Due importanti novità per la cultura in Umbria. Il 1° luglio ha riaperto le porte a Perugia, dopo un anno di lavori, la Galleria Nazionale dell’Umbria, uno dei musei italiani più importanti e ricchi di capolavori, che conserva il maggior numero di opere al mondo di Perugino. Mentre Gubbio dedica ai 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro la mostra "Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”, inaugurata il 20 giugno e in programma fino al 2 ottobre.
 
PERUGIA, LA "NUOVA" GALLERIA NAZIONALE DELL'UMBRIA
Molte le novità dell'allestimento della Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, istituzione che accoglie prevalentemente dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo. Questa tipologia di collezione si presta a criteri espositivi cronologici; ed è infatti la scansione temporale a dettare la disposizione delle opere nel nuovo allestimento, con alcune importanti novità rispetto al passato. Le arti applicate (oreficeria, medaglie, avori, tessuti), per esempio, sono poste in dialogo con pittura e scultura, per rappresentare l’evoluzione dei linguaggi figurativi e l’interazione fra tecniche diverse attraverso i secoli. E rispetto al passato, la nuova Galleria presenta una selezione più asciutta della collezione, individuata con accorgimenti che hanno portato a rappresentare, in maniera approfondita, l’ampiezza e la ricchezza della raccolta, rendendo al contempo più fluida e godibile la visita. Sono state inserite nel percorso di visita anche opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi. A questo proposito, òla creazione di una "Exhibition box" per piccole esposizioni temporanee consentirà di valorizzare opportunamente le opere in deposito, grazie a eventi specifici.

Il nuovo allestimento della Galleria Nazionale dell'Umbria, Perugia - foto Marco Giugliarelli​

Nel nuovo allestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici e finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, sono state create inoltre delle sale monografiche per raccontare la carriera dei maggiori artisti presenti nella collezione. Quelle di maggiore impatto sono le due dedicate al più importante maestro umbro, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino, una al terzo piano per le opere della giovinezza e della prima maturità, l’altra, al piano inferiore, per la produzione tarda, con le prove più significative dei suoi ultimi venti anni di attività, in un allestimento di grande suggestione, che raccoglie capolavori distribuiti prima in sette diversi ambienti. Nel 2023, in occasione del V centenario della sua morte, Perugino sarà celebrato attraverso una serie di attività di ricerca, formative, editoriali, espositive, nonché mediante l’organizzazione di manifestazioni culturali, che avrà il suo fulcro proprio alla Galleria Nazionale dell’Umbria.


Perugino, Adorazione dei Magi, particolare

Per la prima volta, poi, la Galleria Nazionale dell’Umbria si apre al contemporaneo. Per fare un esempio, nella parete di fondo della Cappella dei Priori Vittorio Corsini ha reinterpretato, utilizzando la medesima tecnica di allora, le vetrate distrutte e plasmato nell’altare ligneo il nuovo fulcro sacro di Palazzo dei Priori; sono presenti anche lavori di maestri umbri quali Gerardo Dottori e Alberto Burri. Importanti novità anche per quanto riguarda l'apparato multimediale, per il quale è stata coniata la definizione di "didascalie animate" (uno spazio non fisico dove riunire i pezzi mancanti di alcune opere oggi smembrate e disseminate per il mondo), per il bookshop (con un’illuminazione che ne valorizza l’architettura, le volte, i costoloni e le finestre a ogiva) e per la creazione di nuovi spazi (un laboratorio di restauro, un'aula didattica, una biblioteca di Storia dell’arte, ricca di quasi 30.000 volumi, allestita nella Sala del Grifo e del Leone). Anche l’aspetto “green” non è stato tralasciato. Il sistema d’illuminazione, ad alto contenuto tecnologico, è dotato di rilevatori di presenza che permettono di tarare automaticamente l’intensità luminosa; in assenza di visitatori le luci sono regolate al minimo, permettendo così un notevole risparmio energetico.


