Terra di monti e colline, riserve naturali e oasi. Terra di mare e spiagge sabbiose, pittoresche cittadine e borghi storici. Il Molise è questo e molto altro, terra troppo poco conosciuta, talvolta dimenticata. Estremo lembo dell’Italia centrale, forse troppo a sud per sentirsi completamente nel centro Italia e troppo a nord per appartenere al Meridione. È il mare Adriatico ad accarezzare i suoi 35 chilometri di costa affacciata su uno degli arcipelaghi più belli del Mediterraneo, le Tremiti. Alle spalle delle costa una distesa di dolci colline e poi i monti delle zone più interne.
 
Il mare di Termoli e la storia di Larino sono solo una piccola parte dei tesori del nord del Molise, terre di mare e di collina della provincia di Campobasso. Terre alle quali dedicare un weekend di scoperta in una zona d’Italia meno nota ma ricca di spunti e bellezze.
VENERDÌ SERA A TERMOLI
È il mare il primo protagonista del weekend. Lambisce le spiagge di questa piccola regione adriatica per 35 chilometri di riviera bassa e sabbiosa, interrotta dal promontorio della seconda città della regione per grandezza e della quale è il principale porto, Termoli.
 
Il sole cala alle spalle delle spiagge colorando il mare e la costa delle tinte più belle della giornata. Una passeggiata sul lungomare con gli occhi rivolti verso il promontorio roccioso di Termoli antica, mèta della serata, lasciandosi accarezzare dalla brezza dell’Adriatico di settembre, regala le prime emozioni del weekend. Nel principale centro marinaro del Molise non si può che lasciarsi deliziare da una cena a base di pesce. Un antipasto di mare ed un buon piatto di spaghetti alla chitarra con sugo di calamari o seppie, accompagnato da un buon bicchiere di Biferno bianco, regalano le prime emozioni al palato. Poi l’imperdibile passeggiata serale lungo le mura del borgo antico, a picco sull’Adriatico, per respirare il mare ed ascoltare il vento della sera.

SABATO A TERMOLI
Non può che partire dal suo vivace porto la visita a Termoli, animato dal via vai di turisti pronti all’imbarco alla volta delle isole Tremiti e dai pescherecci rientrati dal largo con i loro carichi di pesce fresco, tra cui capesante, vongole, ostriche e lupini, le locali vongole più piccole ma molto saporite. Lo sguardo si perde tra il blu del mare ma anche lungo il litorale meridionale, quello che corre verso la Puglia. Domina il porto il borgo antico, cuore storico della città, appoggiato su un suggestivo promontorio roccioso, zona che regala bei panorami sulle spiagge sabbiose, quella nord, dedicata a Sant’Antonio, e la sud di Rio Vivo dall’ampio arenile.
 
Centro della Termoli antica è la Cattedrale dedicata a Santa Maria della Purificazione e risalente al XII e XIII secolo. Situata nella caratteristica piazza è un esempio di architettura romanica e custodisce le reliquie dei Santi Basso e Timoteo. Tra i simboli della città c’è sicuramente il Castello Svevo, oggi sede di mostre ed eventi culturali, costruito in epoca normanna e parte della cinta muraria che un tempo proteggeva la città, costruito interamente in pietra calcarea ed arenaria.

Caratteristico l’intreccio di vicoli che caratterizzano il borgo ai quali fa da sfondo l’azzurro del mare. Dai piedi del castello parte l’imperdibile passeggiata dei trabucchi, costruzioni sul mare che anticamente permettevano ai pescatori di pescare anche quando il mare era in burrasca impedendo alle barche di raggiungere il largo, percorso che costeggia l’intera cinta muraria fino ad arrivare al porto.
Pranzo leggero concedendosi magari qualche antipasto di pesce, scegliendo tra lo sgombro con i peperoni arrosto, il merluzzo in pastella con lo zafferano, un’insalata di mare da accompagnare con una semplice caponata.
 
Pomeriggio di acquisti e passeggiate nel centro della città, tra corso Nazionale, antico collegamento tra la città vecchia, cinta dalle mura, e la zona più nuova, piazza Sant’Antonio, straordinaria balconata sulla Termoli antica, situata all’estremità di corso Nazionale e caratterizzata dalla fontana dedicata a Sant’Antonio, piazza Vittorio Veneto, considerata il salotto della città, e piazza Mercato, dove un tempo si teneva il mercato fuori dalle mura del borgo. Seconda parte del pomeriggio da dedicare alla spiaggia per godere dell’ultimo mare dell’estate, quello della spiaggia di Sant’Antonio, del borgo, oppure quella di Rio Vivo, a sud.
 
