Un paesaggio a tratti ancora incantato, tra colline dolci e boscose e i primi lembi di Pianura Padana umida di risorgive, fossi e fiumi. Una storia antichissima riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, che nel suo scorrere ha lasciato in dote al paesaggio centri storici, pievi, castelli chiese e campanili. E, all’interno di questi, affreschi, dipinti, sculture, opere d’arte magnifiche e preziose, in oro e argento, in carta e in legno, in marmi e pietre dure.
Al paesaggio e all'arte si aggiungono i prodotti del territorio. Come resistere ai profumi e ai sapori di una cucina e dei suoi vini che affondano le proprie radici nella natura addomesticata in tanti secoli di vita e tradizione? Non resistiamo infatti! Si parte per un mini-tour tra le Terre dell’Alto Mantovano, tra Veneto e Lombardia, tra Mantova e il Lago di Garda, con tanta attenzione per le soste di qualità, nei Comuni certificati con le Bandiere Arancioni Tci.
 

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MANTOVA
La partenza del nostro itinerario non può che avvenire da Mantova, gioiello del Rinascimento e dei Gonzaga, da cui eredita atmosfere e scorci così autenticamente “cortesi” da permetterle di entrare con Sabbioneta nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Mantova è una città tranquilla, silenziosa e davvero... bella. Non ci sono altri aggettivi per descriverla. Per accorgervene non serve molto tempo. Appena approdati con il vostro mezzo, concedevi un giro doo il tramonto nei luoghi meno battuti (come piazza Castello e piazza Alberti) e vi ritroverete in un’atmosfera quasi rarefatta.
Poi c’è tutto il tempo per passeggiare sotto i portici e seguire tour più classici, che toccano la Camera degli Sposi di Mantegna o la Caduta dei Giganti di Palazzo Te. Il consiglio è di gustarsi l’inestricabile groviglio medievale dei Palazzi del Podestà e della Ragione, l’immobilità di piazza Canossa, il giardino segreto di palazzo d’Arco e naturalmente i luoghi Aperti per Voi dai soci volontari Touring, come la Basilica Palatina di Santa Barbara.
Un pugno di palazzi e chiese vive poi quasi in simbiosi con l’acqua: a ridosso della città il Mincio si dilata fino a comporre tre laghi Superiore, di Mezzo e Inferiore – e penetra nel suo cuore regalando scorci “veneziani” dai suoi canali. E infine, dall’acqua si può anche raggiungere un capolavoro di profonda religiosità popolare, quel Santuario delle Grazie che affascinò al tal punto Bertolucci da inserirlo in una sequenza di Novecento. È tempo di ripartire, di guidare ammirando l’anfiteatro naturale delle colline moreniche, con il Mincio e la sua valle a creare un paesaggio di grande suggestione naturalistica.
Mantova / foto Getty Images
VALEGGIO SUL MINCIO E BORGHETTO
Il secondo approdo è a Valeggio sul Mincio, Bandiera Arancione del Tci.  Classificata "Città d'Arte" per il patrimonio artistico che la contraddistingue. Il paese è sovrastato dal Castello Scaligero che, nonostante i segni del tempo, mantiene inalterata la sua suggestiva imponenza e sembra anche ospitare un leggendario fantasma…
Il consiglio è lasciare le vie del borgo e seguire le rive del Mincio verso l’incantevole frazione di Borghetto, dove l’atmosfera medioevale è sottolineata dai merli ghibellini, dal campanile della chiesa di San Marco e dalle ruote degli antichi mulini. A Borghetto domina la scena il ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, lungo 650 mt. e largo circa 25 con il piano stradale 9 mt. sopra il livello del fiume, è comunemente chiamato “Ponte Lungo”. A Valeggio, la chiesa di San Pietro in Cattedra, con l’immensa pala dell’800 di Saverio Della Rosa, il settecentesco palazzo Guarienti, in rigoroso stile neoclassico e la Villa Maffei Sigurtà.
Il tesoro green del Comune è il Parco Giardino Sigurtà, con uno straordinario patrimonio naturalistico, da scoprire a piedi, in passeggiata, con golf-cart o shuttle elettrici e trenini panoramici.
 
Valeggio sul Mincio / foto Getty Images
 
DA BORGHETTO A PESCHIERA IN BICI, SCORRIBANDA SULLA CICLABILE SUL MINCIO
Nemmeno a dirlo, chi va in camper ama la vita all’aria aperta. Un’occasione da non perdere è una scorribanda a pedali sulla bellissima ciclabile che collega Mantova a Peschiera del Garda. Borghetto è un punto di partenza ideale per imboccarla e godersi i paesaggi fluviali della Valle del Mincio.
In una giornata si può infatti arrivare a Peschiera e tornare a Borghetto. La direzione a nord porta in pochi chilometri a Monzambano, per poi prosegue sempre in riva al Mincio sino alla diga di Salionze dove si passa sulla riva destra e attraverso l'alzaia fiancheggiata da filari di pioppi. Al termine della strada, ad un incrocio si prende a dx, si passa un ponte e in via Secolo si sorpassa la ferrovia e si giunge alla Fortezza di Peschiera (da Borghetto a Peschiera e poi ancora a Borghetto sono circa 30 km).
 
