Aria di Natale nelle strade di Milano. In piazza del Duomo svetta un gigantesco albero di Natale. In una libreria del centro compare Reinhold Messner. È sceso dal suo Alto Adige a Milano per promuovere il suo ultimo libro scritto insieme al collega Sandro Filippini, Walter Bonatti - Il fratello che non sapevo di avere, edito da Mondadori, e per annunciare la mostra su Giovanni Segantini a Palazzo Reale che si terrà nell'autunno 2014.

Molti lettori gli si affollano intorno per avere la sua firma sul libro. Lui paziente firma, ascolta, risponde. Poi si concede al TG3 e a qualche giornalista presente. Ci siamo anche noi del Touring e non perdiamo l'occasione di poter scambiare qualche battuta con uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi.

Messner esordisce, presentando il nuovo libro, e spiega che lui e Bonatti si sono trovati accomunati in situazioni simili per molti anni: l'uno accusato di aver abbandonato il fratello disperso sul Nanga Parbat, l'altro smentito per anni nelle relazioni ufficiali della spedizione del Cai al K2 del 1954. Decenni di dolore e di accuse ingiuste. Poi finalmente la verità che ha reso giustizia. Accomunati quindi da vicende personali simili, ingiustamente subite. Da qui ecco il perché sentirsi “fratello” di Bonatti.

Reinhold, i grandi alpinisti sono stati Cassin, Bonatti e Messner. Chi merita di essere indicato dopo di loro?
Tanti meritano. Non faccio nomi, ce ne sono diversi anche oggi. Italiani come Simone Moro, ma anche tedeschi, americani...

Oggi tutti i record sono stati raggiunti. Dove si può vivere ancora la vera avventura sulla Terra?
A prima vista sembra che non ci siano luoghi inesplorati, visto che ormai abbiamo le foto dal satellite di tutto. Ma non è così. L'avventura si può ancora vivere in pieno solo se si evitano le mete dove vanno tutti. La gente va sempre negli stessi posti: Monte Bianco, Cervino, Everest, K2. Appena vai in luoghi diversi non trovi nessuno. In Himalaya, in Karakorum ci sono tantissime montagne di 7mila metri che nessuno considera, inesplorate. Non ci vanno perché lì nessuno fa notizia. Un esempio: il Kun Yan Kish in Pakistan, Karakorum, una montagna bellissima di 7 mila metri.

Hai un rammarico per un'impresa non realizzzata? Penso alla Magic Line del K2, pe esempio... Ricordo la tua conferenza stampa degli anni Ottanta...
No, nessun rammarico. Anzi sono contento di non aver realizzato certi progetti. È stato meglio così.

Devi salire sul'Arca di Noè ma devi portare solo una persona, un animale, una foto e un libro (non tuo ovviamente). Che cosa porti?
Porterei la mia figlia più piccola perché avrebbe più anni da vivere. Un animale? Lo yak che mi può dare da mangiare. La foto non serve, è inutile. Un libro? Uno bianco, da scrivere.

Hai vissuto le avventure più incredbili; sei stato spesso al limite, hai vissuto l'estremo. Secondo te Dio esiste?
Tutti gli dei che conosciamo sono invenzioni degli uomini. Anche le religioni sono una invenzione. Ma non voglio nemmeno affermare che un essere superiore non esista. Sono possibilista. Certo, è però inconcepibile dalla mente umana. È fuori portata.

Alla prossima, Reinhold!

P.S. Nel pomeriggio, al Centro Svizzero di via Palestro, Messner ha partecipato, nella veste di testimonial, all'anteprima di una grande mostra su Giovanni Segantini, celebre pittore che ha fatto delle Alpi il suo soggetto principe, che si terrà nell'autunno 2014 a Palazzo Reale. Ovviamente ne riparleremo a tempo debito.