Il nuovo allestimento della Cappella dei Priori, Galleria Nazionale dell'Umbria, Perugia - foto Marco Giugliarelli

Infine, novità in campo editoriale, con una nuova guida storico artistica (Silvana Editoriale) e una guida per bambini che ha per protagonista Pimpa (Gnu e Franco Cosimo Panini), e in campo digitale (totalmente rivoluzionato il sito web, con le tracce audio delle descrizioni delle opere del percorso espositivo, i video in LIS, le scansioni in gigapixel, la sistematizzazione di circa 100.000 documenti liberamente accessibili).

Info: gallerianazionaledellumbria.it.


Pimpa alla Galleria Nazionale dell'Umbria, Perugia

GUBBIO, LA MOSTRA SU FEDERICO DI MONTEFELTRO

Novità anche a Gubbio, che partecipa alle celebrazioni dei 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro - l'importante personaggio ha avuto i natali, secondo più biografi, nella città il 7 giugno 1422. Fino al 2 ottobre la grande mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra” è ospitata nei tre luoghi espositivi più emblematici della città, il Palazzo Ducale, il Palazzo dei Consoli e il Museo Diocesano. Un'ottima occasione per visitare la città.

Medaglia con Federico da Montefeltro; Milano, Civiche Raccolte

L’esposizione, a cura di Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli e Fulvio Cervini, accende i riflettori su questo illustre personaggio della storia italiana, grande condottiero, capitano di ventura e uno dei principali mecenati del Rinascimento. Così il sindaco Filippo Mario Stirati: «Abbiamo lavorato per mesi con istituzioni, enti e Comuni per dare vita a un programma di celebrazioni di altissima qualità, in grado di presentare la figura di uno dei grandi personaggi del Rinascimento italiano e nel contempo far scoprire la storia, l’arte e la cultura  dei territori legati al nome dei Montefeltro. Questa mostra rappresenta certamente il cuore delle nostre iniziative, e sono certo che l’altissimo livello delle opere proposte nonché le sedi espositive, allo stesso tempo contenitori e oggetto di esposizione, sapranno conquistare i visitatori e introdurli in uno dei più appassionanti e intensi periodi della storia del nostro Paese».


Gubbio, Palazzo Ducale, Studiolo

La mostra ripercorre i momenti gloriosi vissuti dalla città di Federico e del figlio Guidubaldo, l’ultimo dei Montefeltro, dalla nascita del duca nel 1422 alla morte di Guidubaldo nel 1508. Il percorso espositivo dà spazio, secondo ambiti peculiari, alle opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere nonché da collezionisti privati: manoscritti, dipinti, documenti, medaglie, monete, armi, armature, sculture, arredi. In particolare dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che conserva l’intera biblioteca di Federico e dei suoi successori, giungono eccezionalmente quindici splendidi manoscritti (tra essi solo due facsimili), distribuiti fra le tre sedi.


Sinibaldo Ibi, Gonfalone della Madonna della Misericordia
 

Conclude Marco Pierini, direttore regionale Musei Umbria: «La mostra pone al centro Federico e Gubbio, il Palazzo Ducale e la città, crocevia di linguaggi storico-artistici, letterari, musicali di differente ispirazione. La mostra è il punto di arrivo di un percorso avviato nel 2018 con l’esposizione “Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi” e proseguito nel 2021 con la mostra “Oro e colore nel cuore dell’Appennino. Ottaviano Nelli e il ʾ400 a Gubbio”. Ora Federico e Guidobaldo assurgono a protagonisti della ricorrenza centenaria. Grazie al Comitato Nazionale per il VI centenario della nascita di Federico, che ha come capofila i Comuni di Urbino e Gubbio, con le Regioni, le Università, le istituzioni culturali delle due aree, oggi amministrativamente divisi ma un tempo uniti, si auspica che la sostanziale unità di intenti tra le istituzioni in campo, impegnate in un disegno condiviso e per la prima volta esteso all’intero territorio del Montefeltro, vada oltre il taglio del nastro per gli eventi in programma, perché solo dando continuità e prospettiva a questo eccezionale coinvolgimento saranno alimentati quei processi virtuosi che dalle residenze ducali irrorano di progettualità il territorio tutto».