Come si fa a non ammirare la gente di Emilia e Romagna. Nell’attitudine a sposare tradizone e innovazione primeggiano, in Italia e nel mondo: pensiamo all’accoglienza turistica, alla musica, all’agricoltura, ai motori. Anche per questo siamo felici di un premio firmato Tci che accenda i riflettori sulle eccellenze regionali.
I Consoli ed i Soci del Tci dell’Emilia-Romagna hanno infatti creato, con il patrocinio del presidente della Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, i premi Touring Club Italiano dell’Emilia-Romagna: ambiente&turismo e cultura&turismo, che si intervallano con periodicità biennale. Lo scopo dei premi è quello di far conoscere e dare valore ad azioni concrete che si impegnino nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, e quindi anche turistico, dell’Emilia Romagna. Nell’attribuzione dei premi grande considerazione va anche all’apporto del volontariato e l’eventuale collaborazione con associazioni ed enti che coinvolgano nelle loro azioni anche categorie sociali più deboli.
Le colline del Modenese / foto Getty Images
Per l’edizione 2019 cultura&turismo sono state selezionate cinque realtà, tra le quali è risultato vincitore il Museo della Bilancia di Campogalliano (Mo) per il forte legame con la realtà storica e produttiva del territorio di appartenenza, il coinvolgimento di un’associazione di promozione sociale nella sua gestione, l’intensa attività didattica che svolge al suo interno e la notevole qualità e la varietà delle esposizioni.
Sabato 16 marzo verrà consegnato il premio alle 11 presso la sede del vincitore del premio stesso, il Museo della Bilancia di Campogalliano in via Garibaldi 34/a, alla presenza di Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, Paola Guerzoni, Sindaca di Campogalliano, Franco Iseppi, Presidente del Toruing Club Italiano, Pier Luigi Bazzocchi, Console Regionale Touring per l’Emilia Romagna, Maurizio Salvarini, Direttore del Museo della Bilancia.
L'allestimento del Museo della Bilancia di Campogalliano
IL MUSEO DELLA BILANCIA DI CAMPOGALLIANO
“Siamo davvero felici del riconoscimento ottenuto dal museo, felici e orgogliosi”, ci ha detto il direttore del Museo della Bilancia, Maurizio Salvarini, in una mattinata ovviamente brulicante di impegni, e come poteva essere altrimenti... Dal 1989 il Museo della Bilancia, attraverso l’esposizione di numerose bilance provenienti da tutto il mondo e che coprono un periodo che va dall’epoca romana ai giorni nostri offre la possibilità di ripercorrere l’evoluzione degli strumenti per pesare, di scoprirne curiosità e segreti e di gustarne la bellezza e la cura dei particolari. Quali sono i motivi per visitare il museo lo facciamo raccontare al direttore.

- Maurizio Salvarani, quando ha inizio questo saper "pesare e misurare"?
 “Campogalliano è un paese di 8900 abitanti che coltiva questa tradizione da più di un secolo. Qui, crocevia antico e moderno - siamo sullo snodo padano tra la A1 e la A22 – Francesco Crotti da Modena decide nel 1860 di avviare la sua attività produttiva di strumenti per pesi e misure. Siamo nell’Italia pre-unitaria, immersi in una economia rurale, e con l’Unità arriva anche l’obbligo di attenersi sempre al sistema metrico decimale. E dalla risposta a un bisogno nasce un’eccellenza".

- Qual è la storia dei Crotti?
“I Crotti diventano prima fornitori della Real Casa, poi non contrastano il regime nel Ventennio e passano indenni la seconda guerra mondiale. Fino a quando nel 1949 vengono licenziati dieci dipendenti, che non la prendono bene e si mettono in cooperativa". 
- Una cooperativa di bilanciai? 
“Già, si immagina. Un'avventura che vivrà una crescita inarrestabile. Ad oggi arriva ad avere 250 impiegati nella produzione e nella manutenzione di strumenti di precisione per pesi e misurazione. E non è l'unica realtà di settore presente!
- Il museo quando nasce?
“Trent’anni fa. Era il 1989 quando il Comune vuole celebrare e divulgare il sapere coltivato per quasi un secolo. Oggi contiamo 1200 strumenti, con pezzi unici da tutto il mondo che coprono duemila anni di storia”. 
- Quali sono i gioielli da non perdere della collezione?
“Difficile scegliere. Ma direi che il più antico è una stadera romana risalente tra il I e il II secolo d.C. La più ammirata è una pesa-ghiaccio del 1876. Poi non perderei la sala dedicata agli strumenti prodotti a Campogalliano, dove trovano posto strumenti realizzati da tutti i produttori locali passati ed attuali.
Un particolare dal repertorio del Museo della Bilancia di Campogalliano
GLI ALTRI PREMI DELL'EDIZIONE 2019
Le altre quattro realtà che riceveranno un riconoscimento dalla Giuria sono: Castelli del Ducato di Parma e Piacenza CdP, Museo della Tarsia di Rolo (Re), Centro Studi Lazzaro Spallanzani di Scandiano (Re), Legio VI ferrata di Faenza (Ra). Prima della premiazione ci saranno visite guidate e laboratori aperti a tutti i cittadini, a seguire ci sarà un aperitivo con prodotti del territorio.
INFORMAZIONI
Info sul Museo della Bilancia di Campogalliano (Mo) sul sito www.museodellabilancia.it.