Santa Fiora è un incantevole borgo medievale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il cui centro storico mostra ancora in modo evidente la divisione in tre “Terzieri”, vale a dire le parti che rispecchiavano la struttura gerarchica del dominio del governo della città, costruite in armonia con la geografia montuosa e collinare, tipica delle zone che circondano il Monte Amiata. Il primo Terziere, detto “di Castello”, corrisponde alla zona in cui sorgeva la Rocca degli Aldobrandeschi, la famiglia che ha dominato questi territori in epoca medievale.

È proprio in alcuni vani della antica Rocca che si trova l’enoteca Aldobrandesca (piazza Garibaldi 36) gestita da Elisabetta ed Angelo Bani. Durante la crisi del 2008 la coppia decide di fare un investimento immobiliare acquistando i locali che in precedenza erano utilizzati da un fornaio ormai prossimo alla pensione. Poco dopo l’inizio dei primi lavori cominciano ad affiorare meravigliosi resti dell’antica rocca e in particolare le mura di quello che un tempo fu il fossato.

"Allertammo immediatamente le Belle Arti - raccontano - le quali indicarono la possibilità di vincolare o meno questa parte di edificio. Decidemmo di non intraprendere questa strada ma di ristrutturare i locali nell’assoluto rispetto della struttura originaria pur lasciando maggior libertà all’architetto che si occupava del progetto di ristrutturazione: è stata così scelto una pavimentazione in acciaio e vetro, con un solaio eliminabile, che permettesse da qualsiasi punto del locale di ammirare le antiche mura che sono state recuperate nella loro forma originaria creando un effetto di notevole suggestione. I lavori, cominciati nel 2008 si sono conclusi nel 2016, anno di effettiva apertura dell’enoteca."

"L’offerta del locale - continuano - rispetta innanzitutto una semplice tradizione popolare, vale a dire creare dei momenti di convivialità attorno ad un buon bicchiere di vino."

Angelo ha seguito un corso da sommelier per poter seguire al meglio sia la costituzione della cantina sia l’accompagnamento dei clienti alla scoperta dei vini.

Angelo ed Elisabetta ci rivelano, inoltre, un particolare architettonico molto interessante del loro locale: "Ci sono tre porte di accesso all’edificio: una di uso quotidiano, una che viene utilizzata solo per l’ingresso degli sposi il giorno del matrimonio e l’ultima per il giorno del funerale. Questa tripartizione, che simboleggia quelli che la tradizione considerava i momenti fondamentali della vita, trova un parallelismo anche per quanto riguarda il numero di piani di quasi tutti gli edifici storici di Santa Fiora: un piano dedicato alla stalla, un piano con la cucina il bagno e un ultimo con le stanze da letto."

Per maggiori informazioni, ci sono il sito e la pagina Facebook.

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Testo: Nicola Patruno - Foto: Cesura / Luca Santese

Articolo realizzato nell’ambito del progetto RESTA! –finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese-Avviso n.1/2018