Anche in piena estate, le terre dell'Emilia regalano grandi sosprese. Vi proponiamo tre diversi itinerari alla scoperta delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia: percorsi più o meno insoliti da seguire in cerca di capolavori d'arte ancora poco conosciuti, prelibatezze gastronomiche da leccarsi i baffi, esperienze originali da provare durante un weekend in coppia, in famiglia o con un gruppo di amici. 
1. PIACENZA, LE CUPOLE AFFRESCATE
Piacenza è sempre un po' sottovalutata rispetto ad altre città sulla Via Emilia. Eppure, la porta della regione per chi proviene dalla Lombardia o dal Piemonte conserva molte eccellenze artistiche, tra l'altro recentemente tornate a splendere dopo lunghi restauri. Prendiamo per esempio la Cattedrale di Santa Maria Assunta: lo sapevate che gli affreschi della cupola furono dipinti nel Seicento dal Morazzone e dal Guercino? Un recento progetto permette di osservarli da vicino, grazie a uno splendido camminamento che - tra scale a chiocciola e sottotetti - porta proprio alla base della cupola. Vi meraviglierete di fronte a dettagli dei profeti giganti e delle affascinanti sibille che non avreste mai potuto cogliere dal basso... Anche la galleria femminile è stata recentemente riaperta (non era mai successo prima del 2019): pure in questo caso, si possono ammirare a poca distanza gli affreschi di Procaccini e Carracci. Un corpus unico di pitture seicentesche, da far girar la testa.
Ma non è certo finita qui. Anzi. Piacenza conserva molti altri capolavori, a partire da due altre cupole, quella della basilica rinascimentale di Santa Maria di Campagna, affrescata questa volta dal Pordenone (anche qui sibille, profeti e apostoli che sembrano fare a gara con quelli del Duomo), e quella barocca di San Cristoforo, capolavoro dei fratelli Galli Bibiena. Ci sono poi varie altre chiese interessanti, tra cui quella di Sant'Antonino, quella di San Sisto e quella di Santa Maria in Cortina, un piccolo gioiello dove vi accolgono i soci Volontari Touring nell'ambito del progetto Aperti per Voi. E naturalmente il centro cittadino, con le due statue equestri dei Farnese che sembrano fare la guardia al Gotico (il palazzo pubblico) e a Piazza dei Cavalli.

Un ultimo consiglio: non mancate la Galleria d'Arte Moderna Ricci-Oddi, uno splendido museo - frutto della paziente ricerca di un collezionista appassionato - ricchissimo di piccoli capolavori. 


La cupola della basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza

2. PARMA, IL CASTELLO E LE COLLINE
Se Parma è già più nota, forse - per chi viene da fuori - lo sono meno i suoi dintorni. A partire dallo splendido Castello di Torrechiara, pochi chilometri a sud del capoluogo, tra le maggiori architetture fortificate del nord Italia. Quando lo si vede per la prima volta si rimane di stucco: non solo per la mole e per l'ottimo stato di conservazione, ma anche per la sua posizione, immersa tra i vigneti e le dolci colline della valle del fiume Parma. La storia dice che il maniero nacque da un amore cavalleresco, quello di Pier Maria de' Rossi per Bianca Pellegrini, vissuti nel Quattrocento... E se già l'esterno, con la triplice cerchia muraria, lascia a bocca aperta, anche l'interno non è da meno, con vari saloni affrescati e la Camera d'Oro, autentico gioiello dedicato alla celebrazione dell'amore dei due amanti, affrescata dal Bembo nel 1462.  

Intorno al castello sorgono molti altri fortilizi, come quelli di Felino e di Sala Baganza. Ma c'è solo l'imbarazzo della scelta: chi ha voglia di fare una passeggiata a piedi può immergersi nei Boschi di Carrega, il primo parco istituito dalla Regione nel 1982; chi preferisce l'arte può proseguire per la vicina Mamiano di Traversetolo, dove la Collezione Magnani-Rocca offre una collezione permanente e grandi e curate retrospettive (la riapertura post-Covid è prevista a settembre); ancora, chi vuole documentarsi sulla grande tradizione gastronomica dell'area può invece scegliere gli interessantissimi Musei del cibo (riaperti su prenotazione). Negli immediati dintorni di Torrechiara ne trovate due: il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano e il Museo del Salame di Felino a Felino. Capire come nascono questi prodotti succulenti e rinomati in tutto il mondo (e quale tradizione antica vi sia alle spalle) è un'esperienza inimitabile. Ovviamente, vi verrà voglia di provarli, insieme ai vini locali: sono molte le aziende che offrono degustazioni, come la azienda vitivinicola Lamoretti a Casatico, frazione di Langhirano.


