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Ferrovie storiche in Sardegna, è urgente cambiare

Franco Sardi
Lunedì, 12 Agosto, 2019

Dopo mesi d’incertezze è ripartito il servizio turistico sulle ferrovie a scartamento ridotto dell’Isola, il cosiddetto Trenino verde della Sardegna.

Vogliamo ricordare ancora una volta che l’isola possiede quasi il 35% dei tracciati ferroviari storici italiani, tutelati e promossi dalla legge 128/2017.

Vogliamo che tutti abbiano presente che la Sardegna è stata la pioniera italiana del turismo sulle ferrovie storiche, quasi quarant’anni fa, e che le Ferrovie della Sardegna (a gestione commissariale) staccavano, allora, circa 80.000 biglietti l’anno.

Dobbiamo sapere che questa attività, su cui avevano investito imprenditori e amministrazioni delle zone interne, è entrata in crisi una decina di anni fa perché il gestore pubblico non ha saputo prendersi cura di impianti e mezzi: le foto testimoniano com’è ridotto il servizio oggi.

Per affrontare questi problemi e proporre soluzioni su un ampio ventaglio di tematiche turistiche, qualche mese fa Touring Club Italiano, Italia Nostra e Slow Food hanno dato vita ad ALTURS: Alleanza per il Turismo Responsabile e Sostenibile Sardegna, alla quale si stanno aggiungendo altre Associazioni meritorie, prima fra tutte Federparchi.

Il nostro intento è quello di essere interlocutore critico e propositivo verso istituzioni, consorzi e altre aggregazioni territoriali sul tema delle politiche turistiche che impattano su ambiente e società.

In questa prospettiva abbiamo individuato nell’attrattore rappresentato dai tracciati ferroviari turistici un importante elemento, sul quale occorre, però, investire in modo diffuso per coinvolgere veramente i tanti attori territoriali.

Analogamente pensiamo che, anche in virtù di quanto previsto dalla legge 128/2017 e successive integrazioni, ARST che si occupa non di turismo, ma di trasporto pubblico locale, debba fare bene il proprio mestiere, preoccupandosi di tenere in efficienza un patrimonio di cui forse non ha neppure contezza, lasciando invece a chi fa turismo il compito di costruire e gestire un’offerta di qualità a quanti arrivano e risiedono in Sardegna.

Certo è che quel che molti fruitori del servizio stanno vivendo sulla propria pelle in questa estate 2019 è molto grave. Non basta quanto raccontano le foto, si aggiunga che, in alcuni dei comuni visitati, gli ospiti hanno faticato persino per trovare un posto dove mangiare un panino.

Allora è tempo che tutti ci diamo una mossa.

ALTURS è impegnata con tutte le sue forze per far capire a tutte le autorità sarde che così non si fà!

Questo contributo è un frutto del pensiero collegiale di noi Consoli sardi, che vi invitano a seguire l'evolversi quotidiano delle cose sulla pagina facebook Touring Club Italiano Sardegna, dove troverete anche vari link sul tema.

Vi assicuriamo che il Touring Club Italiano in Sardegna, orgoglioso di far parte di ALTURS, continuerà a prendersi cura di tutto il nostro patrimonio paesaggistico e identitario, mettendolo al centro della propria missione istituzionale di salvaguardia e valorizzazione del territorio.