Giovedì 11 ottobre, durante TTG Incontri a Rimini, si è parlato di come le filiere dell’industria e della creatività italiane possano intercettare il turismo e promuovere i territori partendo dalle tante ed eccellenti produzioni nazionali.

L’occasione è stato il dibattito “Italia, impresa da vendere. Il contributo delle principali filiere produttive italiane nell’immagine dell’Italia nel mondo” al quale hanno partecipato Armando De Nigris, presidente dell’omonimo gruppo che produce aceto balsamico dal 1889, Antonio Franceschini, responsabile nazionale CNA Federmoda e responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale CNA, e Martha Friel, Università IULM e responsabile scientifico per Fondazione CUOA del progetto “Note in Viaggio”.

L’opinione condivisa è che il turismo costituisca una risorsa fondamentale, e spesso sottovalutata, per le filiere di eccellenza italiane. Questo perché il nostro Paese all’estero non è soltanto noto per le sue testimonianze storiche e culturali e per le destinazioni-cartolina che compongono l’immaginario collettivo, ma anche per i suoi prodotti. Franceschini ha sottolineato che esiste una forte connessione tra moda e turismo perché la moda costituisce una parte molto importante e ricercata dell’esperienza turistica in Italia e richiama il territorio e l’esperienza locale da cui il prodotto nasce, la cura artigianale e i valori delle aziende. È un legame che fa bene a tutti: la moda si avvantaggia del racconto dell’Italia nel mondo come destinazione turistica, il settore dei viaggi dal fatto che la moda costituisce un’esperienza centrale per il turista e che il fashion è veicolo di notorietà per il Paese.

La centralità del rapporto con il turismo è sottolineato anche da De Nigris che ha concretizzato recentemente un progetto che punta a trasformare una storia aziendale in un’esperienza di territorio: con il Balsamico Village, infatti, ha creato a Carpi un vero e proprio parco tematico dedicato a un prodotto fondamentale del made in Italy che intercetta già l’interesse di tanti visitatori.

Friel, infine, ha sottolineato quanto possano essere rilevanti asset culturali e creativi come la musica. Il fenomeno del turismo musicale, che conta oggi pochissimi operatori specializzati e nessuna ricerca che ne metta in luce il valore, è invece di grande prospettiva: per questo è nato “Note in viaggio”, un progetto della Fondazione CUOA finanziato da Regione Veneto* e realizzato in partnership con il Touring Club Italiano per fornire strumenti e competenze agli operatori del turismo e del sistema musicale che vogliono sviluppare questo segmento che non ha solo a che fare con gli eventi ma anche con le scuole di musica e l’artigianato di settore per esempio. Per comprendere questo complesso mondo, nell’ambito del progetto sta per essere presentata la prima ricerca italiana dedicata proprio al turismo musicale.
 
 

* “Note in viaggio. Itinerari formativi esperienziali per valorizzare l’offerta musicale del Veneto” (Codice Progetto 79-1-1220-2017) è un progetto finanziato nell’ambito dell’iniziativa “A.S.S.I. - Azioni di Sistema per lo Sviluppo di un’offerta turistica Regionale Integrata” - Fondo Sociale Europeo in sinergia con il Fondo europeo di sviluppo regionale Por 2014-2020 – Ob. “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione”, Regione Veneto D.G.R. del 01/08/2017 – Ddr 1075/2017 e Ddr 1203/2017.