Certo, il celeberrimo Cenacolo è sempre stato lì, accanto a Santa Maria delle Grazie. Così come la galleria delle macchine al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia (ora in riallestimento, in attesa della riapertura a novembre) non ha mancato di intrigare grandi e piccoli sin dagli anni Cinquanta. E recentemente è diventata permanente la mostra "Leonardo3 Museum - Il Mondo di Leonardo", all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele. Ma i milanesi non hanno mai avuto un luogo iconico dove venisse loro raccontato il legame tra Leonardo da Vinci e la loro città. Un luogo dove Leonardo fosse realmente stato e che spiegasse perché giunse in Lombardia, che cosa fece durante quegli anni, quali opere lasciò oltre all’Ultima Cena.
Dal 16 maggio queste risposte possono essere trovate al Castello Sforzesco, dove è allestita la mostra “Leonardo mai visto” – un’esposizione che, diciamolo subito, sarebbe bello fosse trasformata in permanente (la data di chiusura è prevista per gennaio 2020). Alcuni ambienti del piano terreno dei Musei del Castello sono stati riallestiti per raccontare gli anni del Maestro in città: non vi aspettate capolavori impareggiabili, almeno agli occhi dei profani, ma il paio d’ore che passerete ad ascoltare, ammirare e leggere sono senz’altro ben spese. Ed è anche una bella occasione per visitare i Musei stessi, visto che il biglietto d’ingresso è unico: scoprirete quanti capolavori sono conservati al loro interno (noi, lo ammettiamo, non ritornavamo da anni - e ne siamo rimasti colpiti).
LA SALA DELLE ASSE
Già l’entrata nel Museo d’arte antica è scenografica, in un’ampia sala costellata di sculture romaniche e gotiche e poi in una seconda, altrettanto grande, dove campeggia lo straordinario Gonfalone di Sant’Ambrogio, portato in processione nel 1566 e benedetto da Carlo Borromeo. Da qui, a piccoli gruppi si entra nella Sala delle Asse, il fulcro della mostra: si tratta di un ambiente riaperto al pubblico dopo sei anni di studi e restauri, così chiamato per via del rivestimento ligneo che un tempo copriva le pareti.


La Sala delle Asse, Castello Sforzesco

L’eccezionalità della Sala sta nella sua decorazione pittorica: Leonardo, è certo, vi lavorò nel 1498 su incarico di Ludovico il Moro, poco dopo aver terminato il Cenacolo, ma la sala subì nel tempo numerosissimi rimaneggiamenti e le sue pareti furono riaffrescate e ritoccate più e più volte. Così è particolarmente affascinante scoprirne la storia: ci si siede in una sorta di piccolo anfiteatro e si assiste alla scenografica installazione multimediale “Sotto l’ombra del Moro”, in cui si viene condotti alla lettura delle pareti e della volta, ammirando da vicino una straordinaria radice (detta Il Monocromo perché disegnata a carboncino) alla base di un grande, illusionistico, pergolato di diciotto alberi di gelso, legati con corde annodate, che si intrecciano sulla volta della Sala sorreggendo uno stemma e le targhe sforzesche. Allo stesso tempo si scoprono anche le tracce, ritrovate recentemente, di un disegno preparatorio di Leonardo, che aveva certamente l’idea di trasformare la sala in un gigantesco trompe l’oeil. Pensare che il Maestro si trovava proprio lì, nello stesso spazio dove anche voi vi troverete... beh, come al Cenacolo la suggestione è garantita.

Leonardo da Vinci, Decorazione pittorica della Sala delle Asse: Monocromo, dipinto murale, 1498 circa.
Milano, Castello Sforzesco - Foto: Ranzani 2015, © Comune di Milano - tutti i diritti riservati - Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano 
TRA DISEGNI E DIPINTI
Usciti dalla Sala delle Asse, nella Sala dei Ducali vi attende una selezione di disegni originali di Leonardo da Vinci e di altri maestri del Rinascimento, scelti per mostrare i legami tra la cultura figurativa del tempo e i particolari della decorazione naturalistica e paesaggistica della Sala delle Asse. È una piccola e preziosa esibizione, dal titolo “Leonardo tra Natura, Arte e Scienza”: sono particolari e dettagli a catturare l’attenzione, come gli studi dal vero di una calendula di palude e di un anemone dei boschi. Vista la delicatezza delle opere, tutte su carta, l’esibizione rimarrà aperta al pubblico per tre mesi, fino al 18 agosto.
Procedendo, ecco la Sala della Cappella, dove si ammira un meraviglioso dipinto che agli occhi dei profani come noi potrebbe essere anche di Leonardo da Vinci: si tratta della "Madonna Lia" attribuita a Francesco Galli, detto Napoletano, eseguita nel 1495. Soffermatevi a guardare le vedute dietro alla figura della Madonna: a sinistra ritroverete il castello di Porta Giovia costruito dai Visconti, poi trasformato in residenza signorile dalla famiglia Sforza. Ovvero il Castello Sforzesco. Che è ben riconoscibile, grazie alle sue torri cilindiriche d’angolo e a quella centrale del Filarete, costruita entro il 1455 da Francesco Sforza.

