Alzare il sipario dell'estate e trovarsi di fronte le valli di Fiemme e di Fassa è un po’ come andare alla prima di uno spettacolo memorabile. L’attesa è febbrile e i protagonisti sono di primo piano: le cime del Vajolet, i gruppi montuosi del Sella, del Catinaccio, del Sassolungo; la Marmolada e le Pale di San Martino. E come vuole una sceneggiatura ben scritta è un crescendo tra il primo atto nella Val di Fiemme e il secondo nella Val di Fassa.
Muovere il camper verso questi scenari montani è nella prospettiva di godersi la natura, ma insieme l’accoglienza, l’efficienza dei servizi, la pulizia delle aree di sosta tipiche di queste valli. Al camperista forse ronza un solo dubbio… Cosa mi porto? L’attrezzatura per le ultime sciate di stagione o l’indispensabile per camminate panoramiche o trekking in mountain bike? Nel dubbio si occupa l’occupabile, il meteo guiderà poi la scelta degli itinerari, giorno dopo giorno.
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Eccoci sulla strada. Si parte da Trento, si aumentano le marce sulla A22 del Brennero per poi imboccare finalmente la Strada Statale 48 delle Dolomiti, la direttrice da cui deviare alla bisogna per scoprire i punti più suggestivi delle due valli dolomitiche.
A 660 m di altitudine le case iniziano a diradarsi mentre i vigneti si moltiplicano punteggiati dai masi a ridosso dell’inizio del bosco. Giovo, Valternigo e Lisignano, Cembra sono le località che attraversiamo per raggiungere la prima destinazione: le Piramidi di Segonzano. È lungo la strada per il paese omonimo che si raggiungono le piramidi di terra che si innalzano fino a venti metri e spesso sono raggruppate tra loro come tante canne d’organo. Si può parcheggiare e fare una passeggiata sul percorso segnalato e attrezzato con panchine e tabelle descrittive.
Le spettacolari canne d'organo delle Piramidi di Segonzano
VAL DI FIEMME, DA CAVALESE A PREDAZZO
Un mantello di boschi tra cui proliferano gli abeti rossi. Queste immense foreste sono circondate dalla catena del Lagorai a sud e i massicci del Latemar a nord, in un territorio tutelato dal Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Se riuscite a prendervi del tempo per raggiungere una delle tante malge che punteggiano la valle potrete portarvi a bordo uno spuntino genuino a base di formaggio locale, toselle e ricotte affumicate davvero a chilometro zero.
In poco più di mezzora sulla statale dolomitica si raggiunge Cavalese, il centro della val di Fiemme, un vero polo del turismo estivo come di quello invernale. Si può approfittare per una sosta culturale e impiegare qualche ora per una passeggiata nel nucleo storico della cittadina che conta 4000 abitanti. Il consiglio è visitare il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, sede di un antico ente pubblico territoriale il cui primo riconoscimento ufficiale risale al 1111 e la cui funzione è gestire il rilevante patrimonio naturale e immobiliare destinato alla comunità della valle. Una curiosità: per vedere dove si riunivano i membri della “Comunità dei Vicini” (ovvero i rappresentanti dei residenti in valle) basta fare pochi passi fuori dal palazzo, percorrere via della Pieve ed entrare ne ‘l Prà, un parco dove si trova il banc de la Reson, composto da sei semplici sedute di pietra attorno a un tavolo.
Tesero, nel cuore della valle, può essere una tappa intermedia, da non mancare per gli amanti dell’artigianato. Infatti il paese vanta una tradizione secolare per la lavorazione del legno, utilizzato per arredi ma con finalità artistiche per sculture, lavori di intaglio e produzione di strumenti musicali (cercate la falegnameria Ciresa di Fabio Ognibeni: le loro tavole armoniche sono gioielli richiesti dai produttori di strumenti musicali più esigenti al mondo, da Bösendorfer a Stenway).
Si riprende la strada attraversando Ziano di Fiemme (sede della più grande segheria della valle) per raggiungere in pochi chilometri Predazzo. Lo scenario montano che lo corona è chiamato “giardino geologico delle Alpi”. I motivi si possono apprendere con una visita al Museo civico di geologia, che da più di un secolo (1889) raccoglie campioni e testimonianze della storia naturalistica e geologica della val di Fiemme.

VAL DI FIEMME, DA PREDAZZO A MOENA
Il tratto di strada che ci porta al principio della val di Fassa raccoglie punti di partenza ideali per entrare nel vivo della natura dolomitica. Un’escursione da non perdere è quella del sentiero geologico ad anello intorno al doss Cappèl (m 2264). Si può salire in seggiovia da Predazzo e quindi ammirare da vicino rocce e fenomeni geologici che raccontano il passato vulcanico di queste montagne.
Un’altra occasione paesaggistica è deviare verso Valmaggiore, una delle porte al gruppo del Lagorai. Si supera uno sterrato (occhio a dimensioni e carichi) attraversando il bosco della Màlgola. Si apre quindi un ampio pascolo con al centro una malga dove parcheggiare e gustare la cucina del territorio. Siamo a 1620 metri e da qui partono sentieri che conducono ai piedi del Colrotondo (m 2530) e della cima Cece (m 2754), la più alta del gruppo del Lagorai.
