Roma: visita alla "Polledrara di Cecanibbio"

Sabato 21 marzo, in collaborazione con l'Associazione Geo-Archeologica Italiana, abbiamo visitato il Museo Paleontologico realizzato sul sito della "Polledrara di Cecanibbio" che, per la ricchezza del suo giacimento, costituisce certamente uno dei più importanti depositi paleontologici esistenti in Italia.
Nell'ambiente rinvenuto, di origine palustre, è stata dimostrata la presenza umana e animale, quest'ultima resa nota tramite la scoperta di numerosi resti fossili attribuibili per la maggior parte all'Elefante antico ed al Bue primigenio.
Il giacimento, ubicato a circa 22 km da Roma, nell’area compresa tra le vie Aurelia e Boccea, venne individuato nel 1984 nel corso di ricognizioni di superficie promosse dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. Lungo il pendio di una collina, a circa di 83 metri s.l.m., i lavori agricoli avevano fatto affiorare numerosissimi frammenti di fauna fossile, per la maggior parte riferibili ad Elefante antico e a Bue primigenio, associati a strumenti litici del Paleolitico inferiore.
Lo scavo del giacimento, iniziato nel 1985 e ormai quasi completato, ha rimesso in luce, per un’area di oltre 900 mq, una paleosuperficie attribuibile all’alveo di un piccolo corso d’acqua inciso in un banco di tufite granulare compatta.
In particolare, gli scavi hanno portato alla luce lo scheletro di un elefante intrappolato nel fango, tra le cui vertebre è stato rinvenuto un cranio di lupo.
Associati ai reperti faunistici sono stati raccolti oltre 500 manufatti litici, piccoli ciottoli di selce e di calcare siliceo, certamente trasportati dall'uomo.
AII'interno, attraverso una passerella sospesa, abbiamo visitato lo scavo paleontologico, ricco di reperti faunistici trasportati a valle dall'antica corrente fluviale.
Ringraziamo gli organizzatori Francesco Angelelli (AGAI) e Federico Boccalaro (TCI) e la guida esperta Federica Marano (SPBAR), che ci hanno accompagnato nella bellissima visita.
Ci si augurano altre iniziative frutto della collaborazione tra TCI - Club di Territorio di Roma e AGAI”.