praticano lo sci alpinismo devono munirsi, laddove, per le condizioni climatiche e della neve, sussistano evidenti rischi di valanghe, di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso”).

Due regioni inoltre, Piemonte e Valle d'Aosta, hanno con proprie leggi regionali dettato norme ancor più severe al riguardo, sempre per prevenire incidenti che spesso sono mortali. L'articolo 30, comma 2, della legge regionale n. 2 del 2009 del Piemonte, successivamente modificata, allarga infatti rispetto alla legge nazionale, i soggetti interessati, estendendo gli obblighi di portare con sé l'attrezzatura di autosoccorso anche a chi pratica lo sci fuori pista e agli escursionisti in ambienti innevati (la sanzione per chi non ha rispettato la norma va da 40 a 250 euro). Discorso simile anche in Valle d'Aosta, dove la normativa (per gli sciatori alpinisti) è regolamentata dalla legge regionale n. 27 del 2004.

Concludendo: se non esistono evidenti rischi di valanga non vi è obbligo sui monti dell'arco alpino (salvo che per il Piemonte e la Valle d'Aosta) e degli Appennini di portare con sé arva, pala e sonda; averle nello zaino, comunque, è una sana precauzione per fare un'escursione sulla neve in tutta tranquillità. Nelle altre due regioni, invece, è sempre necessario che gli sciatori alpinisti siano adeguatamente equipaggiati per l'autosoccorso, come prevede la normativa; in Piemonte anche coloro che fanno “solo” escursioni sulla neve.