Alture, faraglioni, coste frastagliate, grotte e insenature e soprattutto spiagge, splendide tra Roma e Napoli. Tutto vero? Sì, ma per scorprirlo bisogna decidere da dove lasciare “il Continente”. Da Anzio o Formia, da Napoli o da San Felice Circeo.
La destinazione prende così la forma di isole, piccole, ma che guardate insieme formano l’arcipelago delle isole Ponziane (o Pontine se preferite). Proviamo ad esplorarle, concentrandoci sulle possibilità di trovare baie e approdi per godersi il mare, l’estate, le vacanze sulle isole di Ponza, Palmarola e Ventotene.
LE SPIAGGE DI PONZA
Lo sbarco avviene nell’ansa del porto, circondata dalle case color pastello, ancora oggi molto simili alle costruzioni progettate da Antonio Winspeare, ingegnere del Genio Militare borbonico, e chiusa verso il mare dal molo Museo.
La prima spiaggia è la grande baia di Frontone, da cui si arriva raggiungendo la frazione di Santa Maria. Qui la costa si fa alta e scoscesa e per accedere alla spiaggia bisogna affidarsi alle barche turistiche della Cooperativa barcaioli ponzesi che in estate fanno la spolo tra il porto e l’insenatura. 
Verso l’alto, l’abitato di Ponza s’inerpica sulle colline che portano al monte Guardia, l’altura maggiore dell’isola, raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa un’ora. Dopo l’intermezzo a piedi ecco Chiaia di Luna, la principale spiaggia di Ponza. Il nome eredita la conformazione della baia, una ripida e impressionante parete a forma di luna crescente. Purtroppo la parete è scoscesa quanto friabile e soggetta a caduta di massi (l’ultimo episodio davvero di proporzioni rilevanti è accaduto il 21 luglio 2018) e l’area è stata interdetta al pubblico con un’ordinanza comunale.

Ponza, Chiaia di Luna /Thinkstock​
Curiosa invece è la storia di Bagno Vecchio, una spiaggia di sassi e ghiaia che si raggiunge anche a piedi, partendo dalla frazione Gli Scotti. Qui erano confinati i forzati al lavoro delle prigioni borboniche. Al mare si aggiunge l’interesse per una necropoli romana.
Cercando gli accessi al mare sul lato occidentale si ha il vantaggio di poter godere del sole estivo fino all’ultimo spicchio, che se ne va davvero tardi. Chiaia dell’Acqua si raggiunge dalla località Le Forna camminando su un sentierino. Tutt’intorno una piccola costellazione di calette completa il quadro. A Cala Feola si va soprattutto per godersi le “piscine naturali” che qui chiamano Fontone. Prendendo per riferimento il mare di fronte, per raggiungerle si deve andare a destra della cala.
Se si va sul versante nord-orientale, la punta dell’Incenso, di fronte a cui si trovano l’isolotto di Gavi e la mole dell’isola di Zannone, è il promontorio di Ponza più lontano dal paese. Nel versante a nord da non perdere le spiagge di Cala Felce e Cala Gaetano. La prima è proprio sulla punta dell’isola e le piante di felce colorano le tinte gialle date alla spiagge dalla roccia sulfurea. Vi si accede solo via mare con un taxi boat da Cala Fonte

A Cala Gaetano invece si accede da una scalinata da affrontare nelle ore meno calde. Lo sforzo è comunque ripagato da un mare da ammirare con maschera e boccaglio. Si può raggiungere comodamente con gli autobus che percorrono tutta l’isola dal porto, non lontano dall’attracco dei traghetti. Tornando verso il paese una sosta piacevole può essere la frazioncina di Piana, nemmeno a dirlo situata in una delle poche aree pianeggianti dell’isola, da dove si possono raggiungere i ruderi della fortezza voluta da Alessandro Farnese (dal 1534 Papa Paolo III). Sono solo invece 150 metri in linea d’aria a separare Cala Cantina, a occidente, dalle tormentate rocce scure di Cala d’Inferno, sulla costa est. 

PALMAROLA, GLI ORTI E IL MARE
Un’isola 3x300… ovvero lunga quasi 3 chilometri e larga circa solo 300 metri. Palmarola si vede eccome dalla costa occidentale di Ponza. Dista infatti meno di 8 miglia dal porto di Ponza. Nonostante l’asprezza dei suoi rilievi, delle scogliere e delle rocce, l’isola è un orto a cielo aperto. Quasi tutti i ponzesi possiedono infatti un terreno e una casa sull’isola, spesso scavata nella roccia vulcanica. Per approdare senza difficoltà si sceglie cala del Porto, dove si può trovare anche dei ristoranti aperti per la bella stagione.
I colori del mare e una delle tante grotte di Palmarola /thinkstock
LE SPIAGGE DI VENTOTENE
Poco prima di entrare nella rada del porto romano, i traghetti costeggiano Punta Eolo, dove si trovano i resti di una villa imperiale detta “villa giulia”, dal nome della prima nobildonna romana esiliata nelle mura isolane. L’aneddoto rimanda alle opere antiche dei romani, che per mancanze di rade naturali per l’approdo si videro costretti a scavare il porto tagliando una mole impressionante di roccia. Per cercare il mare e le spiagge si lascia l’abitato e i suoi piccoli tesori (la chiesa di san Candida, il Forte e il Museo archeologico) per andare ai piedi del faro, verso le vasche scavate nella roccia in epoca romana per l’allevamento del pesce.
Ora si può seguire la costa per raggiungere Cala Nave, la spiaggia più frequentata dell’isola, con scogli e un tratto di sabbia e la mole dell’isolotto di Santo Stefano a chiudere l’orizzonte. L’altra spiaggia dell’isola, purtroppo a rischio di cedimenti della roccia, è l’insenatura di Cala Rossano, che si può raggiungere con una breve passeggiata partendo dalla chiesa.
Se siete pronti a una giornata in barca, le spiagge a cui approdare sono Cala Battaglia e la sua sabbia nera e la spiaggia di Parata grande, che nonostante il nome è assai ridotta nelle dimensioni, ma si pregia di scenografiche scogliere a picco sul mare che circondano l’insenatura.
Parata Grande, a Ventotene
LE GUIDE TOURING
Per non perdere il meglio delle Isole Ponziane c’è la nuova Guida Verde Lazio. Acquistala a prezzo scontato, vai nei Punti Touring oppure accedi al nostro store on line