Sulle colline del Tammaro c’è una terra di verdi pascoli, di campi aperti o chiusi da siepi e filari di querce, tessuti di oliveti e vigne. Già insediato e messo a coltura in fase sannitico/romana, con l’abbandono in alto medioevo il territorio fu occupato dal querceto: il bosco di farnia (quercus robur) è appunto il Farneto, da cui i due Fragneto, che raccontano storie di nobili longobardi e normanni, di battaglie e di riti, di papi e di re. Ma anche di solidarietà, cammini religiosi, leggende, tradizioni ed enogastronomia.

Fragneto Monforte (ab. 1662, alt. 415 m.) – Di origine longobarda, c’è chi fa risalirne la fondazione al VI secolo, ma solo nel 1010 per la prima volta troviamo menzionata Farnetum Totonis. Il castrum, sotto i Normanni parte della contea di Ariano, fu concesso a Rodolfo Pinello; ma nel 1138 gli tu tolto per accusa di tradimento; concesso da re Ruggiero di Altavilla al barone di Fenucchio e a Guglielmo di Sanframondo, fu poi assegnato a Bartolomeo di Monteforte. Nel dominio svevo si tenne fedele a Manfredi; Carlo I d’Angiò, a premio per la cattura di Corradino di Svevia, lo assegnò ai Frangipane. Nel 1350 passò al contado di Benevento, poi ai Gambatesa di Monforte conti di Campobasso. Danneggiato dal terremoto del 1456, nel 1469 Ferdinando II d’Aragona lo mise a sacco e fuoco per ritorsione contro i Gambatesa, che parteggiavano per i francesi. A questi eventi si fa risalire l’episodio della Madonna della Rondinella, che avrebbe reso il re spagnolo vincitore nella battaglia di Circello: a prova dell’evento, leggenda vuole che dall’incendio di Fragneto fosse rimasto miracolosamente indenne il dipinto della Vergine, che fu perciò trasportato a Napoli, in S. Maria La Nova. Tolto ai Gambatesa, il feudo fu venduto ai De Capua; col viceregno spagnolo, nel 1528 fu assegnato a don Ferrante Montalto, luogotenente vicereale, di antica nobiltà napoletana del seggio di Nido, i cui discendenti lo tennero fino alla fine della feudalità. Sull’area dell’antico castello sorge il Palazzo Ducale dei Montalto, rifatto nel XVI sec. Attorno all’edificio, nel borgo di impianto medievale, risaltano la chiesa della SS. Croce, già cappella palatina fondata nel sec. IX, più volte rifatta dopo eventi sismici, e i resti di una giudecca. Di fronte al Palazzo ducale, un Tiglio monumentale simbolo del paese (età stimata circa 250 anni), affianca il bel campanile settecentesco della chiesa di san Nicola, rovinata dai terremoti e riedificata nel sec. XIX a pochi metri di distanza. Nella espansione urbana di fine Ottocento è inglobata la chiesa di san Donato (XVII sec.), cui era annesso l’antico Spedale. Ad ottobre l’annuale Raduno Internazionale delle Mongolfiere, animato da attrazioni ed eventi culturali, vivrà la 36^ edizione. Di notevole interesse antropologico-religioso è la devozione per san Nicola che si svolge nell’arco dell’intero anno con riti sociali assai sentiti dalla popolazione: la raccolta di grano, olio e vino; la distribuzione di derrate alle famiglie e a bisognosi; la condivisione di pasti comunitari; il tutto sotto la guida di un mastro di festa, impegno vivacemente conteso tra i fedeli. Il tradizionale “cammino di san Nicola”, infine, coinvolge molti pellegrini in un percorso a piedi verso Bari. Il territorio è attraversato inoltre dalla via Francigena del Sannio proveniente dal Molise e diretta a Benevento.

Fragneto l’Abate (ab. 958, alt. 501 m.) – Una parte del territorio di Farnetum, nel 1010, fu concessa dal longobardo Aldemario, figlio di Totone, ad alcuni abitatori con facoltà di costruirvi una chiesa e un castello. Nel 1099 il normanno Erberto, conte di Ariano, lo donò all’Abate Madelmo, reggitore di Santa Sofia di Benevento. L’appartenenza al monastero benedettino, rinnovata nel 1170, ne sancì il nome Fragneto de Abbate. Menzionato ancora nel 1328 come Castrum Farneti Abbatis, fu parte del contado beneventano, con uno suo Statuto concesso da papa Alessandro VI Borgia. Con Ferdinando IV di Borbone, le terre sottratte a Santa Sofia furono dichiarate regie e concesse al cardinale Fabrizio Ruffo. Il nucleo più antico, di impianto medievale, conserva la chiesa di S. Maria Assunta, a pianta basilicale. Nell’espansione moderna si distinguono alcuni palazzi signorili e la cappella gentilizia della famiglia De Martini, del 1674, intitolata a Santa Maria dei sette dolori. La contrada Botticella in un fascinoso paesaggio rurale, fra distese di grano e maestosi oliveti, si trovano tracce archeologiche di insediamenti di età classica e si conserva la chiesetta di san Matteo,di impianto paleocristiano, un tempo annessa a un romitorio medievale. Nella gastronomia, basata su pregiati prodotti locali, è tradizionale la tipica pizza di alici.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.45 : Ritrovo dei partecipanti (mezzi propri) davanti al Palazzo Ducale – piazza Vittorio Emanuele – Fragneto Monforte (BN).

# Ore 10    : Percorso guidato nei luoghi di maggiore interesse del centro storico, con visita al Museo delle arti e tradizioni popolari.

# Ore 13   : Pranzo facoltativo presso il ristorante “Mentelocale”– Fragneto Monforte – al costo di € 30,00 a persona. Menù: Antipasto (Flan di broccoli con salsa all’acciuga e fonduta di pecorino; selezione di salumi del Sannio con caciocavallo arrostito), Primo (Lasagnette bianche con carciofi di Pietrelcina, fiordilatte di Pontelandolfo e carne macinata), Secondo (Brasato di vitello all’aglianico con cicoriette e patate al forno), Dessert (Millefoglie della casa alla crema chantilly e amarene), acqua minerale, vino (Aglianico del Sannio) e caffè.

Il pranzo deve essere prenotato insieme alla prenotazione della visita.

# Ore 15,30 : Trasferimento a Fragneto l’Abate (mezzi propri) e visita al borgo.

# Ore 17,30 : Termine della manifestazione.

Si ringraziano le Pro Loco di Fragneto Monforte e Fragneto l’Abate

Quota di partecipazione:

– Iscritti Tci               € 5,00

– Non Iscritti Tci      € 8,00

Prenotazioni: Dal 1° marzo al 12 giugno 2024 a mezzo email benevento@volontaritouring.itenzo@rotolandoversosud.it

Volontario TCI accompagnatore: Vice console Giovanni Liparulo

Tel. attivo il giorno della visita: Lorenzo Piombo 338 3431737

Trasporti: mezzi propri

Partecipanti: min. 20 – max 40

Guide: locali

La quota comprende: le visite guidate, le assicurazioni per la responsabilità civile, l’assistenza del console.

La quota non comprende: il pranzo, le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.

Il Club di Territorio di Benevento di riserva di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per gli Iscritti Touring e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania. Sono ammessi in via eccezionale i non Iscritti perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.