"Io vengo qui ogni volta che posso. In estate, a Natale, a Pasqua. È il mio rifugio, la mia salvezza". Dice proprio così, la signora di mezza età seduta di fianco a noi: la mia salvezza. Bello. Ci sono sempre piaciuti i luoghi che rigenerano, quelli dove la vita prende altre forme, altre dimensioni più conformi allo spirito. "Su quest'isola tutto è così pacifico... faccio sempre le stesse cose, ma sono le cose che mi danno l'energia per vivere". Ci fermiamo. Il guidatore del Balgexpress, il gigantesco trattore che per chilometri ha trainato sulla spiaggia il pullmino pieno di turisti olandesi e tedeschi, scende e ci apre la porta. Il mondo attorno è fatto di sabbia e di acqua, a perdita d'occhio. Vento freddo. Lontano, lontanissimo si scorge qualche foca. "Benvenuti a Schiermonnikoog" ci dice, mostrandoci la mappa dell'isola stampata sul fianco del mezzo.

Siamo arrivati da qualche ora e già l'aeroporto di Amsterdam, l'autostrada, persino il traghetto che continua a fare la spola tra la terraferma e l'isola sembrano mondi lontani. "Li vedi i pali contrassegnati con i numeri, piantati lungo la linea dell'alta marea? Sono le nostre pietre miliari" continua il guidatore del trattore. "Servono a non perdersi nelle nebbie del Mare del Nord. Quando la marea cala e la superficie della terra aumenta a dismisura, e la foschia inizia a nascondere ogni cosa, qui è così facile perdere il senso dell'orientamento... una volta un gruppo di persone si era smarrito camminando sulla spiaggia, complice il maltempo, e si era messo a seguire la sirena del faro per tornare al villaggio. Peccato fosse quella del faro sulla terraferma!". Pensare di perdersi in Olanda, nella piccola, piatta e abitatissima Olanda, pare già un affascinante controsenso.
 


Le dune sulla costa settentrionale di Schiermonnikoog - foto Getty Images
A PASSO DI BICICLETTA
A Schiermonnikoog, d'altronde, ci sono parecchie cose che lasciano spaesati, che fanno capire di essere arrivati in un luogo diverso. La prima, che colpisce subito, appena si arriva, è che non ci sono macchine o quasi. Non possono circolare. Si scende dalla nave e si inforca una bicicletta, in puro spirito olandese. Ed è pedalando verso il villaggio, perché a Schiermonnikoog di villaggio ce n'è uno solo, che si nota immediatamente un'altra cosa. A parte qualche fattoria, le case sono tutte concentrate in un punto, nella parte occidentale dell'isola. E non c'è neppure un edificio che stona rispetto agli altri. Thijs de Boer, naturalista locale, più tardi ci spiega: "Sull'isola, ormai da parecchi anni, abbiamo deciso di non permettere più a nessuno di costruire nulla: il nostro paesaggio ne risentirebbe troppo. E anche la nostra tranquillità!".
 
Il faro di Schiermonnikoog - foto Getty Images

Stiamo chiacchierando, pedalando sull'argine tra terra e mare, quando un immenso stormo di oche si leva dal campo vicino a noi. Non ne avevamo mai viste così tante tutte insieme: in un attimo oscurano il cielo. Ora che osserviamo bene, ci sono uccelli dappertutto: sui prati alla nostra destra, sui banchi di sabbia alla nostra sinistra. "Laggiù, oche facciabianca! Qui sopra, in volo, due pittime reali! Tra i sassi, i voltapietre che cercano conchiglie!". Thijs continua a cambiare posizione al cannocchiale, inquadrando le varie specie per farcele osservare. Due uccelli bianchi e neri, con le zampe e il becco così rossi che sembrano intinti in un secchio di vernice, starnazzano a pochi passi. "Ne hanno ben donde: guardate, hanno fatto il nido proprio qui, nell'erba, le stiamo disturbando". Vero: le uova, incredibilmente, sono solo a qualche centimetro dalla pista ciclabile. Lentamente ci ritiriamo e lasciamo le beccacce di mare riprendere la cura del loro prezioso nido.

