Aggiornamento 15 febbraio: con il ritorno della Toscana in zona arancione, il museo è nuovamente chiuso al pubblico. 

Dopo un lungo periodo di chiusura legato all’emergenza Covid, dal 12 febbraio riapre il Museo delle Navi antiche di Pisa, con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria, anche per piccoli gruppi. Ma è comunque una magnifica notizia per la città toscana e per i visitatori di questo museo unico nel suo genere eppure ancora poco noto al grande pubblico, anche perché recentissimo (aprì nel giugno del 2019).

Il Museo delle Navi Antiche di Pisa è ospitato nei grandiosi ambienti degli Arsenali Medicei, il luogo dove l’ex repubblica marinara costruiva le sue navi, sul Lungarno pisano. Gli arsenali devono il proprio nome al granduca Cosimo I de’ Medici che ne ordinò la costruzione, quasi quattro secoli fa, ed erano il luogo ove nasceva la flotta commerciale pisana, ma anche quella militare. Caduti in disuso, nel Settecento gli Arsenali furono riconvertiti in caserma di cavalleria e ancora oggi sono ben riconoscibili gli ambienti che ospitarono le scuderie, per almeno due secoli.
 

LO SCAVO
Quando nel 1998 le Ferrovie delle Stato iniziarono i lavori per un nuovo centro di controllo accanto alla stazione Pisa San Rossore, dai primi scavi emersero una incredibile quantità di relitti navali in eccellente stato di conservazione. Da quel sito, da quegli scavi perseguiti fino al 2016 è derivato il materiale che costituisce oggi il Museo delle Navi Antiche.
 
In quel punto, in cui un canale della centuriazione pisana intersecava il fiume Serchio (anticamente chiamato Auser), sono state rinvenuti i resti di circa 30 imbarcazioni di varie dimensioni. Si presume che alcune fossero affondate lì in seguito a fortunali o alluvioni, e che altre invece vi siano finite trasportate dalla corrente dopo essere affondate altrove. I reperti rinvenuti nello scavo coprono un arco di tempo di 1.200 anni, a partire dal IV secolo avanti Cristo.


 

Oggi il museo espone in 8 aree tematiche centinaia di reperti provenienti da quelle navi o ad esse legati. Centrali nel percorso di visita sono gli scafi dei relitti, in vario stato di conservazione, alcuni lunghi più di venti metri, che si possono ammirare nelle sale più grandi, alcuni accanto a riproduzioni che mostrano come erano in origine queste navi, come nel caso dell’Alkedo, una nave da guerra risalente al primo decennio d.C. Ricchissime di reperti anche le sale dedicate al commercio e ai beni che venivano trasportati sulle navi, con anfore di varia foggia e dimensione: nello scavo ne sono state rivenute oltre 13mila.
 
UN TUFFO NELLA STORIA
Il museo è oggi un viaggio nella storia di Pisa sin dalla sua fondazione (peraltro avvolta nelle leggenda e nel mistero), alla scoperta di un epoca in cui la città era assai più vicina al mare rispetto a oggi e si trovava sul delta dell’Arno e del Serchio, oggi separati dopo che il corso del Serchio fu deviato verso nord.

La stessa piazza dei Miracoli, all’epoca, era attraversata dalle acque che furono tra le cause del cedimento delle fondamenta della Torre, contribuendo a farla diventare unica al mondo. ma questa è un’altra storia.
 

INFORMAZIONI
Museo delle Navi antiche di Pisa, Lungarno Ranieri Simonelli 16;
per prenotazioni visite guidate, tel. 050.47029; navidipisa.it