VISITA AL CONSERVATORIO DI MUSICA "ALESSANDRO SCARLATTI"

Nel 1617 il viceré De Castro fondò l’Istituzione che oggi visitiamo, col nome di Pia Opera o Casa degli Spersi, alla quale assegnò la chiesa della Reale Confraternita della SS. Annunziata di Porta S. Giorgio, con le annesse fabbriche. Tale decisione fu dettata da atteggiamenti caritatevoli, ma anche da preoccupazioni di ordine pubblico, dal momento che tanti fanciulli derelitti e miseri vagavano per le strade della città chiedendo l’elemosina. L’istruzione elementare dei fanciulli (tra i dieci e i sedici anni) era finalizzata all’edificazione spirituale e all’esercizio di un mestiere. Di musica non si parla, se non in modo marginale. Il Senato destinava al mantenimento degli Spersi una serie di introiti; e iniziarono anche i lasciti e le elargizioni da parte dei privati. Per poter parlare di una vera e propria istruzione musicale bisogna aspettare oltre un secolo. Solo nel 1721 fu nominato un “maestro di cantare e suonare”. Contemporaneamente si provvide all’acquisto di strumenti (alcuni di seconda mano). Nel 1748 furono promulgate le Costituzioni del Conservatorio del Buon Pastore de’ Figlioli Dispersi Di Questa Capitale. Qui finalmente la musica diventa la disciplina più importante, specie per gli allievi “talentuosi”, richiesti nelle chiese, nelle case private, ma anche nei teatri. A seconda dei Rettori, si alternarono periodi di prosperità e ordine ad altri caratterizzati da un deplorevole andazzo. La presenza di illustri musicisti, chiamati ad insegnarvi, sollevò le sorti del Conservatorio, che si era ormai inserito a pieno titolo nella vita musicale cittadina. Nel 1894 il Conservatorio venne intitolato a Bellini, che vi si era recato il 14 aprile 1832. E il 15 maggio 1905 fu inaugurata la sala dei concerti intitolata ad Alessandro Scarlatti, progettata da Giuseppe Damiani Almeyda e realizzata dai migliori artisti e decoratori attivi allora in città. I bombardamenti della seconda guerra mondiale ferirono profondamente l’edificio ed il suo patrimonio. Nel dopoguerra si avviò la ricostruzione e col passare degli anni il Conservatorio ha riconquistato il suo importante ruolo, in ambito sia cittadino, sia nazionale. Cuore pulsante è la Biblioteca, che custodisce alcune rarità e fondi preziosi. In epoca a noi più vicina il patrimonio librario (ma anche discografico) è stato incrementato da lasciti e donazioni. Infine, va segnalata la collezione di strumenti musicali, che comprende principalmente strumenti ad arco (una ventina: il più antico è un violoncello di Carlo D’Avenia, Napoli 1716), strumenti a fiato e tre arpe, per i quali si auspica da tempo l’allestimento di un adeguato spazio museale. Sono presenti inoltre alcuni dipinti, che ritraggono illustri musicisti, un prezioso bassorilievo trecentesco e varie lapidi.
Nel 2018 il Conservatorio è stato intitolato al musicista palermitano Alessandro Scarlatti (1660-1725).
Di Tuti Bellina
Interessante visita guidata questa mattina 25 febbraio che il Console Fabio Rocca Touring Club Palermo ha proposto ai soci presso il Conservatorio ad aderire alla visita eravamo più di cinquanta soci. Ad accoglierci un raffinato Direttore Daniele Ficola che ha tenuto a precisare come le attività del Conservatorio sono cresciute negli anni seguendo i bisogni e i desideri degli iscritti che stanno rendendo il Conservatorio più vivo che mai. Superato l’ingresso del Conservatorio ai piedi della scala che porta al piano superiore da un antico pianoforte a coda si leva in volo uno spartito, come sparpagliato dal vento. É la "Follia" di Bellini opera visiva progettata e realizzata dagli architetti Aldo Li Bianchi e Laura Galvano questo il tocco che ci mostra la grande modernità, apertura e cambiamento che si vivono oggi nel Conservatorio.
Prima tappa presso il salone dei concerti dove abbiamo assistito ad un breve concerto. Al pianoforte Paolo Guerrera e alle trombe Nicola Genualdi , Pietro D'Amico e Massimo Sapienza.
É seguita una interessante relazione sulla storia del Conservatorio fatta dalla nostra socia professoressa Antonella Balsano.Altra tappa la biblioteca che contiene libri di grande prestigio e strumenti musicali di rilevante interesse.In biblioteca ci ha accolto il professore Dario Lo Cicero che ha anche la carica di bibliotecario nell'ascoltarlo si percepisce con quanta passione ed amore svolge i suoi incarichi, ci ha mostrato degli antichi manoscritti del '500 di Gioseffo Zarlino ed altri di cui allego foto. Le arpe, i violini, e la loro affascinante storia. Nelle altre scale, nei corridoi strumenti musicali pendono elegantemente e fanno da contorno emozionando il visitatore.
Ieri : il Conservatorio di Palermo, uno dei più antichi tra quelli esistenti in Italia, venne istituito per volontà del vicerè Conte de Castro tra il 1617 e il 1618, presso la trecentesca chiesa della Santissima Annunziata, come Orfanotrofio del Buon Pastore,come si chiamano allora i bambini "spersi"cioè abbandonati.
Dell’antica chiesa rimangono ancora oggi visibili il campanile, il colonnato dell’ex chiostro, l’elegante portale e un bassorilievo del Quattrocento raffigurante l’Annunciazione attribuita a Tino di Camaino scuola napoletana trovato in pessime condizioni e poi riportato all'antico splendore di cui accludo foto. Nel 1721nel Conservatorio si iniziò a insegnare musica e il conservatorio acquisì sempre maggiore importanza e prestigio.
Con il barone Pietro Pisani che ne assunse l’amministrazione dal 1833, provvedendo a fornire il Conservatorio di un teatro e nuovi strumenti e nuove musiche manoscritte e a stampa e chiamando a collaborare, in qualità di direttore, Pietro Raimondi «celebrato compositore di musica sacra e teatrale per incredibili combinazioni nell’arte del contrappunto miracolo novissimo del secolo decimonono». In seguito nel 1890 sarà annesso un liceo maschile e femminile con convitto chiuso però definitivamente nel 1921dopodiche inizia un periodo di decadenza adesso riscattato.
Tra le altre importanti personalità musicali che nel secolo scorso hanno legato il proprio nome a quello del conservatorio palermitano vanno citati Guido Alberto Fano, Giuseppe Mulè, Antonio Savasta, Rito Selvaggi, Pietro Ferro, Terenzio Gargiulo, Ottavio Ziino, Antonio Trombone, Maria Elisa Tozzi, Eliodoro Sollima, Vincenzo Mannino, Maria Giacchino Cusenza, Livia Giacchino Paunita, Aurelio Arcidiacono e Salvatore Cicero.
Oggi come ho già detto il Conservatorio sta rivivendo un secondo splendore mira a ottenere e sostenere l’eccellenza in ogni area d’insegnamento.
Grazie al Console Fabio Rocca e al Direttore Daniele Ficola per avere dato ai soci del Touring Club Palermo questa opportunità