La terza è risalire da Predazzo verso il passo Rolle (distano 20 km). Da Bellamonte si può raggiungere con gli impianti l’Alpe Lusia, d’inverno ideale per sciare con i bambini, d’estate una distesa rilassante di pascoli, prati e boschi.
Poco più di dieci chilometri di strada ed ecco Moena. Siamo all’ultima tappa della val di Fiemme anche se la parlata ladina ci fa intuire di essere già in val di Fassa. Intorno svettano le cime del Làtemar, del Catinaccio, il Sasso Lungo, il gruppo di Sella e la Marmolada. In giornata prendetevi una pausa per visitare la chiesa di S. Volfango, patrono dei boscaioli, affrescata nel ‘400. Se la giornata è soleggiata non perdetevi lo spettacolo cangiante del tramonto che sfuma di rosso le Dolomiti.
Una spettacolare vista del Latemar
VAL DI FASSA, DA MOENA A CANAZEI
Passo San Pellegrino è la prima tappa del nostro viaggio in val di Fassa, una meta anche per gli sciatori. In una ampia conca privilegiata dalla vista sulla Marmolada ci si collega con il comprensorio Trevalli, ovvero agli impianti dell’Alpe Lusia, quelli di Falcade e quelli appunto della val San Pellegrino.
Si riprende la strada respirando sempre più forte le atmosfere della cultura ladina. Per capire di più sulle origini di questa minoranza linguistica dalle radici saldissime si può pensare a una visita all’Istitut Cultural Ladin e al Museo Ladin de Fascia, moderni allestimenti nel racconto della civiltà ladina. I musei sono a San Giovanni, frazione di Vigo di Fassa, la ladina Vich, che posta ai piedi del Catinaccio è un punto di partenza privilegiato per escursioni e sci. Imperdibile un pranzo al rifugio Ciampedìe, con panorama mozzafiato sul Catinaccio e sulle Pale di San Martino.
A pochissima strada sulla SS 48 da Vigo di Fassa ecco Pozza (di Fassa…). Il camper rimane dov’è. Perché per gli appassionati di escursionismo e alpinismo Pozza è la base per passeggiate ai rifugi Vajolet e Preuss, ai piedi delle svettanti Torri del Vajolet, teatri di spettacolari ascese alpinistiche.
Ed ecco Canazei, vero crocevia dolomitico, punto nevralgico da cui seguire le strade scenografiche per i tre passi: Sella, Pordoi e Fedala, nomi che accendono passioni e imprese ciclistiche, oltre ad attirare camperisti da tutta europa desiderosi di percorrerne i tornanti panoramici.
Sosta al passo del Pordoi /foto geppe.com
I TRE PASSI, SELLA, PORDOI E FEDAIA
Tornanti su tornanti si inanellano lungo la Grande Strada delle Dolomiti in direzione del passo di Sella a 2213 metri, fiancheggiando a ovest il massiccio del Sella, che d’inverno è la meta prediletta da migliaia di sciatori impegnati sui 21 km di piste del comprensorio Sellaronda.
Collega invece il Trentino al Veneto il passo del Pordoi. 12 chilometri che hanno fatto la storia del Giro d’Italia, arrivato quest’anno a festeggiare l’edizione del Centenario. Se volete poi regalarvi un panorama sulle principali vette dolomitiche lasciate il camper nei dintorni del passo e salite con la funivia fino ai 2950 metri del Sass Pordoi.
Verso il passo di Fedaia la strada supera il corso dell’Avisio per costeggiarlo sulla sponda sinistra. Dai finestrini del camper il quadro è dominato dal verde di boschi e prati. A 1717 metri si giugne a Pian Trevisan, sotto la parete nord del Vernel, quando appare sulla sinistra la mastodontica Marmolada, che con i suoi 3343 metri svetta su tutta la catena dolomitica ed è il migliore saluto prima di concludere il viaggio sulle placide rive del lago Fedaia.
Il passo Pordoi
I SERVIZI PER I CAMPERISTI
A Cavalese (val di Fiemme)
Strada Provinciale 232, 38033
Nuovissima, in posizione panoramica di fianco al fiume Avisio e nei pressi della cabinovia per il Cermis.
Su sterrato e prato; illuminata; gratuita; corrente elettrica; scarico pozzetto e carico acqua.
A Forno di Moena (val di Fassa)
Area attrezzata Bar Stont - Il Giardino, convenzionata con il Comune di Moena
Strada de la Comunità de Fiem, 43 - 38035 Moena - Fraz. Forno (Tn)
Tel. 0462573287. Apertura annuale; camper service; 40 piazzole; acqua potabile; area illuminata; allacciamento elettrico; bar; servizi igienici; scarico pozzetto e carico acqua.
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Cavalli su un altipiano della val di Fiemme