Oltre un semplice arco in mattoni, la Corte Vecchia conduce alla fondamenta dell’Abbazia, affacciata sul rio della Sensa. Seguendola a destra si guadagna un colpo d’occhio su quel che resta dello storico squero in corte dei Muti; a sinistra, un sottoportico aperto a inizio ’500 sbocca in campo dell’Abbazia. Appartato all’incrocio del canale della Misericordia e del rio della Sensa, è luogo suggestivo, silenzioso, quasi fuori dal tempo. Lo definiscono, ad angolo, la bianca facciata barocca della chiesa della Misericordia (S. Maria Valverde) – fondata con l’attigua abbazia nel X secolo e più volte ristrutturata – opera di Clemente Moli, seguace del Bernini (1651-59), e il quattrocentesco prospetto gotico della Scuola Vecchia di S. Maria della Misericordia (1310), una delle Scuole Grandi della città. Fa da fondale, al di là del rio, la gran mole in laterizi della Scuola Nuova di S. Maria della Misericordia, che qui si vede dal retro. Originarie la pavimentazione in cotto e la vera da pozzo del campo.