Milioni di ettari di terra in fumo; decine di persone morte, migliaia evacuate; centinaia di milioni di animali morti (oltre cento specie hanno avuto il loro habitat distrutto e rischiano l’estinzione), danni ambientali ed ecologici incalcolabili: gli incendi che da ottobre stanno devastando l’Australia raccontano un disastro senza precedenti.
Lo Stato più colpito è il Nuovo Galles del Sud, nel Sudest del continente australiano. E se è giusto porre attenzione a un disastro umano e ambientale senza precedenti, è altrettanto importante capire la situazione e non cadere nella trappola delle generalizzazione: l’Australia è un continente grande 25 volte l’Italia, e gli incendi hanno finora riguardato un’area che è grossomodo un terzo del nostro territorio. In altre parole, a oggi oltre il 98% del continente non è stato colpito dalle fiamme.
 
Per tutti coloro che hanno già organizzato un viaggio in Australia, oppure l’avevano in programma nelle prossime settimane, è importante avere chiara la situazione e sapere che – per esempio – gli Stati a Ovest sono lontani quattromila chilometri dai focolai, e che con ogni probabilità anziché cancellare l’intero viaggio è sufficiente modificare una o due tappe. Anche se, purtroppo, due delle città più amate e visitate d’Australia, Sydney e Melbourne, sono nel Sudest, la zona colpita.
L’ufficio australiano del turismo ha attivato alcune pagine ad hoc, in italiano: una riassume l’emergenza incendi e spiega la situazione in modo chiaro e aggiornato (https://www.australia.com/it-it/travel-alerts.html); l’altra mostra su mappa tutte le aree interessate direttamente dagli incendi, ed è a sua volta giornata quotidianamente ( https://tourism-australia-bushfire-map.alantgeo.com.au/index.html).
Anche Viaggiaresicuri, il sito ufficiale della Farnesina (Ministero degli Esteri), che da sempre evidenzia le zone del mondo a rischio per i turisti, tiene monitorata la situazione.