Tutto ruota intorno alla caldera, a Santorini. Il resto è corollario. La caldera significa panorami, hotel di lusso, tramonti, piscine a sfioro, negozi di gioielli, cocktail sullo strapiombo, cene vertigine inclusa. Più vedi la caldera, più sei a picco sulla caldera, più sei in, cool, vip. E a differenza di altre isole in cui il panorama è simile a quello di tante altre, qui è davvero unico. Non ci sono paragoni: è uno di quei luoghi che Madre Natura ha creato per il piacere degli occhi e un tuffo al cuore.
Il tramonto a Santorini è un enorme business. Quasi ti costringono a vederlo dalla barca o da Oia, meglio se una sera dalla barca e una sera a Oia. Che alla sera diventa corso Vittorio Emanuele a Milano o via Condotti a Roma, con la sola differenza che i vicoli tra le boutique e i boutique hotel possono contenere giusto due file di persone affiancate. Dai ruderi del castello veneziano si applaude quando il sole scompare, in un attimo di esaltazione collettiva e di condivisione planetaria: il saluto al sole tutti insieme e poi ognuno riprende la sua strada. Un’esperienza quasi antropologica.
La caldera e tutto quel che le gira attorno fa dimenticare che Santorini ospita – dopo Delos - il sito archeologico più importante dell'Egeo. La fatidica esplosione seppellì letteralmente una città che per l'epoca era all'avanguardia sotto ogni aspetto: ne rimangono molte tracce nel sito di Akrotiri, che è stato scavato ancora in minima parte. Vagando per le rovine - coperte da un'avveniristica infrastruttura in cemento, legno e acciaio, che per ampiezza e ideazione lascia anch'essa a bocca aperta - non ci si può non domandare "Ma quanto erano evoluti questi uomini del 1700 avanti Cristo?". Ricordiamo: 1000 anni prima della fondazione di Roma!
Consiglio Touring. Non ritraetevi di fronte all'esorbitante biglietto di ingresso ad Akrotiri (12 euro), ne vale la pena. E non mancate neppure di visitare il Museo archeologico a Fira, dove sono conservati molti reperti ritrovati durante gli scavi: affreschi strappati di papiri, di donne, di meravigliose scimmie azzurre, crateri, vasi, il calco di un tavolo, un forno portatile, uno stupendo stambecco d'oro.
Non si viene a Santorini per le spiagge. Non sono più belle di tante altre disseminate nell’Egeo. Anche perché il mare dell'isola non regala quegli azzurri turchesi acquamarina tipici delle sabbie bianche: qui tutto parla di vulcano, di cenere, di mare profondo. Detto questo, ci sono molte spiagge degne di nota: noleggiate un’auto o un motorino e andate a cercarle. Tra l’altro, vi chiederete anche voi perché tutti vanno nelle stesse spiagge – Kamari, regno dei backpackers; e Perissa, paradiso dei tour organizzati. Forse c’è poco turismo da “spiaggia selvaggia” a Santorini. O stai in piscina o vai nel lido sdraio e ombrellone.
Consiglio Touring. Cercate le spiagge più remote. A Vlychada troverete sabbia nera, scogliera di tufo e un paesaggio lunare. Red Beach è più affollata; però vale la pena di darci un’occhiata, almeno per vedere i curiosi rimessaggi dei pescatori con le porte nella roccia. A noi è piaciuta specialmente Coloumbos: scogliera grigia, sabbia e ciottoli neri, silenzio, solo qualche nudista in giro. Si trova a nord, proprio sotto il capo omonimo (nella foto sotto).
Cambiare prospettiva fa bene, a Santorini, soprattutto se siete arrivati sull'isola in aereo. Perché scendere a livello del mare, sotto le scogliere della caldera, regala tutt'altre visioni. Prendete un tour organizzato e partire alla scoperta di Nea Kameni e Palea Kameni, le isolette in mezzo alla caldera, e di Thirasia, l'isola che “chiude il cerchio” del cratere sprofondato: vedrete Fira e Oia che si stagliano contro il cielo e soprattutto capirete che il vulcano esiste ancora, eccome. Fumarole, zaffate di zolfo, sorgenti marine d'acqua calda vi ricorderanno che l'isola non dorme affatto. Anzi...
6. ASSAGGIARE LE SPECIALITÀ
Pensavate di fare una vacanza in Grecia e trovare un mare di olivi? Santorini è speciale anche per questo: di olive non c'è neanche l'ombra. In compenso, da sempre gli abitanti sfruttano le fertili ceneri vulcaniche per coltivare la vite: una vite piccola, tenace, che cresce silenziosa strisciando sul terreno e che dà un vino bianco eccellente. Così come eccellenti sono i pomodorini e le melanzane bianche, altre specialità da gustare nelle tante taverne dell'isola (quelle vere: vedi sotto).
Consiglio Touring. Se vi interessa l'argomento, programmate qualche ora in una delle tante cantine della parte meridionale dell'isola: sono tutte indicate lungo la strada e aperte al pubblico. Farsi raccontare cosa significa produrre vino in mezzo al mare è un'altra bella storia - capirete anche che cosa significa vivere su una piccola isola che d'inverno cambia pelle, quasi un Myster Hyde che diventa Doctor Jekyll (o se preferite, il contrario).
