In bella e fertile posizione precollinare a sud della piana che sta fra Livorno, Pisa e Pontedera, il neonato Comune sparso di Casciana Terme Lari, ritornato unito nel 2014 dopo 86 anni di separazione, conta ben 12 frazioni principali, ognuna con una sua fisionomia ben distinta, dalla piccola San Ruffino (soli 72 abitanti) alla più popolosa, Perignano (3263 ab.), e poi una notevole serie di frazioni, che una serie di storie leggendarie ha spesso voluto essere state fondate o abitate da Matilde di Canossa. Siamo in una zona di antichi insediamenti etruschi e romani, poi a lungo contesa nel Medioevo tra Firenze, Pisa e Volterra, tutti interessati alle produzioni agricole per le quali la zona è tuttora apprezzata. Una storia che ha costellato il territorio di una innumerevole serie di chiese, cappelle, oratori, santuari, rocche, torri, ville, palazzi, oltre che di fattorie, cascine e mulini. Oltre ai due centri più importanti, Lari e Casciana Terme, il territorio comunale comprende numerosi centri minori, sia di pianura che di collina (Lavaiano, Quattrostrade, Casine, Spinelli, La Capannina, Cevoli, Ripoli, San Ruffino, Casciana Alta, Gramugnana, San Frediano, Usigliano, Boschi di Lari, Orceto, Ceppato, Collemontanino, Parlascio e Sant'Ermo), circondati da un mosaico agrario caratterizzato da una fitta maglia poderale.

La sede comunale è a Lari, borgo storico di origini etrusche, poi fortificato dai longobardi, cui che ha tre porte d'accesso (Fiorentina, Maremmana e Volterrana) e una chiesa dell'Assunta che custodisce una Annunciazione marmorea di Andrea di Francesco Guardi, scultore pisano del 400. Lari sorge attorno a una antica fortezza medievale ristrutturata dai Medici a inizio '500, il Castello dei Vicari di Lari, costruito dai fiorentini sopra una rocca dell'anno Mille e che resta uno dei più imponenti castelli della provincia di Pisa.

Da qui per quattro secoli, fino al Regno d'Italia, Firenze amministrò un terzo dell'attuale provincia di Pisa, sorvegliando dall'alto tutto il Valdarno. Il castello, dove si svolsero anche processi per stregoneria, secondo un leggenda sarebbe abitato da un fantasma di nome Rosso della Paola. Rivalorizzato dal 1991 come edificio storico, non ha ancora terminati i restauri ma è comunque già visitabile ed è utilizzabile per mostre, conferenze, rievocazioni storiche. Suggestivo il cortile d'ingresso, con i 92 stemmi lasciati dai numerosi Vicari durante quattro secoli (nella foto sotto).

La popolosa Casciana Terme (un tempo Bagni di Casciana), stazione termale in bella posizione fra olivi e vigneti, ha origini etrusche, come attestano ritrovamenti nell'area di Parlascio. Nel XII secolo era un castello con tanto di mura, sito nel nucleo di Petraia, dove ancora si può vedere la Torre Aquisana. Nella chiesa di San Martino in Petraija, trecentesca ma rifatta nel XIX secolo, c'è un Crocifisso ligneo ritenuto miracoloso, molto venerato sin dal Cinquecento e che viene esposto solo per la festa patronale, il 3 maggio. A questo Crocifisso gli abitanti attribuiscono il fatto che Bagni di Casciana fu risparmiata durante un terremoto che devastò i paesi vicini. In paese ci sono poi anche la chiesa plebana di Santa Maria Assunta, molto restaurata, e il piccolo, interessante oratorio della Madonna dei Sette Dolori, che un tempo faceva parte di un ospedale di San Bartolomeo in cui erano accolti i pellegrini.

Nel centro di Casciana Terme è situata la piazza da sempre punto di riferimento della vita cittadina e dei tanti eventi che qui si svolgono. Oltre alla facciata della chiesa che occupa uno dei suoi lati, è caratterizzata da quella delle Terme di Casciana, disegnata e fatta costruire dall’architetto Poggi nel 1870. Tra gli edifici civili di Casciana Terme va segnalato anche il Teatro Verdi, inaugurato nel 1913, è tornato a nuova vita nel 2012, dopo un lungo restauro.

