La Taverna dell'Aquila, un'esposizione a metà strada tra una taverna e un museo etnografico, prende il nome da un'emblematica aquila impagliata nel 1888 che con una zampa ghermisce l'antico stemma del regno di Sardegna. L'esposizione è il risultato della lunga attività del signor Peppino Saba, nativo di Ozieri, che ha raccolto una notevole quantità di oggetti di uso comune legati alla civiltà contadina e alle antiche botteghe artigianali della città. Nella prima sala è sistemata gran parte della ricca collezione (oltre 2.500 bottiglie e circa 700 formato mignon) di liquori e vini, dove spiccano i superalcolici degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta del Novecento. L'esposizione prosegue con l'angolo del medico, della massaia, del pastore e del cantoniere, la bottega del calzolaio, del falegname, del fabbro e del barbiere e centinaia di oggetti d'epoca. In una saletta sono esposti grammofono d'epoca e dischi di cent'anni fa, mentre un'intera sezione è dedicata agli strumenti domestici. Di rilievo la raccolta di minerali e fossili provenienti da tutto il mondo