Francesco Galli detto Napoletano, Madonna Lia, olio su tavola trasportata su tela, 1495 circa. Milano, Castello Sforzesco 
Foto: Saporetti 2007, © Comune di Milano - tutti i diritti riservati - Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano 
 
LEONARDO A MILANO
Poco dopo, ecco la terza parte della mostra temporanea. In una nuova installazione multimediale, “Leonardo a Milano”, allestita nella prima parte della Sala Verde, è Leonardo stesso che racconta la città ai suoi tempi, tra il 1482 e il 1512. Con un effetto davvero ben riuscito, un grande Portale quattrocentesco del Banco Mediceo (stabilmente presente nelle collezioni del museo) fa da “finestra” a una scenografia di palazzi e case ricreati per l'occasione, in cui l’ologramma del Maestro dialoga con quello del suo allievo Cesare da Sesto. Si scoprono così eventi e particolari sia della città sia della vita in città, che a quei tempi era seconda solo a Parigi per popolazione. Per esempio, anche voi rimarrete stupiti ascoltando la storia della chiesa di San Francesco Grande, ora scomparsa; di sapere dove abitava il Maestro, non lontano a un altro iconico monumento della città; e di conoscere la fine che fece il grandioso monumento equestre in onore di Francesco Sforza, che Leonardo stava progettando. Una interessante e ben riuscita attrazione per capire il legame tra Leonardo e la città.
 
Ultima tappa all’interno dei Musei d’Arte Antica – dopo aver ammirato le armature e la grande arca cinquecentesca del vescovo Bagarotto – è nella Sala degli Scarlioni, dove la sezione ''Leonardo in Lombardia'' propone otto itinerari nel territorio lombardo che permettono di ritrovare ancora oggi nell’arte, nel paesaggio e nella stessa cultura enogastronomica gli elementi naturali tipici della terra lombarda più volte rappresentati da Leonardo nelle sue opere (prendete il depliant gratuito offerto di fronte allo schermo).
 

Leonardo a Milano - foto S. Brambilla

DI ALBERO IN ALBERO

Che cosa fare, usciti dai Musei? Potreste proseguire per i piani superiori, alla scoperta delle altre collezioni del Castello Sforzesco (tutte comprese nello stesso biglietto d’ingresso); oppure attraversare la strada, il cortile di fronte e dedicare qualche minuto alla Sala del Tesoro, dove un’esposizione temporanea raccolta la storia delle raccolte della Biblioteca Trivulziana (affascinante soprattutto quella del libretto d’appunti di Leonardo, sfogliabile virtualmente grazie a un’installazione, che da dicembre 2019 sarà esposto in originale).

O ancora, attraversare il cortile principale, dove vi attende la “Pergola di Leonardo”, una riproduzione dal vero in scala 1:2 della gigantesca decorazione della Sala delle Asse: i gelsi stanno crescendo, e nell'arco di tre stagioni ricopriranno l'intera copertura della struttura in legno che ora sostiene gli alberi. Da qui noi vi consigliamo di entrare nella Sala della Raccolta Bertarelli (purtroppo chiusa nel finesettimana) per ammirare la mostra “Alberi monumentali”, una selezione di meravigliose incisioni di Federica Galli (1932-2009), testimonianza del legame profondo instaurato dall'artista con il paesaggio italiano e il suo patrimonio di alberi. 

Naturalmente nell’opera della Galli ci sono anche dei gelsi. Chiudiamo spiegando perché proprio questi alberi furono scelti da Leonardo: perché al tempo del Maestro erano gli alberi necessari per allevare i bachi da seta, senza dubbio; ma anche perché il loro nome scientifico è Morus e la decorazione era stata commissionata da... Ludovico il Moro.
 

Federica Galli, La quercia delle streghe, Acquaforte - Civica Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” F.S. 12-5
 
INFORMAZIONI
Sotto l’ombra del Moro. La Sala delle Asse / Leonardo a Milano
Apertura 16 maggio 2019 – 12 gennaio 2020
Intorno alla Sala delle Asse. Leonardo tra Natura, Arte e Scienza
Apertura 16 maggio 2019 – 18 agosto 2019
Castello: aperto 7 - 19.30 lunedì - domenica
Musei: aperti 9 - 17.30 martedì - domenica
Ultimo ingresso ore 17 (solo visitatori già in possesso di biglietto. La biglietteria chiude alle ore 16.30) 
Il biglietto è unico per i Musei del Castello e per le mostre e le iniziative del programma “Leonardo mai visto”:

Sala Raccolta Bertarelli (mostra di Federica Galli): aperta 9 - 15 lunedì - venerdì. Ingresso libero.