È il palazzo che ha ospitato la celeberrima scena del ballo del film di Luchino Visconti Il Gattopardo, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Costruito su un preesistente edificio quattrocentesco, è tra i più sfarzosi esempi di barocco settecentesco in città. Oltretutto ha avuto in sorte di non subire, al contrario di altre dimore aristocratiche palermitane, passaggi di proprietà: la casata dei Valguarnera l’ha tramandato ai suoi eredi e questo ha fatto sì che venissero conservate nel tempo sia le strutture architettoniche sia gli arredi e le suppellettili originali. Il cantiere venne avviato nel 1742 con il coinvolgimento dell’architetto Filippo Juvarra, che poi passò la mano ad Andrea Gigante, a cui si devono l’ala che affaccia sulla piazza, le cavallerizze, la grande galleria degli specchi e il monumentale scalone che porta al piano nobile.