Chi visita il comune di Casciana Terme Lari non dovrebbe comunque trascurare i numerosi borghi del territorio comunale. A partire da Casciana Alta, le cui origini risalgono all'epoca etrusca e poi romana, e che era ben nota nel Medioevo per i suoi mulini alimentati dalle acque del fiume Ecina (di una decina sopravvivono i resti). La chiesa parrocchiale di San Niccolò è ottocentesca ma ha in realtà una storia secolare: conserva dipinti di artisti fiorentini del Rinascimento e del Barocco. Fino a qualche tempo fa la chiesa possedeva pure un'opera di grande importanza, un celebre polittico trecentesco della Vergine con il Bambino tra santi e profeti, opera del senese Lippo Memmi, cognato di Simone Martini: oggi è visibile a Pisa, nel Museo Nazionale di San Matteo. A Casciana Alta c'è anche l'oratorio barocco della Madonna della Cava, eretto a inizio Seicento in forma ottagonale e con tele mariane di Antonio Domenico Bamberini alle pareti. A Casciana Alta si trovano anche i resti del castello, vari palazzi medievali e un piccolo teatro, mentre appena fuori del paese c'è il diroccato oratorio di San Nicola in Sessana, che fu nel Medioevo la chiesa principale di Casciana (è citato in un elenco di chiese della diocesi di Lucca del 1260), e ci sono le famose grotte di San Frediano, oggi inaccessibili.

Se Ceppato è un antico borgo con interessanti case-torri dei secoli XIII-XIV, una piazza con edifici settecenteschi e un paio di chiesette di antiche origini, a sud est di Casciana Terme, invece, lungo la strada che sale a Collemontanino è notevole la chiesetta romanica di San Martino in Colle. Da Collemontanino, salendo attraverso il borgo del Poggio, si arriva ai ruderi della Rocca di Montanino, dove secondo una leggenda avrebbe abitato Matilde di Canossa. Nel sito delle Casacce sono stati portati alla luce alcuni reperti del Paleolitico. Da qui si può raggiungere Parlascio per il “Poggio alla Farnia”, una bella strada fra i pini e la macchia mediterranea. 

Parlascio, nel punto più alto e panoramico delle Colline Pisane, a 280 m slm, ha una storia che risale agli Etruschi (qui ci sarebbe stato un tempio dedicato a Ercole): scavi avviati nel 1998 e ancora in corso hanno riportato alla luce reperti del VII secolo a.C., alcuni dei quali oggi sono esposti a Casciana Terme, in una mostra “Etruschi a Parlascio” gestita dal Gruppo Archeologico Le Rocche. Fra gli obiettivi degli scavi è capire come questo centro, legato alla Pisa Etrusca, presentasse in epoca arcaica, a partire dalla fine del Villanoviano, una ricchezza notevole, testimoniata dai frammenti rinvenuti. Molti di essi appartengono alla cultura pisana, molti sono riferibili ad anfore vinarie etrusche ed orientali, altri a ceramiche di importazione.

In paese, la chiesa romanica dei Santi Quirico e Giulitta, modificata nel 1444 dai conti Upezzinghi, conserva una copia del Volto Santo di Lucca e un busto della Madonna del Latte. La facciata era, in origine, adornata di bacini ceramici, adesso conservati al Museo di San Matteo a Pisa.

Sempre nel territorio comunale, il borgo di Sant'Ermo ha una chiesa, dedicata a Sant'Ermete, attestata già nel 1260. Più famoso, vicino al paese, il piccolo santuario della Madonna dei Monti, ricostruito dopo il terremoto del 1846 e da sempre molto caro agli abitanti delle colline pisane e livornesi. Cevoli, l'antico Castrum de Ceulis posseduto nel Medioevo dai vescovi di Lucca, ha una settecentesca chiesa parrocchiale intitolata ai Ss. Pietro e Paolo, conserva due importanti opere: un crocifisso ligneo del secolo XI e una Sacra Conversazione di un Andrea Pisano datata 1490. Importanti, in zona, ma di proprietà privata, Villa Ceuli-Norci e Villa Cioppa, di origini cinque-secentesche. Lavaiano, borgo menzionato già prima del Mille, poi fortificato dai Pisani e distrutto dai fiorentini, ha una chiesa parrocchiale di San Martino con opere del 500 e, sul frontone della porta d’ingresso, uno stemma dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano.

Perignano, centro agricolo oggi più noto come città dell'arredamento per via dei tanti mobilifici, ha in realtà una storia antica, risalente almeno al 963 d.C.: di rilievo Villa Sanminiatelli, residenza signorile di campagna con un bel viale di cipressi, un parco e una cappella di famiglia. San Ruffino è un borgo di impianto medievale, dominato dalla settecentesca Villa Nannipieri. Infine Usigliano, antico borgo rurale, ricco di testimonianze storiche e architettoniche, legate alla presenza della potente famiglia Upezzinghi, di cui esiste ancora il palazzo omonimo. Ha un piccolo Museo delle attività agricole, prima ospitato nel castello di Lari e ora nell'antica fattoria Castelli (interessanti i macchinari agricoli e i presepi contadini).

Testo di Roberto Copello; foto Comune (paesaggi), Giovanni Bacci (cortile con stemmi), Gruppo archeologico Le Rocche - lerocche.blogspot.it (reperti archeologici)

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