A Torino erano gli anni Sessanta, quando la Cinquecento prendeva il posto delle Topolino e l’Italia iniziava ad andare al mare in automobile. Nell'area di Mirafiori i palazzi crescevano a vista d’occhio per ospitare famiglie che risalivano lo stivale per un posto in Fiat. Famiglie che certo conoscevano la vita nei campi, ma che non avevano idea di cosa fosse una linea di fabbrica. Con gli anni Ottanta anche a Mirafiori i problemi si sono messi in serie, uno dietro l’altro... come i pezzi di utilitaria: povertà, abbandono scolastico, servizi che mancavano e tutto quello che ne consegue in disagio sociale di una periferia.
“Fino a una decina di anni fa a Mirafiori Sud il verde era lasciato perlopiù incolto se non coltivato solo abusivamente, occupato in parte da una discarica e dall'altra da una cava. Intorno fabbriche, residenze e anche la chiesa di San Barnaba e il nucleo storico della borgata di Mirafiori, cresciuto attorno al castello cinquecentesco dei Savoia. Oggi, nel parco fluviale dove scorre il torrente Sangoneci sono 160 orti, in ordine e coltivati da privati che si sono impegnati in un parco di orti cittadini aperto a tutti, una vera opera di rigenerazione”.
Stefano Olivari coordina quasi a tempo pieno la gestione di “Orti Generali, la campagna arriva in città”, il progetto di riqualificazione urbana che ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio 2022/2023 e ha l’ambizione di essere un laboratorio di economia partecipata e addirittura di comunità energetica. Nelle motivazioni lette dal Ministro della Cultura Sangiuliano durante la cerimonia di premiazione si legge come Orti Generali sia stato in grado di “recuperare la trama del paesaggio agrario pre-industriale; collaborando con enti pubblici, le istituzioni accademiche, le scuole, le associazioni, i singoli abitanti". 
Gli Orti Generali a Torino Mirafiori Sud / foto Giuseppe Moccia
“Un risultato che ci fa ben sperare anche per il futuro - dice Olivari -. Un lavoro, il nostro, a tempo pieno, iniziato con due tesi di laurea... la mia all’Ecole du Paysage di Versailles e quella del mio collega Matteo Baldo, su un’idea di Isabella Devecchi, e grazie all'aiuto di Marco Bottignole. Solo venti anni fa a Mirafiori Sud si contavano circa duemila tra piccoli e grandi orti abusivi. Tra il 2010 e il 2012 abbiamo fatto diverse azioni sul quartiere ragionando su tutta l’area che si estende per circa settanta ettari. Nel 2018 il comune di Torino ci ha dato l’area in gestione dopo una “manifestazione di interesse” e siamo partiti.
Per arrivare ai primi risultati non sono mancate le contestazioni, poi siamo riusciti a definire un patto con la comunità: gli ortolani che ne fanno domanda al Comune, prendono in gestione l’orto per 15 anni, gli si chiede la cura per la terra e il mantenimento di un buon livello di decoro, che si traduce nell’evitare di depositare materiali di ogni tipo negli appezzamenti, cosa che accadeva di frequente. Bisogna impegnarsi in una gestione partecipata dello spazio, che ora è pubblico e liberamente accessibile".

Il successo di una iniziativa lo si legge anche nei numeri: 160 orti di tre tipologie diverse - 100, 65 e 50 metri - con tariffe agevolate per i giovani e per chi ha pochi mezzi, che possono avere l’orto con una cifra simbolica, grazie all’intervento dello sportello sociale della Fondazione Mirafiori. Per chiedere la gestione dell’orto è sufficiente l’invio di una mail al comune e una volta ottenuta, la concessione dura 15 anni, proprio perché l’orticoltura deve essere intesa come pratica continuativa.
Il numero che segno una svolta anche nel senso comune lo sottolinea Olivari “Per avere un orto abbiamo in lista d’attesa circa 500 persone. Anche se la metà di quelle che avuto in concessione danno disdetta molto prima del termine, in genere entro i primi quattro anni. Prendersi cura della terra è sempre un impegno considerevole, che molti sottovalutano".
Gli Orti Generali a Torino Mirafiori Sud / foto Giuseppe Moccia
Il Premio Nazionale del Paesaggio rappresenta un riconoscimento e uno stimolo per guardare a nuovi sviluppi di Orti Generali che si integrino ancora di più con l’ecosistema e l’economia locale: “Attraverso un nuovo bando vogliamo ricavare altri 109 orti e stiamo anche lavorando per estendere la nostra iniziativa sulle rive del fiume dove ci sono molti orti ancora abusivi che di fatto impediscono l’accesso all’acqua. Stiamo aspettando un intervento di bonifica del Comune di Torino. Con una rinnovata accessibilità all’acqua vorremmo sviluppare lungo il fiume un’area silvo-pastorale, già ci pascolano mucche scozzesi. Dobbiamo fare attenzione alle rotazioni perché se non ne conteniamo il numero il parco potrebbe risentirne”.
Il rimando è alla la crisi idrica che sta affliggendo la pianura padana, in particolare nella sua area occidentale. “Nel nostro piccolo abbiamo raccolto dati empirici che evidenziano una siccità sempre più presente e drammatica. Un esempio? Nel 2018 i nostri prati ingiallivano a luglio, ora lo fanno a metà aprile. Questo ci pone di fronte interrogativi pratici, che riguardano la nostra attività: con questa siccità riusciremo a espanderci quanto vogliamo? Se sì, quali alberi potremo piantare? Perché gli unici alberi che sopravvivono sono quelli che resistono ad eventi climatici estremi".
L'obiettivo finale del progetto è ben chiaro. "Noi speriamo che la nostra iniziativa possa diventare un modello. Mettiamo a disposizione tutto il nostro sapere a chi ce lo chiede. Non possiamo nella pratica replicare la nostra esperienza raddoppiando il nostro impegno, ma siamo contenti di condividere quello che stiamo imparando e che divulghiamo alle moltissime scuole che vengono a farci visita ogni giorno” conlude Olivari, mentre un gruppo di bambini gioca e ride intorno al chiosco. 
Gli Orti Generali a Torino Mirafiori Sud, il Chiosco / foto Giuseppe Moccia
INFORMAZIONI UTILI
- Orti generali si trova a Torino nel quartiere Mirafiori sud, a 5 minuti dal capolinea del tram 4.

- L’accesso a tutte le aree del parco è libero dall’alba al tramonto; il chiosco è aperto nei weekend, con l’aggiunta dei venerdì in estate.
- Attività, corsi, orari dettagliati, modalità di fruizione sono sul sito www.ortigenerali.it