Il castello di Torrechiara - foto Carla Silva/concorso fotografico TCI

3. REGGIO EMILIA, LA TRADIZIONE GASTRONOMICA
Non lontano, passato il fiume Enza, si giunge nel territorio di Reggio Emilia. Siete arrivati nelle terre della grande contessa Matilde di Canossa, appunto conosciute come "Terre matildiche". Qui, tra le mura di quelli che un tempo erano i più forti castelli d'italia, si svolsero gli episodi della travagliata lotta per le investiture. A ricordo di quei tempi rimane per esempio il castello di Rossena, abbarbicato su una rupe vulcanica a strampiombo sulle grandi cave di Campotrera; e il castello di Canossa, altrettanto abbarbicato e ridotto in ruderi, che ricorda uno dei più importanti episodi della storia medievale europea: l'incontro nel 1077 tra papa e imperatore, alla presenza della contessa Matilde. Girare tra le rovine è un'esperienza suggestiva ancora oggi, ricordando quei tempi antichi in cui una donna ebbe il coraggio e l'intelligenza di frapporsi tra i grandi potenti dell'epoca.

Ma il territorio di Reggio è famoso anche per altri motivi, e vale la pena approfittarne. Sono queste le aree di produzione di due prodotti sublimi, che tutto il mondo invidia a Reggio e all'Emilia: l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e il Lambrusco. Soprattutto il primo, poi, è un miracolo della natura e della passione dell'uomo: se metterete piede in una delle cantine (per esempio quella della Tenuta Venturini Baldini a Roncolo di Quattro Castella) rimarrete senz'altro affascinati dalla "magia" che ruota intorno al balsamico, a partire per esempio dalle botti costruite con vari legni - di ginepro, di frassino, di quercia, di gelso - che danno ognuna particolari sfumature di gusto e colore al prodotto. Una vera e propria arte, cui ripenserete ogni volta che acquisterete una boccetta del prezioso condimento... 


Un'acetaia tradizionale vicino a Reggio Emilia

INFORMAZIONI
- Il nostro partner Fidenza Village (qui la nostra scheda convenzione), in posizione strategica nel territorio emiliano (a 60 minuti da Milano e Bologna e a 20 minuti da Parma), propone ben 20 pacchetti turistici e escursioni sul territorio tra cui alcune proposte nelle zone descritte sopra, con esperienze che comprendono spesso alcuni "plus" e piccole chicche. Per esempio, il “Vintage Car Gourmet Tour” unisce degustazioni di Prosciutto di Parma nei luoghi di produzione alla visita delle colline del Castello di Torrechiara a bordo di auto d’epoca; “Andar per Cupole” permette di raggiungere i loggioni delle cupole di Piacenza e recuperare le energie con un aperitivo a pochi metri dagli affreschi del Guercino; “I tesori Gastronomici di Reggio Emilia” consente di visitare un’acetaia tradizionale.

- Tutti i pacchetti sono pensati sia per chi vuole spostarsi con la propria auto sia per chi preferisce farsi portare da un autista (servizio di pick up e drop off con auto/minivan da Fidenza Village). Li si può acquistare presso l’Ufficio Informazioni presente all’interno della spazio “Concierge” di Fidenza Village e online sul sito di Fidenza Village, dove si trovano tutte le informazioni dettagliate. 
- Ricordiamo che Fidenza Village è partner del Touring Club Italiano e offre sconti e vantaggi ai soci Touring, che si possono trovare sulla nostra scheda dedicata alla convenzione.
- Infine, per informazioni e dettagli sulle zone citate il sito di riferimento di Destinazione Emilia è www.visitemilia.com