A volte è doveroso, per un'associazione che fa cultura del turismo da oltre cent'anni, occuparsi di vicende drammatiche che riguardano il mondo in cui viviamo e viaggiamo, o viaggeremo. Tempo fa abbiamo dato spazio alle crisi dimenticate (vedere articolo correlato) segnalate da Medici senza frontiere, ovvero i Paesi dove alla guerra (civile e non), alle malattie e alla povertà si aggiunge il peso insostenibile dell'indifferenza dell'Occidente. Oggi scriviamo di una località dell'India completamente esterna al circuiti turistici, che molti già conoscono per una tragedia avvenuta 25 anni fa. Oggi scriviamo di Bhopal, e lo facciamo perché proprio in questi giorni sono in Italia alcuni sopravvissuti della catastrofe ambientale che provocò 25.000 vittime.

Il 2 dicembre 1984, qualche minuto prima della mezzanotte, migliaia di tonnellate di reagenti chimici utilizzati per la produzione di pesticidi fuoriuscirono dallo stabilimento della Union Carbide di Bhopal, in India. Mezzo milione di persone fu esposto a questi gas tossici. Nel giro di pochi giorni ci furono tra le 7.000 e le 10.000 vittime e altre 15.000 persone morirono negli anni successivi. La maggior parte viveva in condizioni di povertà negli insediamenti abitativi precari che circondavano la fabbrica. A distanza di 25 anni, 100.000 persone continuano a soffrire di malattie associate al disastro, come disturbi respiratori, cancro, ansia e depressione, malformazioni genetiche e i sopravvissuti sono tuttora in attesa di una qualche forma di risarcimento. Alcuni di loro hanno costituito associazioni di sostegno reciproco e per sensibilizzare il governo indiano e l'opinione pubblica internazionale: è così che è nato, nell'ottobre del 2009, anche il Bhopal bus tour

Partito il 17 ottobre da Heidelberg, in Germania, il Bhopal bus tour girerà l'Europa fino al 2 dicembre, anniversario del disastro, attraversando diverse città in Italia, Olanda, Svezia, Danimarca e Belgio per sensibilizzare il Vecchio Continente a questa tragedia che a 25 anni di distanza vede ancora impuniti i responsabili del più grande disastro colposo della storia. A bordo ci sono sette  sopravvissuti, da anni attivamente impegnati perché venga fatta giustizia. Il bus è in Italia proprio in questi giorni, dal 2 al 6 novembre, nelle città di Parma (il 2), Milano (3 e 4) e Roma (5 e 6), per sensibilizzare l'opinione pubblica, raccontare i fatti e le conseguenze dei fatti (ancora oggi il sito non è stato decontaminato) con convegni, testimonianze dirette e una mostra fotografica di grande impatto emotivo. Il programma dettagliato si trova nei siti italiani di Amnesty International e Greenpeace, che accompagnano il Bhopal bus tour, e in particolare sulla community italiana di Amnesty.