Oltre a quanto descritto nell'approfondimento "Che cosa vedere a Peccioli", motivi di interesse esistono anche nelle sette frazioni del borgo (Cedri, Fabbrica, Ghizzano, Legoli, Libbiano, Montecchio, Montelopio), tutte di origini medievali e sparse su 92 kmq di territorio comunale. Il gioiello più fulgido della zona si trova a Legoli, la stessa della “famosa” discarica, una decina di chilometri a est del centro di Peccioli: è la Cappella di Santa Caterina contenente il tabernacolo affrescato da Benozzo Gozzoli. Fiorentino e forse discepolo di Beato Angelico, negli ultimi anni della sua vita Gozzoli lavorò soprattutto a Pisa e nel Pisano. Stava proprio lavorando al Camposanto pisano quando nel maggio 1479, ormai sulla soglia dei 60 anni, sospese di colpo i lavori: la peste stava imperversando in tutta la Toscana e Gozzoli si rifugiò con la sua famiglia proprio a Legoli, dove rimase fino al gennaio 1480. Qui, a un incrocio di strade di pellegrini, affrescò i quattro lati di un monumentale tabernacolo campestre, conosciuto allora come Oratorio della beata Vergine Maria e dotato di mensa eucaristica (solo nel 1822 fu inglobato in un piccolo edificio, assumendo l'aspetto di una cappella dedicata a santa Caterina).

Il tema della morte e della sofferenza legate all'epidemia di peste si intravedono nei temi degli affreschi, in particolare nella notevole e struggente rappresentazione della “Crocifissione di Cristo con la Vergine e i santi Francesco, Domenico, Giovanni Evangelista”, dove non passa inosservato il dettaglio del sangue che dai palmi delle mani scorre lungo le braccia di Gesù crocifisso. Ugualmente forti risultano il “Martirio di San Sebastiano” e la “Incredulità di San Tommaso”, dove l'apostolo tocca la piaga nel costato di Gesù. Gli altri affreschi raffigurano l' “Annunciazione”, gli “Evangelisti” e i “Padri della Chiesa”, con al centro il Cristo benedicente, una Sacra Conversazione con tre angeli reggicortina e un Cristo portacroce sullo sfondo di una città medievale.

E le altre sei frazioni di Peccioli? Ognuna ha la sua attrattiva particolare. Ghizzano (nella foto a sinistra) per esempio nell'Oratorio neogotico della Santissima Annunziata custodisce una Annunciazione in legno intagliato e dipinto, con due lineari ed elegantissime statue attribuite a Tommaso Pisano (proprio presso l'oratorio nel 1997 gli olandesi Irene Fortuyn e Robert O'Brien collocarono la loro scultura “Ospiti”). Sempre a Ghizzano, la Villa Venerosi Pesciolini ha bellissimi giardini all'italiana, dove d'estate si tengono spettacoli teatrali e musicali.

Fabbrica, che vanta un passato alquanto illustre  (nella foto a destra), conserva quanto resta della rocca e dell'antica chiesa plebana di Santa Maria Assunta, con colorate sculture in terracotta invetriata da attribuire a Benedetto Buglioni, grande antagonista dei Della Robbia. Libbiano invece è balzata agli onori delle cronache per il suo osservatorio astronomico “Galileo Galilei”, inaugurato nel 2006 e la cui cupola di 4 metri di diametro ospita due telescopi. Grazie ai quali nel 2009 il team guidato da Paolo Bacci ha scoperto un nuovo asteroide della fascia principale. Immediata la decisione di dedicarlo al comune di Peccioli, sostenitore del centro astronomico. Così è stata avviata presso il Minor Planet Center (l'organismo internazionale che raccoglie e gestisce i dati di tutti i corpi minori del Sistema Solare) la procedura richiesta per procedere alla denominazione, conclusasi nel 2012.

Infine vale ovviamente la pena, una volta scoperte le tante novità presenti nel borgo principale e nelle sue frazioni, provare a vagare liberamente per gli splendidi paesaggi collinari, fra vigneti, uliveti, boschi e campi di grano. Zone che si prestano anche all'escursionismo (a piedi, a cavallo, in mountain bike), cui invitano sei percorsi naturalistici contraddistinti da segnaletica bianca e rossa: mappe dettagliate sono disponibili nell'Ufficio informazioni turistiche in centro a Peccioli.

Testo di Roberto Copello; per le foto, si ringraziano Roberto Copello (in alto e campi arati); Cesura/Luca Santese (Ghizzano); Mauro Germignani/concorso fotografico Tci Borghi d'Italia (Fabbrica).

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