Beccaccia di mare, Schiermonnikoog - foto Getty Images
RISPETTO E ORGOGLIO
Gli uccelli fanno parte della vita a Schiermonnikoog: sono essi stessi una componente del paesaggio, così come le dune, i fari, le biciclette, le maree, le correnti che si divertono a modellare la forma dell'isola (la quale, poco a poco, si sposta inesorabilmente verso est). D'altronde, siamo nel bel mezzo del Waddensee, il mare del Wadden, quella striscia di acque e terre, lungo le coste olandesi, tedesche e danesi, talmente ricca di biodiversità che anche l'Unesco l'ha riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità. Gli uccelli trampolieri e acquatici vi trovano nutrimento e rifugio durante le migrazioni, anche se in molti si fermano qui tutto l'anno: tutta la parte orientale dell'isola - praticamente la metà della sua superficie - è stata dichiarata nel 1989 parco nazionale apposta per proteggere loro e l'ambiente in cui vivono, ricco di specie rare di orchidee. "E c'è di più" aggiunge Thijs "dal 15 aprile al 15 luglio, per non disturbare gli uccelli, nessuno può mettervi piede. Noi ci teniamo ai nostri ospiti". 


Pedalando nel parco nazionale di Schiermonnikoog - foto Francesco Tomasinelli

Iniziamo a capire che cosa intendeva la signora del pullmino, quando parlava della forza rigeneratrice di Schiermonnikoog. Nell'aria non ci sono soltanto silenzio, profumo di mare, strida di gabbiani. Si sentono anche altre cose: il rispetto dell'uomo verso la natura, la cura del bene pubblico da parte della sua piccola comunità - sull'isola vivono stabilmente meno di mille abitanti - ma anche una sana e tenace diffidenza verso tutto ciò che potrebbe turbare un equilibrio fragilissimo. Ce lo confermano i dépliant soltanto in olandese e in tedesco all'ufficio turistico (quasi a voler evitare chi viene da troppo lontano). Ma anche tante storie raccontate da Thijs. A iniziare da quella in cui - era tempo di guerra - il proprietario di Schiermonnikoog riuscì a strappare la promessa ai nazisti di onorare in ugual modo i morti tedeschi e quelli di altre nazionalità che sarebbero stati ritrovati sull'isola: nel cimitero tra i pini riposano ancora insieme. O quella di un signore locale che, qualche anno fa, si intestardì a far votare l'isola come luogo più bello d'Olanda: riuscì a vincere e investì il premio nella costruzione di un capanno di avvistamento sul Westerplas, laghetto d'acqua dolce rifugio di anatre e cormorani. 

Thijs stesso riserva una sorpresa finale. Ai margini del villaggio, di fianco a casa sua, ha messo in piedi un museo straordinario, raccogliendo insieme alla moglie tutto quanto il mare ha portato sulle spiagge di Schiermonnikoog. Conchiglie, innanzitutto - il museo è intitolato a loro - ma anche ossi di seppia, resti degli animali più strani, rarità minerali, boe, bottiglie antiche, persino un teschio d'uomo risalente al Settecento. Tutto catalogato con cura, accanto a migliaia di altre conchiglie che Thjis e la moglie hanno trovato nei loro viaggi in giro per il mondo. "Mi piace viaggiare, ma poi è sempre così bello tornare sull'isola" ci dice, salutandoci.  


Thijs De Boer nel suo museo, Schiermonnikoog - foto Stefano Brambilla
UNA PORTA VOLANTE
Non facciamo in tempo a sbarcare sulla terraferma che siamo già in un altro parco nazionale, il Lauwersmeer, uno dei venti istituiti in Olanda. "Noi siamo più giovani, rispetto a Schiermonnikoog" spiega Jaap Klosterhuis, direttore dell'area protetta "quest'anno festeggiamo il nostro sedicesimo compleanno". Anche l'area di canneti, paludi, specchi d'acqua di Lauwersmeer è peraltro giovanissima: nel senso che è stata creata dall'uomo a partire dal 1969, là dove c'era un enorme estuario plasmato dalle maree. "Dopo la disastrosa inondazione del 1953, il governo, non senza polemiche, decise di costruire una grande diga lungo la costa" spiega Jaap nel nuovissimo centro visite di Lauwersnest, inaugurato nello scorso febbraio. "Così facendo, l'acqua salata non potè più entrare nell'area. E tutto si trasformò in un nuovo ambiente d'acqua dolce". Le mappe e le foto d'epoca, in cui i contorni del paesaggio sono così diversi da quelli di oggi, aiutano a capire quanto lavoro e quanta fatica ci vollero per realizzare un'opera a dir poco titanica. L'eterna lotta degli olandesi contro il mare: una storia di amore e di odio, di ingegno e abnegazione. 


