Il condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, abile cultore delle proprie memorie, commissionò a Giovanni Antonio Amadeo la realizzazione del proprio mausoleo in luogo dell’antica sagrestia di S. Maria Maggiore, di cui aveva ottenuto la demolizione. La Cappella, iniziata nel 1472 e terminata nel 1476 (un anno dopo la morte del Colleoni), capolavoro del rinascimento lombardo, sopravanza di poco il protiro della chiesa: quanto basta, nella piccola piazza, perché si abbia l’illusione che uguagli la mole della basilica. La facciata, coronata da una grande cupola, è composta da marmi policromi; le formelle del basamento rappresentano scene del Vecchio Testamento e storie di Ercole. All’interno, rifatto nel ’700, si trova la monumentale tomba del Colleoni, scolpita dall’Amadeo reinterpretando motivi gotici con rinascimentale sensibilità; alla parete sinistra la tomba di Medea Colleoni (figlia del condottiero), sempre dell’Amadeo, ha sul sarcofago la serena figura della defunta. Affreschi di Giambattista Tiepolo ispirati alla vita di san Giovanni Battista (1733) ornano le lunette e i pennacchi sotto la cupola. Settecentesche anche la maggior parte delle altre opere d’arte e di arredo; tra queste, sotto la tomba di Medea, un banco ligneo con tre notevoli tarsie di Giacomo Caniana (1780-85).