La Majella, la “montagna madre” dell’Appennino centrale, dalle cime selvagge e lunari e dai fianchi pulsanti di vita, di verde di acque, è la quinta che accoglie uno dei borghi d’Abruzzo ideali per immergersi nelle atmosfere e nei colori dell’autunno.

Tra i monti Porrara e Coccia, dominando l’alta valle dell’Aventino scopriamo Palena, suggestivo borgo medievale che sfoggia, insieme alla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, archi e portali in pietra, un castello ducale dell’XI secolo, e il piccolo gioiello del Teatro Aventino.

Ma questo è solo l’inizio, perché sono molti i motivi per trascorrere un weekend rilassante a Palena, scoprendo un piccolo gioiello immerso nel Parco Nazionale della Majella.

VIAGGIARE SUL TRENO DEL FOLIAGE
I posti a bordo vanno letteralmente a ruba. Un viaggio sugli eroici binari che dal 1897 attraversano il cuore dell’Abruzzo e del Molise, tra Parchi Nazionali e Riserve Naturali, è un’occasione unica per godere di una natura a tratti incontaminata.

L’emozione è garantita, perché a disposizione dei passeggeri ci sono convogli storici, come alcune splendide carrozze Centoporte e Corbellini, fabbricate tra il 1920 e il 1930 e perfettamente restaurate.

Il treno si inerpica dai 328 metri della stazione di Sulmona ai 1269 di Rivisòndoli-Pescocostanzo, un tracciato “eroico” soprattutto quando le montagne imbiancano rendendo appropriato il soprannome di “Transiberiana d’Italia”.

In autunno i toni si addolciscono e dalla tavolozza di rossi, verdi e gialli pastello i colori si  stendono su altipiani e montagne, in un viaggio che unisce il massiccio della Majella con le sue cime e i suoi grandiosi altipiani.

Per le date dei prossimi viaggi e maggiori info vai sul sito.


 
UN POMERIGGIO CON L’ORSO BRUNO
I boschi di faggio, rocce, valli, sorgenti di fiumi, rappresentano l'ambiente ideale degli orsi marsicani, che da sempre hanno abitato queste montagne. Per scoprirne le abitudini e addirittura vederli da vicino proprio a Palena risiedono il Museo dell’Orso Marsicano e L’area Faunistica dell’orso bruno.

Al Mom si entra in uno spazio espositivo che porta alla scoperta delle caratteristiche dell’orso e le sue abitudini, mettendo a fuoco i progetti per la salvaguardia della specie. Spazio anche ai più piccoli, a cui sono dedicate la riproduzione di una foresta di notte e una parete interattiva.

Una volta usciti dal museo si può finalmente avvicinare l’orso, anzi le tre orse che vivono in cattività nell’area faunistica che li ha visti crescere in cattività tra abeti, cespugli, alberi da frutto. Un sentiero brecciato e finestre di avvistamento in più punti dell’area consentono di conoscere in sicurezza Caterina, Iris e Margherita.

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SCOPRIRE LA RISERVA DEL QUARTO DI SANTA CHIARA

Un percorso molto panoramico e di grande suggestione nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Si percorre la Statale 84 che si imbocca nella zona del Piano delle 5 Miglia, oppure dalla Valle dell'Aventino seguendo l'indicazione per Campo di Giove.

Istituita nel 1982, la Riserva ha un'estensione di 482 ettari ed è un altopiano attraversato dal torrente La Vera. Se d’inverno l’esperienza ideale è una ciaspolata memorabile, in autunno si gode delle distese di faggi, aceri e carpini bianchi, in un paesaggio dove si alternano pascoli a superfici brulle.

L’altipiano ha molti frequentatori, come il lupo degli appennini, l’orso marsicano, volpi, lepri, martore e scoiattoli, e col naso all’insù ecco i traccianti degli astori, degli sparvieri e delle poiane. La riserva si può visitare solo a piedi, sui percorsi segnalati.

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L'EREMO DELLA MADONNA DELL’ALTARE

Percorrendo la Strada Statale 84 verso il valico della Forchetta si avvicina l’eremo della Madonna dell’Altare, che risale al XIV secolo. Raggiungere il monastero significa scoprire un sito impervio nei pressi di una grotta in cui si era ritirato Pietro da Morrone.

Per i più volitivi l’eremo si può anche raggiungere con un’escursione lungo il sentiero (L1) alla base del monte Porrara. Il sentiero attraversa prati e boschi e raggiunti i 1350 metri sul livello del mare, si mantiene a mezza costa infilandosi in una splendida faggeta. Il tracciato in questo tratto è molto evidente e comodo e raggiunge in breve un fontanile nel bosco. Ora viene il difficile, il sentiero è meno riconoscibile e scendendo tornanti stretti si raggiunge il piazzale davanti all’ingresso dell’eremo della Madonna dell’Altare.  

Qui maggiori informazioni.

Per escursioni guidate a piedi, torrentismo e noleggi di e.Mtb visita il sito.

GUSTARE LE SAGNE STRACCIATE
Dopo trekking, escursioni e visite culturali è il momento dei sapori, che qui sono spesso esaltati da paste fresche fatte in casa. Primo piatto tipico dei contadini di Palena, brodoso ma di notevole carattere. La pasta, "strappata" dalla sfoglia, è condita con pancetta di maiale soffritta e con formaggio pecorino. La sua semplicità ne ha fatto in passato il "piatto dei poveri". Ecco la ricetta:

SAGNE STRACCIATE
Ingredienti per quattro persone: 500 gr. di farina tipo 00, 100-150 gr. di pancetta di maiale, pecorino locale grattugiato, sale, acqua, aglio, cipolla, peperoni freschi.
Procedimento.
Impastare la pasta con farina, acqua e sale e preparare la sfoglia. Soffriggere la pancetta nel suo stesso grasso con aglio, cipolla, e peperoni. Bollire l'acqua per la cottura della pasta, strapparvi dentro la sfoglia e lasciare cuocere per 5 minuti. Aggiungere pecorino e pancetta soffritta. Servire ben caldo.

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Testo di Fabrizio Milanesi - Foto header di Giovanni Casacchia, le altre foto sono state fornite dal Comune di Palena