UNA PAUSA A CASTELLARO LAGUSELLO
Non lo troverete spesso citato nelle destinazioni turistiche, ma al Touring ci affezioniamo ai luoghi autentici e “minori” solo nelle dimensioni, tanto che a Castellaro sventola la Bandiera Arancione.
Frazione del Comune di Monzambano, il piccolo borgo raccolto e silenzioso. Castellaro Lagusello è compreso all’interno dell’antica cinta muraria a cui si accede tramite un’ampia porta dotata fino al Settecento di un ponte levatoio e si specchia su un suggestivo laghetto morenico a forma di cuore (il lagusello), oggi riserva naturale protetta.
Appena varcata la porta, si incontra la chiesa barocca dedicata a San Nicola, quindi la torre campanaria, recentemente restaurata (visitabile da aprile ad ottobre durante il fine settimana ed i festiv): il punto di osservazione migliore per godere del panorama delle colline e per fotografare il famoso laghetto a forma di cuore. Percorrendo i vicoletti, pavimentati in pietra di fiume, su cui affacciano case costruite con i sassi a vista, si arriva alla piazzetta finale dove si può ammirare l’antico castello medievale, ora Villa Arrighi.
 
Castellaro Lagusello / foto Comune di Castellaro
DA CASTELLARO LAGUSELLO A PONTI SUL MINCIO
Si riparte alla volta della prossima tappa, situata nell’immediato entroterra a sud del Lago di Garda, sempre lungo il fiume Mincio. Siamo a Ponti sul Mincio, il primo comune mantovano all’interno del Parco che prende il nome dal fiume che lo attraversa e recentissima "new entry" tra le Bandiere Arancioni.
Un passeggio per il borgo vi porta prima al castello scaligero che domina il centro storico, poi nella chiesa di Sant’Antonio Abate e, nella vicina via Roma, all’antico e suggestivo lavatoio pubblico, recentemente restaurato e ancora oggi utilizzato dalle donne del paese che continuano a lavare il loro bucato in questo angolo di storia locale. Prima di ripartire si può raggiungere Forte Ardietti, compreso nel sistema di difesa territoriale del Quadrilatero Austriaco. Ora le colline moreniche lasciano la scena al Garda, un invito a proseguire il viaggio o a un piacevole nuovo weekend.
 
Ponti sul Mincio / foto Getty Images
I SAPORI DELLE TERRE DELL’ALTO MANTOVANO
Ultima, ma decisamente non ultima viene la digressione sulla cucina del territorio minciano, che attinge alla ricca tradizione mantovana e veronese e si è impreziosita con piatti tipicamente locali. Nel repertorio delle tradizioni ci sono piatti da non perdere, su tutti gli strangolini, primo piatto a base di pane raffermo grattugiato, uova, burro e formaggio: dall'impasto, si realizzano a mano delle palline ovali cotte nel brodo e condite con burro fuso aromatizzato con delle foglie di salvia. Da non dimenticare il salame locale, che per impasto e concia, si differenzia dai cugini mantovani e veronesi e il tradizionale fogassin, dolce di tradizione contadina che si ottiene impastando la farina, il grasso del maiale, lo zucchero, un po’ di vino bianco secco, del lievito, della buccia di limone grattugiata e un pizzico di sale. Il dolce viene cotto sotto le braci e poi lasciato raffreddare.
Nei calici i vini Doc dei Colli Morenici: il bianco, il chiaretto e il rubino, poi c’è il Custoza doc e un Tocai da tavola, uno Chardonnay con denominazione Garda, il Merlot, il Cabernet, il Pinot grigio, prodotti dalla Cantina sociale di Ponti sul Mincio e da diverse piccole cantine di ottima qualità.
INFORMAZIONI
- Le Terre dell’Alto Mantovano sono facilmente raggiungibili in autostrada dalle A4, AI, A22 e A21 e da diverse direttrici rilevanti come le statali 236 Goitese e la 343 Asolana. Ovviamente è meglio lasciare le vie più trafficata per godersi i panorami più autentici del territorio.
I camperisti possono trovare agevolmente spazi di sosta, ma è a Monzambano che si trova la più importante area attrezzata: www.camperistidimonzambano.it.

- Le Bandiere Arancioni:
Scopri Valeggio sul Mincio, sul sito di Bandiere Arancioni
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