Il centro visite di Lauwersnest, Lauwersmeer NP - foto Stefano Brambilla​

Prendiamo un'altra bicicletta e ci mettiamo a pedalare sugli argini, in riva al grande lago, anche se qui le distanze sono più importanti di quelle di Schiermonnikoog. Qualche bue scozzese, quelli rossi con il ciuffo sulla fronte, ci guarda con sospetto mentre bruca la vegetazione acquatica - buoi e cavalli sono stati introdotti proprio per regolare l'espansione dei canneti. Poi subito Jaap avvista un uccellino delizioso, il cui nome italiano già dice tutto: pettazzurro. "Lauwersmeer è un habitat importantissimo per gli uccelli" spiega Jaap. "Diciamo che se il mare di Wadden è un ristorante tre stelle Michelin - che però chiude due volte al giorno causa alta marea - Lauwersmeer è invece un fast food aperto 24 ore al giorno". La star è l'aquila di mare, un raro e gigantesco rapace la cui apertura alare può superare i due metri e mezzo. "Si è stabilita qui dieci anni fa ed è subito diventata il nostro orgoglio, soprattutto quando dopo anni di tentativi un pulcino è riuscito a prendere il volo". Una sagoma a grandezza naturale aspetta il visitatore presso la torre di osservazione a Oude Robbengat, nella parte orientale del parco: un modo intelligente per far capire ai neofiti come mai l'aquila di mare è soprannominata la "porta volante".

La "porta volante", Lauwersmeer - foto ente parco

IL CIELO PIÙ BELLO
I birdwatcher non perderanno le aree di Jaap Deensgat, a est, e di Ezumakeeg, a ovest, con i loro capanni e le loro torrette di osservazione - tutto l'anno c'è qualcosa da avvistare, tra spatole, tarabusi e avocette, anche se la piena estate è forse il periodo meno interessante. Ma anche chi non nutre un interesse specifico verso l'avifauna potrà trovare piacevole l'area, specialmente perché in molte aree sono permesse varie attività sportive, dalla pesca al windsurf, dal kitesurf alla canoa. "Cerchiamo di mantenere un sano equilibrio tra le necessità della natura e la fruizione dell'uomo" spiega Jaap "anche se non è mai facile, soprattutto con le esigenze dell'agricoltura. Però è una bella sfida, motivo di impegno ogni giorno".
Alla fine del nostro tour, Jaap ci lascia con una raccomandazione orginale. "Invita i lettori a camminare anche di notte!". Di notte? Già: Lauwersmeer è stato dichiarato "Dark Sky Park", ovvero "parco del cielo buio". Perché questa è una delle aree con minor inquinamento luminoso di tutti i Paesi Bassi, ideale per sprofondare in un mare di stelle senza il fastidio di lampioni cittadini. Tanto che è in progetto un osservatorio astronomico. "Nella parte meridionale del parco abbiamo realizzato quella che è probabilmente la pista ciclabile più buia di tutto il Paese: si parte da Kwelderweg e si arriva a Hooge Zoutkamp, un'esperienza indimenticabile" spiega. Meglio avere una guida, però: il parco organizza tutto l'anno un esteso calendario di pedalate e passeggiate al buio. Non solo per ammirare le costellazioni, ma anche per imparare i mille rumori della vita notturna. "Di giorno e di notte" conclude Jaap con un sorriso "la vita non si ferma mai nel Lauwersmeer". 

