Una cinta di alte mura circondata da canali delimita, nascondendolo alla vista, il grandioso complesso di darsene, scali coperti e scoperti, cantieri acquatici, officine e magazzini da cui per secoli uscirono le flotte di Venezia. L’ingresso da terra è segnato dallo splendido portale (1460), sorta di arco trionfale con attico decorato da un grande leone marciano attribuito a Bartolomeo Bon; nel 1692-94 il ponticello venne trasformato, a cura di Alessandro Tremignon, in una terrazza cinta da cancellata con statue allegoriche barocche, ai cui lati furono collocati due colossali leoni marmorei, preda di guerra di Francesco Morosini il Peloponnesiaco. L’ingresso acqueo, accanto, è fiancheggiato da torri realizzate nel 1686.<br>L’area del primitivo insediamento, degli inizi del ’200, comprende sulla darsena Arsenale Vecchio, tra l’altro, l’edificio delle Vele, il cinquecentesco edificio del Bucintoro (ricovero dell’imbarcazione dogale) attribuito a Michele Sanmicheli, e due ben conservate tettoie acquatiche (1560); sul canale delle Galeazze affacciano il lungo fabbricato degli Squadratori (prima metà del ’700), adibito alle operazioni di squadratura dell’ossatura delle navi e al fondo, ai lati del varco aperto nel 1964 per il passaggio dei mezzi pubblici (da molti anni chiuso da un muro), i capannoni realizzati nel 1569 per la costruzione delle galeazze, grandi navi da guerra a remi.<br>Nell’area intorno alla Darsena grande (Arsenali Nuovo, a sud; Nuovissimo, a nord), corrispondente agli ampliamenti tre-quattrocenteschi, si trovano importanti edifici per lo più ricostruiti nel ’500. Tra gli altri, a sud, l’officina Remi, parte del Museo navale e le grandiose Corderie della Tana (o Casa del Canevo), erette nel 1303 e ricostruite nel 1579-85 da Antonio Da Ponte, adibite a magazzino della canapa e alla fabbricazione delle gòmene: in origine autonome dall’Arsenale, lunghe 316 metri, con 84 pilastri a dividere le tre navate, sono oggi affascinante ambientazione di manifestazioni e mostre della Biennale d’arte. A est si allunga il fabbricato dell’officina Artiglierie (1561) mentre ad angolo con il varco di collegamento tra Darsena grande e Laguna, aperto nell’800, spiccano le Gaggiandre, eleganti cantieri acquatici coperti (vòlti d’acqua) attribuiti al Sansovino (1568-73); di fronte sta la panoramica torre di Porta Nuova (1810-13), recuperata nel 2011 a usi espositivi e culturali. Analoga sorte per le cinquecentesche tese di S. Cristoforo, mentre in via di recupero, per funzioni di servizio, sono la Tesa 105 e la Tesa 113.