Pur distanti una manciata di chilometri l'uno dall'altro, ogni borgo di Santorini è una storia a parte. Fira accosta negozi di marca a pessimi souvenir (vasi rossi e neri, casette bianche e blu: c'è l'imbarazzo della scelta). La sera dopo le 23 diventa un parco di divertimenti, spuntano ovunque ragazzi che invitano a entrare nei "loro" locali dove la birra scorre a fiume e la musica annulla qualsiasi difficoltà linguistica. Oia è più raffinata, tintinnante di gioiellini e stilisti - anche se poi dietro l'angolo ci sono ancora le case distrutte dal terremoto del '56. Imerovigli è una fantastica cascata di resort che fanno a gara per chi alza più in alto l'asticella dello chic. A Pyrgos, poi, all'interno, sembra di essere su un'altra isola: atmosfera autentica, vicoli che salgono verso la chiesa, le rovine del castello da cui si apre un bellissimo panorama.
Consiglio Touring. Visitateli tutti. Non fatevi intristire dal caos alcolico di Fira, non siate invidiosi della quiete vip di Imerovigli. Fanno parte di uno stesso micromondo, che è bello proprio perché è diverso. A Oia cercate le famose cupole blu e soprattutto la libreria Atlantis, piccolo tesoro scavato nella roccia, dove comprarvi un Kavafis in italiano da gustare sulla spiaggia. A Pyrgos prendetevi un bicchiere e brindate alle folle (lontanissime da voi) al bar Franco's, su in alto al castello. E poi c'è anche Megalohori, che non abbiamo fatto in tempo a esplorare: probabilmente ancor più tranquillo di Pyrgos. Fateci sapere.
Arrivati al punto numero 8 l'avrete capito, ormai: siamo fan del controcorrente. E per andare controcorrente a Santorini c'è soprattutto una cosa da fare, che potremmo mettere anche al punto 1, per quanto ci è piaciuta: camminare lungo la Caldera. La passeggiata da Fira (o da Imerovigli) fino a Oia è rilassante, ventilata, poco impegnativa, ricca di scorci, profumata, lontana dalla massa. Sorriderete entrando a Oia, immergendovi nella folla e pensando a quello che avete appena fatto: loro non potranno mai capire.
Consiglio Touring. Scegliete la mattina presto o il mezzo pomeriggio. Prendete con voi molta acqua. Non occorrono scarpe da trekking, anche se non vi consiglieremmo le infradito. Camminate lentamente, ammirando i resort sparsi, le loro stratosferiche piscine e Oia che si avvicina a poco a poco. Affrontate l'unica salita senza fretta, sapendo che dopo la chiesa, lassù in alto, è tutta discesa. Da Imerovigli a Oia sono circa due ore e mezza su un sentiero ben segnato (tranne in un unico punto, in cui si deve camminare lungo la strada).
Se qualcuno volesse avere un'idea delle nuove frontiere del lusso probabilmente potrebbe dare un'occhiata a quello che succede a Santorini. Sarà perché l'isola è diventata la meta prediletta delle coppie in luna di miele, sarà perché è entrata a buon diritto in quel "Grand Tour d'Europa" che asiatici e americani non si stancano di programmare (se devono scegliere un posto in Grecia o nel Mediterraneo, scelgono Santorini) - sarà per tanti motivi, ma girando per le stradine lungo il bordo della caldera sembra che se non hai una piscina in camera non sei davvero nessuno.
Consiglio Touring. Fate finta di niente e girovagate noncuranti tra i resort e le piscine a sfioro. Entrate, curiosate, soprattutto a Firostefani e Imerovigli, dove i resort sono talmente incastrati uno dentro l'altro, come un gigantesco cubo di Rubik, che non esistono cancelli o divisori. Se dovessero dirvi qualcosa, il trucco è sempre quello: chiedete del bar, prendetevi un gin tonic e fate finta di essere milionari mentre ammirate le terrazze sovrapposte le une sulle altre, le vasche jacuzzi all'aperto, le candele, le coppie che guardano il tramonto a mollo nell'acqua (ehm: l'abbiamo fatto anche noi).
- Arrivare: a Santorini si può arrivare in estate con voli aerei diretti dall'Italia grazie a easyJet (Milano Malpensa, Napoli); Volotea (Bari, Napoli, Torino, Venezia, Verona); Neos (Milano Malpensa, Verona); Ryanair (Bari, Bergamo, Malpensa, Napoli, Fiumicino); Vueling (Firenze, Fiumicino); Wizz Air (Catania, Malpensa, Napoli, Fiumicino, Venezia). Voli anche da Atene e naturalmente traghetti e aliscafi dal porto del Pireo e dalle isole vicine.
- Mangiare: non si contano i ristoranti e le taverne sull'isola. Con prezzi medi (20-30 euro per cena, bevande escluse) vi consigliamo Anogi a Imerovigli (cucina raffinata); Lotza a Oia (superbo il baklava); Nikolas a Fira (taverna molto semplice); Metaxi Mas a Exo Gonia (cucina popolare). Ma ce ne sono molti altri.
- Leggere: perfetta per esplorare le isole greche è la Guida Routard Isole greche e Atene, da comprare nei Punti Touring e scontata sul nostro sito online.
- Web: il sito dell'ente del turismo greco, www.visitgreece.gr.