Lauwersmeer - foto ente parco

INFORMAZIONI - SCHIERMONNIKOOG
- Sito parchi nazionali olandesi (parte in italiano): hollandnationalparks.com. Sul sito dell'Ente del turismo olandese (in italiano) informazioni generali su Schiermonnikoog
- Sito ufficiale dell'isola di Schiermonnikoog (solo in olandese e tedesco): www.vvvschiermonnikoog.de. In inglese, schiermonnikoog.info. Il sito del parco nazionale è www.np-schiermonnikoog.nl (solo in olandese). Interessante sito sul Waddensee (in inglese): www.waddensea-worldheritage.org.
- Ci si imbarca a Lauwersoog, a circa due ore di auto dall'aeroporto di Amsterdam. Per gli orari dei traghetti, con partenze più volte al giorno (da 4/5 a 9/10 a seconda della stagione): www.wpd.nl (in inglese).
- Per noleggiare bici sull'isola: www.fietsenverhuurschiermonnikoog.com (in inglese). Tre compagnie; consigliata Soepboer, con punti di ritiro all'arrivo del ferry e in paese. Noleggio giornaliero di una bicicletta con marce: 9 euro. 
- Per dormire, l'hotel storico van der Werff, nel centro dell'abitato, conserva arredi originali nelle sale comuni (ottima la colazione); un po' datato l'insieme, le camere sono semplici e accoglienti (hotelvanderwerff.nl). Diverse le possibilità sull'isola, dagli hotel ai b&b, da prenotare in anticipo in alta stagione: il nostro partner Booking ne propone 48. 
- Per mangiare, consigliatissimo il ristorante Ambrosijn, nel centro abitato, con piatti raffinati e cucina locale rivisitata con gusto ed eleganza (www.ambrosijn.nl). Ottimi spuntini per pranzo a De Marlijn, al centro dell'isola sulla spiaggia settentrionale (www.demarlijn.com).
- Il Museo delle conchiglie (Schelpen-Museum Paal 14) è in Martjeland 14; www.schelpenmuseum.nl (in olandese). In linea di principio, è aperto tutti i giorni, dalle 14 alle 17 e dalle 20 alle 22. Entrata 2 euro.
- Il centro visite del parco nazionale, con bella mostra sull'ambiente dell'isola, è in Torenstreek 20, ai piedi dell'ex faro bianco; aperto in luglio e agosto lun-ven 10-17, sab 10-12 e 13.30-17, dom 10-14; in settembre e ottobre lun-sab 10-12 e 13.30-17, dom 10-14; in novembre e dicembre mar-gio 10-12 e 13.30-17, sab 10-12 e 13.30-17, dom 10-14. 

INFORMAZIONI - LAUWERSMEER

- Sito parchi nazionali olandesi (parte in italiano): hollandnationalparks.com. Sul sito dell'Ente del turismo olandese (in italiano) informazioni generali su Lauwersmeer.
- Il sito del parco nazionale è www.np-lauwersmeer.nl (pagina introduttiva in inglese).
- Per dormire e mangiare, il punto di partenza è Beleef Lauwersoog (www.lauwersoog.nl, in inglese): un bel campeggio vicino al porto di Lauwersoog, su una laguna interna, dotato anche di cottage e bungalow molto confortevoli; due i ristoranti, uno presso il campeggio e uno al porto (Waddenpavilion De Noorman) dove si gusta pesce freschissimo. Possibile il noleggio biciclette. Molte anche le attività organizzate da Beleef Lauwersogg alla scoperta dell'area, in barca, bicicletta o land rover, compresa l'escursione per vedere le foche da vicino e la gita notturna per ammirare il cielo stellato; tutte le indicazioni sono sul sito.
- Il centro attività Lauwersnest del parco nazionale si trova in De Rug 1, poco fuori Lauwersoog; qui si possono recuperare depliant e cartine in inglese sui luoghi migliori per esplorare il parco e avvistare gli uccelli (aperto mer, sab, dom 11-17; durante le vacanze estive mar-dom 11-17). Informazioni anche al "pavillion" del porto di Lauwersoog (apr/set mer-dom 11-17; ott/mar sab e dom 11-16). 

Il ristorante Ambrosijn - foto Stefano Brambilla