La villa fu acquistata dai Medici nel 1477, ed era residenza prediletta di Cosimo I. Fu lui a commissionare al Tribolo la ristrutturazione del precedente edificio (del dodicesimo secolo) e del giardino. Dal 1919 la villa è proprietà dello Stato italiano, e dal 1972 ospita l’Accademia della Crusca.<br>L’edificio (che non si visita) è elegante, ma passa quasi in secondo piano rispetto all’affascinante giardino, studiato da Benedetto Varchi nella forma simbolica di una ‘rappresentazione’ del Ducato in onore della casata dei Medici.<br>Il progetto prevedeva che dal bosco alla sommità e dalla fontana dell’Appennino (o di Gennaio, con scultura di Bartolomeo Ammannati), le acque fossero incanalate in altre fontane ‘raffiguranti’ i monti e i fiumi della Toscana, fino a raggiungere le vasche del Giardino Grande, scolpite dal Tribolo e da Pierino da Vinci. Le statue dell’Ammannati e del Giambologna che decoravano queste vasche sono ora alla Petraia. Del Giambologna rimangono qui le singolari sculture della Grotta degli animali.