Cena con il tipico brodetto di Termoli, preparato con svariate qualità di pesce tra cui il merluzzo, il palombo, le seppie, le triglie, le sogliole, gli scorfani e le pannocchie.

DOMENICA A LARINO
Inizio di giornata con colazione tipicamente alla molisana con le classiche pastarelle, i soffici biscotti rotondi, magari intingendoli nel latte. Poi un saluto al mare per dirigersi alla volta di Larino, tra i centri più ricchi di storia della regione, situato nella zona collinare della provincia di Campobasso. Lo si raggiunge percorrendo la strada statale 87 sannitica che si distende nelle campagne che dalla costa portano al cuore della regione e che solo nella zona più occidentale lasciano spazio all’Appennino Sannita.
Prima di addentrarsi nel centro storico meglio spingersi un po’ oltre, proseguendo alla volta di Casacalenda, e abbandonare la macchina per godersi il panorama del borgo antico immerso nelle colline e dominato dal campanile della Cattedrale.
Il centro storico va esplorato con cura. Sviluppatosi maggiormente tra il XIII ed il XIV secolo presenta una serie di edifici di pregio. La Cattedrale e il Palazzo ducale sono gli elementi caratterizzanti l’abitato, ai quali si aggiungono, tra gli altri, le chiese di San Francesco, Santa Maria della Pietà e quella di Santo Stefano. Incanta la facciata della Cattedrale di San Pardo, con il bel portale decorato con statue, ricchi capitelli e decorazioni floreali, mentre nella parte superiore è posto un rosone a tredici raggi, probabilmente a simboleggiare Gesù ed i dodici apostoli, con ai lati due bifore.

All’interno dipinti trecenteschi, un’arcata rinascimentale cinquecentesca e la Cripta che fu realizzata alla fine del XV secolo dal vescovo di Larino Bonifacio per custodirvi le spoglie di San Pardo. Proprio San Pardo è il patrono della città: da segnalare la festa patronale che si svolge il 25, 26 e 27 maggio, molto partecipata e sentita dalla popolazione locale, tre giorni durante i quali per le strade di Larino sfilano oltre 100 carri trainati da buoi e adornati ognuno da oltre 1000 fiori di carta fatti a mano dalle donne larinesi. In quei giorni la cittadina diventa un tripudio di suoni, luci e colori. 

Nel vicino Palazzo Vescovile è da vedere il Museo Diocesano, che custodisce svariati tesori della Cattedrale e del resto del territorio diocesano tra cui dipinti e sculture di pregio, due pannelli lignei del XV secolo, calici e pissidi. Di particolare interesse storico anche l’Archivio Diocesano, dove sono conservate antiche lettere e bolle tra cui un documento del 1181 relativo ai confini della Diocesi definiti da Papa Lucio III. Situato nell’asse viario principale del borgo, il Palazzo Ducale è quello che un tempo era l’antico castello, edificio imponente che ha subìto, nel corso della sua storia, svariate modifiche. Oggi è sede del Municipio ed ospita al suo interno il museo civico che custodisce, oltre a vari reperti storici di epoca romana, tre bellissimi mosaici ben conservati, il mosaico della Lupa, del Leone e quello degli uccelli, ben allestita anche la sezione numismatica.


 

Pranzo con un bel piatto di cavatelli al sugo di carne di maiale per proseguire con un filetto di maiale alla Tintilia, buon vino rosso molisano.
Prima parte del pomeriggio tra i tesori della Larino antica. L’Anfiteatro Romano, risalente al I secolo d.C. dalla forma ellittica, ed il Parco Archeologico di Villa Zappone, dove sono rinvenuti un complesso termale di età romana e un prezioso mosaico. Seconda parte del pomeriggio da dedicare ad una passeggiata nelle campagne dalle quali godere dei tanti panorami del borgo.
Cena con formaggi e salumi tipici delle colline e dei monti del Molise; le morbide mozzarelle, il caciocavallo, il capocollo, la ventricina e la soppressata da accompagnare con un buon vino rosso. Gran finale con il nocino, liquore tipico del Molise, dolce dal retrogusto gradevolmente amaro, godendosi la sera tra le belle colline molisane.
 
INFO PRATICHE

 
Tra i tanti indirizzi, consigliamo il ristorante Villa delle Rose, con specialità marinare tipiche molisane tra cui il tradizionale brodetto di pesce.
 
Per mangiare a Larino, consigliamo l'agriturismo citato sopra.
Info utili
www.moliseturismo.eu
www.termoli.net
www.culturalarino.it

(si ringrazia per la collaborazione Anna Spina)