È il Campidoglio dell'Avana a Cuba, e non quello di Washington, a dominare la copertina del numero di marzo di Touring, il nostro modo di viaggiare. Anche l'auto in primo piano, una Bel Air convertibile del '53 un po' rabberciata che scarrozza turisti, richiama la realtà degli oltre 11 milioni di abitanti di un Paese che dal 1961 ha vissuto le conseguenze dell'embargo decretato dagli Stati Uniti. Il titolo “Cuba, l'isola ritrovata”, insieme a questa immagine, celebra infatti l'annuncio di Barack Obama di voler porre fine all'embargo e riaprire le ambasciate.

Quattro i reportage dedicati al nostro Paese. Si apre con due servizi legati sulle Marche: il primo “accende un faro” su Pasquale Rotondi, uno dei Monument Men italiani, un pugno di coraggiosi soprintendenti che in modo rocambolesco riuscirono a salvare un gran numero di capolavori d'arte sottraendoli ai bombardamenti della seconda guerra mondiale (e alla voglia di razzia dei nazisti). L'altro narra della “liberazione” del manoscritto originale dell'Infinito di Giacomo Leopardi da una cassetta di sicurezza della filiale di una banca a Camerino.

Segue lo straordinario labirinto realizzato da Franco Maria Ricci a Fontanellato, nato da una promessa fatta dall'editore ed intellettuale a Jorge Louis Borges nel 1977. Un complesso da visitare in anteprima, visto che aprirà i battenti nel prossimo mese di maggio. Conclude un portfolio fotografico dedicato ai luoghi del nostro Paese tutelati dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità: un mondo da conoscore di più e meglio attraverso il volume Italia Patrimonio dell'Umanità, con testi di Fulco Pratesi, che il Touring ha in corso di pubblicazione.

Tre i servizi dedicati a mete fuori dai confini nazionali. Prima destinazione Siviglia, città di grande fascino che coniuga con naturalezza le sue più antiche tradizioni con la modernità. Il disgelo nei rapporti tra Cuba e gli Usa offre poi l'occasione per sfogliare un portfolio di immagini dedicato allo Stato caraibico, firmate da Franco Cappellari. Conclude l'approfondimento sul Mar Rosso. Non quello delle speculazioni immobiliari e del turismo mordi-e-fuggi a basso prezzo, ma quello del parco nazionale di Wadi El Gemal dove, oltre a tutelare un ambiente marino di eccezionale bellezza (e fragilità), si sta cercando di creare un modello virtuoso che possa coniugare l'ospitalità con il rispetto degli ecosistemi.

Leggi di più su www.touringmagazine.it.