Presentazione del documentario Le rupi del vino

Il 17 marzo presso 'Associazione culturale ADAFA si è tenuta la presentazione del film documentario del regista Ermanno Olmi girato nel 2009 in Valtellina, territorio oggetto insieme alla Val Chiavenna dell'ultima esplorazione turistico-enogastronomica di quel viaggio a tappe che è "Turisti a Tavola".
terra del bitto, della bresaola, del violino di capra, del grano saraceno la cui farina bigia serve per fare i pizzoccheri, la Valtellina rappresenta l'area viticola terrazzata di montagna più vasta d'Europa: 2500 km di muretti a seccvo creati con lo scopo di terrazzare i pendii esposti al sole, nel versante retico della valle a un'altitudine tra i 300 e gli 800 metri.
E' un documentario singolare che parla di vigne, di vino, di fatica umana, esalta questa parte d'Italia, tra Svizzera e Italia, tra cattolicesimo e riforma, tra montagne e valli, che solo il lavoro dell'uomo ha potuto rendere così bello.
"Questa gente, ha scritto Montanelli, vive soprattutto di due cose: di vino e di onestà. Il vino lo spremono da certe vigne inerpicate a terrazzi sui fianchi delle montagne...l'onestà è quella che impedisce ai benestanti di diventare ricchi e ai poveri di diventare miserabili".
E' il vino il perno della narrazione e il film segue il suo ciclo che è un ciclo del lavoro e delle stagioni.
Olmi che l'ha girato nel 2009 si serve di due accompagnatori speciali: Mario Soldati, autore di un interessante diario di viaggio "L'avventura in Valtellina" (1985), uno dei suoi libri più belli in cui esortava ad andare a visitarla prima che fosse troppo tardi (lui l'aveva vista per la prima volta a 62 anni e se ne rammaricava).
L'altro è Pietro Ligari (1686 - 1752), pittyore, ingegnere, architetto di Sondrio autore di un testo scritto l'anno della sua morte come eredità da lasciare ai suoi domestici e famigliari, pieno di consigli, di insegnamenti relativi all'agricoltura, divisi mese per mese, da novembre, il primo nel quale ci si dedica a curare le viti dopo la vendemmia, ad ottobre " il mese che cavasi profitto dalle accurate faccende annuali operate nella vigna". In marzo cita casimiro Affaitati, cappuccino (1660 - 1721), il cremonese archivista in un convento di Milano e autore di un fortunatissimo trattato per la cura di orti e giardini (1710).